Secondo appuntamento con la rubrica nuova nuovissima Books in the Kitchen.
In questa sede non poteva mancare uno dei romanzi più famosi degli ultimi anni, dal titolo perfetto per il nostro viaggio letterario-culinario. L’inconfondibile tristezza della torta al limone, pubblicato nel 2011 da Minimum Fax, è un romanzo singolare, che si rifà al realismo magico in chiave anglosassone ottenendo una sorta di surrealismo melanconico venato di simbolismo.
Tutto parte da quel giorno in cui la mamma di Rose, la protagonista, le prepara per il suo compleanno la torta che più ama, quella al limone con copertura di cioccolato bianco. Al primo morso Rose viene sommersa da una struggente tristezza, un sentimento che non le appartiene ma che proviene dalla sua mamma, scoprendo così segreti e misteri di una famiglia apparentemente felice. Quello sarà l’inizio ci un percorso tra cibo, umori, emozioni, sapori e sensazioni. Uno sguardo intimo e malinconico sulla realtà che si rivela tramite la magia, un scrittura affascinante e appassionata che racconta una storia delicata e fantastica. Ho apprezzato molto l’idea che Rose potesse intuire la verità di una persona dal cibo, per quanto questo “superpotere” la porti spesso a soffrire; tuttavia la tesi ala base del romanzo è in fondo veritiera: ognuno di noi, nel creare qualcosa con le proprie mani, ci mette del suo, un pizzico di anima, soprattutto quando si tratta di cucina e prelibatezze, e la persona attenta se ne accorge ed è come se vi conoscesse un po’ di più rispetto a prima di aver assaggiato i vostri piatti. L’ingrediente segreto di ogni ricetta siamo noi.