tag:blogger.com,1999:blog-5915742258049953752024-03-18T10:48:32.111+01:00Una Fragola al GiornoSerie tv, film, musica e libri. Molteplici mondi, una sola testa pensante.
Comunico con il mondo tutto il tempo, quello che resta è su questo blog. Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.comBlogger595125tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-23182393736792738082018-10-05T12:45:00.001+02:002018-10-05T12:45:09.747+02:00Maniac: la vera follia è restare umani<div style="text-align: justify;">
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-2a0Ssj5iQ5c/W7dASy2DfLI/AAAAAAAAQCo/ASE2w6jWcIMVCsYHw42Tjh6q0OwUNU-7wCLcBGAs/s1600/Maniac-Netflix.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" src="https://3.bp.blogspot.com/-2a0Ssj5iQ5c/W7dASy2DfLI/AAAAAAAAQCo/ASE2w6jWcIMVCsYHw42Tjh6q0OwUNU-7wCLcBGAs/s1600/Maniac-Netflix.jpg" /></a></div>
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In una scena nel primo episodio di <b>Maniac</b>, Annie, la protagonista interpretata da <b>Emma Stone</b>, si sofferma ad osservare un ragazzo che parla in un apparente gruppo di amici. Il ragazzo sembra star raccontando agli altri una qualche incredibile avventura, ma poi vediamo che, lentamente, gli altri ragazzi seduti accanto a lui distolgono lo sguardo, si voltano, cominciano a parlare con altra gente. In poche parole, il ragazzo è <b>solo </b>e il suo era un tentativo fallito di trovare un contatto umano, di instaurare una minima, effimera, relazione con altre persone. Si tratta di una semplice scena, quel ragazzo non fa parte del cast principale, non compare nemmeno più negli episodi successivi, eppure credo che riassuma molto bene il senso profondo di questa straordinaria serie.<br />
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<b>Maniac</b> è una serie che potremmo definire retro-futuristica, con le sue atmosfere perse tra gli anni '80 e Blade Runner, ma non credo si possa etichettare in qualche modo. <b>Disturbante, disorientante, distopica</b>, ma anche estremamente affascinante e dotata di una lirica tutta sua e commovente, Maniac è un prodotto di <b>grande qualità</b>, ottimamente scritta e ancora meglio interpretata da Emma Stone e <b>Jonah Hill</b>, la partenza ad alto livello della stagione seriale di <b>Netflix</b>.<br />
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Cercando di non spoilerare, Maniac è la storia di <b>Annie e Owen</b>, due persone che si sentono molto sole al mondo e in qualche modo "rotte", distorte, mal funzionanti e impossibili da aggiustare. Il loro incontro durante un trial medico decisamente fuori dagli schemi, un po' per volere del caso ("l'universo è caos" ripete Annie qui e là) un po' come conseguenza inevitabile degli eventi, li porta a conoscersi e a conoscere meglio loro stessi, attraverso un viaggio della mente ad opera del mega computer GRTA (chiamato dai suoi creatori "Gertie"), costellato da ricordi dolorosi, sensi di colpa e sentimenti di inadeguatezza, fantasie fascinose e desideri nascosti ma mai sopiti, non ultimo quello di essere felice. Il finale è tutto da scoprire, la lezione è di quelle che non si dimenticano.<br />
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E allora, tra computer intelligenti e protagonisti disagiati, cosa c'entra il ragazzo della scena iniziale? Beh c'entra eccome. Perché Annie guarda quel ragazzo e vede riflesso in lui tutta la sua <b>solitudine</b> e l'individualismo di tutta una società. Il mondo in cui Annie e Owen vivono è un universo dove l'Io ha preso il sopravvento, dove ogni abitante del pianeta pensa solo a se stesso e ogni contatto umano viene visto come <b>un'intromissione</b>, un pericolo per cui i sentimenti, le idee, le paure dell'altro possono contaminare il proprio spazio vitale e costringere a un coinvolgimento per il quale nessuno più si sente pronto.<br />
Il mondo di Maniac è <b>un sistema di isole alla deriva</b>, di uomini e donne talmente soli da avere bisogno di un servizio di amicizia a pagamento che fornisce amici finti con cui trascorrere del tempo senza ripercussioni emotive; di coinquilini che non si parlano e che vedono Annie sparire per giorni senza mai emettere un saluto o chiedere "Come stai?" di fronte alla sue evidente richiesta d'aiuto inespressa; di famiglie incapaci di amarsi davvero, che per convenienza e immagine spingono il membro più debole a preferire un'esistenza solitaria in un appartamento dalle dimensioni nipponiche e soffocanti, dove però Owen dice di sentirsi felice proprio perché non costretto a fingere.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-__1voE_mcHc/W7dAiP6_ECI/AAAAAAAAQCs/Mh92EwOuAr0_VPbyCGwfJKXaGECrKpvaQCLcBGAs/s1600/Netflixs-MANIAC.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="627" data-original-width="1200" src="https://3.bp.blogspot.com/-__1voE_mcHc/W7dAiP6_ECI/AAAAAAAAQCs/Mh92EwOuAr0_VPbyCGwfJKXaGECrKpvaQCLcBGAs/s1600/Netflixs-MANIAC.jpg" /></a></div>
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In questo mondo così spaventosamente <b>vicino</b> al nostro, è quindi facile essere dapprima disturbati da ciò che vediamo, una sorta di rifiutò della realtà, per poi cominciare a comprendere i protagonisti, farli diventare la versione estrema, distorta eppure così verosimile di noi stessi e dei nostri stili di vita sempre più votati all'egoismo e alla solitudine. E così iniziamo a seguire con partecipazione la "ricerca" di Annie e Owen, che dapprima si presenta come un tentativo di superare traumi mai curati, di guarire e tornare ad essere sani in un mondo dove "sano" vuol dire senza particolari tormenti né preoccupazioni, perché <b>impermeabile al mondo esterno</b>. Annie e Owen invece sono <b>strani</b>, bloccati fuori dai binari consueti, addirittura considerati "matti", proprio perché il mondo li ha toccati, in modo anche brutale e ora non possono fare a meno di soffrire.<br />
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Si apre così una ricerca dove si alternano momenti di grande profondità e lirismo ad altri alimentati da una comicità surreale e nonsense, perfetti per mettere ancora di più in risalto <b>l'assurdità di un mondo che ha dimenticato le sue priorità</b>. La figura del professore<b> Mantleray</b> (un fantastico <b>Justin Theroux</b>) e quella della sua assistente Azumi Fujita diventano il contraltare della coppia Annie e Owen: <i>dei ex machina</i> dell'esperimento a cui i due protagonisti stanno partecipando, sono tra i personaggi più persi e <b>incompleti</b> della serie, anch'essi bloccati e corrotti dalle loro paure, incapaci di lasciarsi andare e votati all'unica causa capace loro di dare quel senso di unione e partecipazione che il resto non sembra garantire più: Gertie, la macchina su cui hanno investito tutte le loro energie, l'unica che sarà capace, entrando nelle loro menti, di alleviare le loro sofferenze.<br />
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Di puntata in puntata, <b>Annie e Owen</b> si rincorrono l'uno nei sogni dell'altro, in una serie di<b><i> trip</i> </b>girati meravigliosamente, vere e propri racconti nel racconto, viaggi della mente che vagano<b> nel tempo e nello spazio</b> e che si fanno sempre più contorti, onirici, a volte strampalati, collegati tra loro in una sorta di Mille e una notte psichedelica. Una <b>fotografia accurata</b> e una <b>sceneggiatura intelligente</b> qui vanno a braccetto in uno spettacolo di costumi, luci, colori, atmosfere dal gusto <b>raffinato</b> e mai banale nonostante il ripercorrere di stili e situazioni non del tutto sconosciute allo spettatore, che ci aiutano a viaggiare con i protagonisti e ad addentrarci rapiti, sempre più a fondo, nelle loro menti.<br />
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La narrazione procede <b>tra il mondo dei sogni e la realtà,</b> e il confronto sembra segnare di volta in volta un tendenza inversamente proporzionale tra le due sponde: se inizialmente la condizione di Annie e Owen appare criptica, sconnessa, fuorviante, mentre tutto all'esterno sembra seguire uno schema preciso e incorruttibile, lentamente lungo la serie ci ritroviamo a riunire i tasselli di quel mosaico che sono le storie dei protagonisti, che diventa sempre più chiaro nonostante la sua dimensione onirica, mentre il mondo reale cade in preda all'entropia e sempre ridursi in pezzi, smascherando tutte le sue debolezze. Occorrerà l'intervento di un'entità al di sopra di tutto e tutti (GRTA/Gertie, che altri non è che la versione robotica della madre di Mantleray, interpretata da una grandissima <b>Sally Field</b>) per portare a galla la contraddizione e (forse) portare a una risoluzione, mostrando che un percorso diverso, più umano, è possibile.<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-wMElN2gljYQ/W7dAn3C0S4I/AAAAAAAAQC0/8WPIfjczKk0Ut8UcftDYp8b_LDsPMegCQCLcBGAs/s1600/16maniac1-facebookJumbo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="550" data-original-width="1050" src="https://2.bp.blogspot.com/-wMElN2gljYQ/W7dAn3C0S4I/AAAAAAAAQC0/8WPIfjczKk0Ut8UcftDYp8b_LDsPMegCQCLcBGAs/s1600/16maniac1-facebookJumbo.jpg" /></a></div>
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Nel loro percorso a due, Annie e Owen si confrontano e si riconoscono, in un'affinità mentale e di spirito che saprà rivelare quella <b>verità</b> che è in tutte le cose della vita:<b> </b>la sofferenza esiste perché esiste l'amore e non si può dire di aver sofferto senza aver amato. Ma è proprio questo che rende la vita impossibile da vivere se non condividendola con gli altri.<br />
Frasi da smemoranda? Forse. Ma una serie come Maniac ci mette di fronte all'ovvio che eppure, a volte, facciamo fatica a ricordare.<br />
Se l'amore è la risposta, insomma, allora vogliamo essere tutti dei Maniac.<br />
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Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com25tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-12734818090822272282018-09-09T16:49:00.003+02:002018-09-09T17:54:49.958+02:00Matera: 3 motivi per innamorarsi della città dei Sassi<div style="text-align: justify;">
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-YTQnccoAyJ4/W5UyUa5YgVI/AAAAAAAAQBA/x5A_e9_d0lwftI1in0cDhlZULLTTU40MACLcBGAs/s1600/matera%2B2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" src="https://1.bp.blogspot.com/-YTQnccoAyJ4/W5UyUa5YgVI/AAAAAAAAQBA/x5A_e9_d0lwftI1in0cDhlZULLTTU40MACLcBGAs/s1600/matera%2B2.jpg" /></a></div>
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Quest'estate ho realizzato un piccolo desiderio che avevo da diverso tempo: visitare <b>Matera</b>. </div>
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Ebbene sì, cari amici, non ero mai riuscita ad andarci e questa lacuna me la portavo dietro da un po'. Così, complici due settimane di vacanze iper rilassanti e senza troppi scossoni, ho convinto la family e siamo partiti alla volta della città dei Sassi. <b>E naturalmente ci siamo innamorati. Dal primo istante.</b> </div>
<a name='more'></a>Ormai non riesco più a togliermela dalla testa: le sue strade dove si respira <b>storia </b>e <b>tradizione</b>, il suo belvedere a picco sulla <i>gravina</i>, questo straordinario canyon che ospita gli uomini e le loro vicende fin dalla notte dei tempi, i suoi colori e il suo cielo, la sua atmosfera unica, che sa di passato e orgoglio ma anche <b>futuro </b>e <b>nuove prospettive</b>. </div>
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Probabilmente avrete sentito e letto tanto di Matera, ma se non vi dispiace leggerne ancora, vi racconto i motivi che la rendono per me così speciale.</div>
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-fpxj9RBLwVI/W5Uyh0sTmbI/AAAAAAAAQBE/YmUxPMS5yPwV3hXpT8MyMc0lnsVUAy1uQCLcBGAs/s1600/matera%2B1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" src="https://2.bp.blogspot.com/-fpxj9RBLwVI/W5Uyh0sTmbI/AAAAAAAAQBE/YmUxPMS5yPwV3hXpT8MyMc0lnsVUAy1uQCLcBGAs/s1600/matera%2B1.jpg" /></a></div>
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<h3>
1. Matera è il posto perfetto per perdersi</h3>
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Non so voi, ma io quando sono alla scoperta di un posto nuovo amo perdermi tra le sue vie. Ma non in senso poetico, letteralmente perdere l'orientamento, gironzolare curiosando qui e là e poi ritrovare la strada di casa. A volte, se sono in gruppo, faccio deliberatamente finta di attardarmi o di rallentare per poter deviare percorsi e guardare cosa c'è oltre la rotta che abbiamo designato. E Matera è forse una delle città migliori in cui lasciare la strada battuta e <b>perdersi</b> nei suoi vicoli, tra le sue case arroccate. I due<b> rioni</b> si inerpicano sulla Murgia e creano un <b>labirinto</b> di strade, popolate ora da turisti, un tempo dagli abitanti di quelle case che sono la storia della città. I <b>Sassi</b> sono un esempio di architettura ecosostenibile capace di alimentarsi ed evolversi in maniera autonoma grazie alle risorse dell'ambiente, ma soprattutto grazie all'attività collettiva nel corso dei secoli: basti pensare al sistema di cunicoli e cisterne usati in passato per la raccolta dell'acqua, la cui principale manifestazione è il <b>Palombaro Lungo</b>, un enorme cisterna sotterranea riscoperta dopo decenni di oblio. Una<b> collettività</b>, quella materana, ancora forte tutt'oggi, che si manifesta in un amore per la propria città rintracciabile un po' ovunque nelle parole e nei gesti dei cittadini che si incontrano sia tra le <b>cave</b> antiche e le chiese rupestri del <b>Sasso Caveoso</b>, sia tra le abitazioni più moderne, interamente costruite ma pur sempre con la stessa roccia originaria, il "tufo" come viene chiamato da queste parti, del <b>Sasso Barisano</b>. Un saliscendi continuo, con un profilo che ti spinge a cercare sempre il cielo, in cui perdersi è davvero un immenso piacere.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-4eJmMCWOxe0/W5UyqYxVbCI/AAAAAAAAQBM/CVUMFf1XVr8qrPQvkj-N6M7wthjBUlqqgCLcBGAs/s1600/matera%2B4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" src="https://3.bp.blogspot.com/-4eJmMCWOxe0/W5UyqYxVbCI/AAAAAAAAQBM/CVUMFf1XVr8qrPQvkj-N6M7wthjBUlqqgCLcBGAs/s1600/matera%2B4.jpg" /></a></div>
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<h3>
2. Wow che panorama!</h3>
Se la città di Matera si presenta come un presepe a cielo aperto, un vero e proprio spettacolo per gli occhi, nulla ha da inviare il paesaggio che si può osservare praticamente un po' ovunque lungo i due Sassi. Si tratta di un <b>panorama mozzafiato</b>, che riempie gli occhi ma anche il cuore. Il centro storico della città, infatti, si affaccia su uno scenario davvero unico caratterizzato dalla "<b>Gravina</b>", l'insieme di solchi vallivi e grotte scavate nella roccia che caratterizza il <b>Parco della Murgia</b>, un canyon affascinante e suggestivo, dove l'uomo è riuscito a insediarsi fin dalle sue origini (qui si trovano resti di insediamenti umani risalenti al neolitico). Il suo fascino è tutta nella sua essenza, aspra e quasi inaccessibile, con una natura che sa conquistare il suo spazio e mantenerlo nonostante la presenza degli uomini e valloni inaccessibili e impervi. È una terra che ha mantenuto la sua anima selvaggia, alla quale è l'uomo che ha imparato ad adeguarsi per poterne trarre il meglio. Un esempio di <b>coesistenza</b> che si avverte molto bene, mentre lo sguardo si perde lungo l'orizzonte, e che determina in maniera netta il carattere di questi luoghi e della gente che la abita. Orgoglio, fierezza, resistenza, forza. Luoghi testimoni di sacrifici e avversità, del passaggio frenetico del mondo, che si uniscono a uno spazio aperto e immenso che rigenera, consola, fortifica e non smette mai di stupire. Molti i punti strategici da cui ammirare la maestosità della Gravina e l'intera città che vi si affaccia, ma il mio preferito è quello della <b>Piazza di San Pietro Caveoso</b>, fascinoso accesso al Sasso omonimo e geloso custode della magia che vi si respira.<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-C6CZp-KeVx0/W5UywmOchOI/AAAAAAAAQBQ/x0adT_BTBkw8XUCuOA7PRAlXr0b6n9tJwCLcBGAs/s1600/matera%2B3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" src="https://2.bp.blogspot.com/-C6CZp-KeVx0/W5UywmOchOI/AAAAAAAAQBQ/x0adT_BTBkw8XUCuOA7PRAlXr0b6n9tJwCLcBGAs/s1600/matera%2B3.jpg" /></a></div>
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<h3>
3. L'incontro tra passato e futuro</h3>
Matera è una città dalla storia importante, tutta da conoscere e scoprire. Oltre ai Sassi che l'hanno resa famosa, Matera ospita importanti testimonianze artistiche che percorrono i secoli e contraddistinguono gli strati su cui la città è cresciuta e si è evoluta. Le <b>chiese rupestri</b> conservano affreschi raffinati e preziosi e sono esempi preziosi di una vita "scavata nella roccia" che ha coinvolto ogni aspetto della vita umana. Domina su tutti <b>Santa Maria di Idris</b>, incastrata nel masso roccioso del Monterrone, sul punto più alto della città, e unita da un cunicolo sotterraneo alla Chiesa di San Giovanni, in un complesso chiesistico davvero unico. La <b>Cattedrale</b> mi ha rapito il cuore: costruita sui resti di un monastero benedettino nel cuore della Civita, la parte più antica della città, la cattedrale è un perfetto simbolo di unioni e commistioni: alla facciata in pieno stile <b>romanico pugliese</b>, semplice e lineare, splendente nella sua pietra chiara illuminata dal sole, si contrappone l'interno della chiesa, ricco di decori e tratti opulenti, tipici delle architetture <b>barocche</b>. L'effetto è sorprendente.<br />
Accanto a questi testimoni del passato, <b>Matera fa spazio al futuro</b>. La città è una fucina attiva e vitale di laboratori artigiani e atelier creativi, dove il design e le idee più innovative incontrano la tradizione per cercare una strada e un linguaggio nuovi e originali. Il <b>MUSMA</b>, il museo della scultura contemporanea, è un percorso affascinante dedicato a questa forma d'arte, che parte dall'Ottocento per arrivare ai giorni nostri, immerso in una cornice incredibile: il museo, infatti, si sviluppa negli ipogei scavati di Palazzo Pomarici, nel cuore del Sasso Caveoso, regalandogli l'eccezionalità di essere l'unico museo ospitato in una grotta al mondo.<br />
Ieri, oggi e domani. Matera è una città che ha una storia e una tradizione millenaria, ma che sa essere anche estremamente <b>contemporanea</b>. Capace di evolversi e rinnovarsi, la città lucana è riuscita a sviluppare una cultura rispettosa delle sue radici ma sempre con lo sguardo in avanti. Ed è proprio per questo che è stata eletta <b>Capitale europea della Cultura 2019</b>, un riconoscimento più che meritato.<br />
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<h4>
Qualche info in più</h4>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-UL1aE_MMAcM/W5Uy6U5yUpI/AAAAAAAAQBc/8Kz75I5r5fw1lFJ_ZnC6Q3R8PrSz-Ik-wCLcBGAs/s1600/matera%2B5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" src="https://3.bp.blogspot.com/-UL1aE_MMAcM/W5Uy6U5yUpI/AAAAAAAAQBc/8Kz75I5r5fw1lFJ_ZnC6Q3R8PrSz-Ik-wCLcBGAs/s1600/matera%2B5.jpg" /></a></div>
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<li>È possibile visitare la<b> Cattedrale</b> gratuitamente, così come per la bella chiesa in stile barocco di <b>San Francesco d'Assisi</b>;</li>
<li>Le <b>chiese rupestri</b> (Santa Maria de Idris, Santa Lucia alle malve, San Pietro Barisano) hanno un costo che va dal singolo biglietto di 3 euro al biglietto complessivo dei 3 siti di 6 euro;</li>
<li>Se siete dalle parti del Duomo, vi consiglio una visita a <b>Casa Noha</b>, casa donata al FAI, in cui è possibile ripercorrere la storia della città e la memoria di un territorio così particolare. Gratuito per gli iscritti al FAI, il costo del biglietto è di 6 euro, la casa è aperta tutti i giorni tranne il martedì;</li>
<li>Se ne avete il tempo, non perdetevi la visita al <b>Palombaro Lungo</b>: il costo del biglietto è di 3 euro, gli orari di visita vanno dalle 10 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 18;</li>
<li>Se siete amanti del trekking e delle escursioni, godetevi una visita al <b>Parco della Murgia Materana</b>: moltissimi gli itinerari, anche in bicicletta, per scendere lungo il fiume attraversando un ponte di corda e poi risalire la vetta di fronte alla città e godersi tutto il panorama che questa terra sa regalare.</li>
</ul>
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Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-71695606366270589042018-09-01T00:06:00.000+02:002018-09-02T16:30:23.183+02:00Una donna - Annie Ernaux [Recensione]<div style="text-align: justify;">
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-cXfmhK6LFvg/W4vz6sWRJII/AAAAAAAAQAY/uTi880nBC6UVqtKuVeNTiBEuU3-vpF6NQCLcBGAs/s1600/unadonna_foto.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1275" src="https://2.bp.blogspot.com/-cXfmhK6LFvg/W4vz6sWRJII/AAAAAAAAQAY/uTi880nBC6UVqtKuVeNTiBEuU3-vpF6NQCLcBGAs/s1600/unadonna_foto.JPG" /></a></div>
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Un'estate al femminile. Non vorrei sembrare monotematica, ultimamente parlo solo di donne, scrittrici, artiste, eroine, ecc... eppure per queste vacanze, dovendo scegliere, ho deciso di portarmi dietro due libricini scritti da donne con protagoniste donne. Girl Power.<br />
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Tra i due, c'era <b><i>Una donna</i> di Annie Ernaux</b>, pubblicato quest'anno da L'orma Editore. E come immaginavo e speravo, mi sono ritrovata di nuovo affascinata dalla scrittura di Ernaux, così come era stato per <i>Gli anni</i>, il suo libro più famoso (fu Premio Strega nel 2016) e che vi consiglio caldamente. </div>
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Impossibile non farsi conquistare, impensabile non leggerla e incredibile non averlo fatto prima. </div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-vVs2QTocA84/W4m6ocuKnXI/AAAAAAAAP_I/2ohuEDvgiBIi9wzV6ORS7gRdqI4mpuTUACLcBGAs/s1600/unadonna_book.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="674" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-vVs2QTocA84/W4m6ocuKnXI/AAAAAAAAP_I/2ohuEDvgiBIi9wzV6ORS7gRdqI4mpuTUACLcBGAs/s320/unadonna_book.jpg" width="215" /></a></div>
La scrittura di Annie Ernaux è forse una delle forme più personali, originali, intime e allo stesso tempo corale, <b>universale</b> e diretta che mi sia mai capitata durante la mia esperienza di lettrice. La scrittrice francese si serve della scrittura e del linguaggio per raccontare una storia legata alla sua vita, o quella dei suoi familiari, e così facendo eleva questi racconti, provenienti dalle scatole in soffitta e dai vecchi album di foto e ricordi, a testimonianze di modi di vivere, pensare, agire, riconoscibili da tutti perché emblema della società in cui autrice e lettore sono immersi, raccontandone così, attraverso gli anni che passano e i protagonisti che maturano ed invecchiano, la sua evoluzione.<br />
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<i>Una donna</i> è il libro che la scrittrice dedica a sua <b>madre</b>. Inizia a scriverlo pochi giorni dopo la scomparsa del genitore, ancora incapace di realizzare la perdita e imparare a conviverci. Scrivere della madre diventa così un <b>percorso di consapevolezza</b> oltre che di riscoperta, di dinamiche familiare ma anche sociali, di giorni ormai passati che sono però la struttura portante della sua esistenza.</div>
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La scrittura diventa così superficie riflettente, mentre il racconto si fa rivelazione della persona che c'era oltre al ruolo di "madre": ragazza di campagna che sfugge alla terra per essere operaia a inizio XX secolo, giovane donna grintosa e volitiva che con il marito realizza il suo piccolo grande sogno (un negozio alimentari in un'epoca in cui la grande distribuzione non esisteva ancora), difendendolo energicamente dalla guerra e dagli anni che la seguiranno, matriarca a tempo pieno, felice di vedere la figlia condurre la vita che aveva sempre sognato per lei, infine bozzolo di cui prendersi cura e a cui mancano memoria e parole, ma ancora tenacemente attaccata alla vita.</div>
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Le stagioni della vita di questa donna vanno di pari passo con le epoche e gli avvenimenti storici, con un mondo che non si ferma ma evolve, si reinventa, diventa più complesso e non smette di mettere alla prova la protagonista del racconto ma anche l'autrice, la figlia testimone di questa esistenza. Il concetto di <b>testimonianza</b> sottende l'intera narrazione, come importante chiave per interpretare una mentalità, un'epoca, una vita intera e, incluso, la sua fine. </div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ci sono momenti molto delicati tra quelli che Annie Ernaux trascrive nel suo libro, soprattutto quando la malattia della madre è ormai molto grave, dove ci si commuove, molto anche, e poi episodi in cui è facile intuire la rabbia, il disagio, il conflitto e avvertirli sulla propria pelle, intensi. È in quei casi che si avverte <b>il passaggio da una storia familiare, riservata, a una dalla condizione più generale ed umana</b>, in cui confluiscono tutte le storie, tutte le madri e tutte le figlie con le loro contrapposizioni, le loro lacrime, i loro abbracci, il loro legame impossibile da spezzare, neanche dopo la morte. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Una donna</i> è il lascito commosso, autentico, unico della sua esperienza di figlia nella storia del mondo. E al contempo un atto d'amore, l'unico modo dell'autrice per rimarcare un rapporto indissolubile attraverso le parole, un rito necessario per imparare a leggere l'esistenza e se stessi, in cui riconoscersi e provare a comprendere qualcosa di più di questo viaggio che è la vita e lo scorrere delle generazioni. <b>L'universo in un abbraccio, l'amore in una frase. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<h4 style="text-align: center;">
<i>“Era necessario che mia madre… diventasse storia perché io mi sentissi meno sola e fasulla nel mondo dominante delle parole e delle idee in cui, secondo i suoi desideri, sono entrata”</i></h4>
</blockquote>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<i>----</i></div>
<i>Annie Ernaux<br />Una donna<br />traduzione di Lorenzo Flabbi<br />2018, pp. 112</i></div>
<div>
<i>L'orma Editore</i><br />
<br /></div>
Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-11685835470843856302018-05-30T22:59:00.001+02:002018-09-01T02:34:40.072+02:00Il disco del mese: Evergreen di Calcutta<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-QDhSmYFHV2s/Ww8PRjPY_dI/AAAAAAAAP74/pER5ZAHsrfAciM7qChzL8DRdWAausegKQCLcBGAs/s1600/calcutta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" src="https://2.bp.blogspot.com/-QDhSmYFHV2s/Ww8PRjPY_dI/AAAAAAAAP74/pER5ZAHsrfAciM7qChzL8DRdWAausegKQCLcBGAs/s1600/calcutta.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>E adesso che mi lasci solo</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Con le cose fuori al posto loro</i></div>
<div style="text-align: center;">
- Pesto</div>
<div style="text-align: center;">
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Sarà difficile dire qualcosa che non sapete già di Calcutta. Forse l'unica è che io l'adoro da quando uscì <i>Mainstream</i> nel 2016, dal giorno in cui per caso ho ascoltato distrattamente "Cosa mi manchi a fare" e mi ci sono ritrovata dentro come se quella canzone fosse stata scritta per me, su di me, con me. E forse un'altra cosa che non sapete è che non vedevo l'ora arrivasse il 25 maggio per ascoltare il suo nuovo album, <b>Evergreen</b>, dopo 3 singoli usciti nel corso degli ultimi mesi che sono riusciti a rapirmi nel giro di 4/5 ascolti. E quindi ora Evergreen è in ascolto ovunque, a casa, in autobus, al lavoro, prima di andare a dormire. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<i>E adesso che mi prendi per la mano vacci piano</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Che se mi stringi così</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Io sento il cuore a mille</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Sento il cuore a mille</i></div>
<div style="text-align: center;">
- Paracetamolo </div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ok, direte voi, Calcutta non è poi sto cantautore pazzesco che proprio non te lo puoi perdere, stai esagerando. Forse. O forse invece <b>è proprio uno di quelli a cui non daresti due centesimi di credibilità e poi te ne innamori</b> e capisci che ogni canzone ha un suo perché, un suo senso o molteplici sensi o forse nemmeno uno ma che importa, una freschezza mista a quel qualcosa che conosci già da tempo, che ti porti dietro e a cui non sai dare un nome e che grazie alle sue canzoni all'improvviso irrompe fuori e ti lascia sorpreso e stranito, ma in modo piacevole, come quel dolore che fa male ma in fondo un po' ci speri perché ti piace. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<i>E se ti parlo con il cuore chiuso</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Rispondi tanto per fare</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>E se mi metto davvero a nudo</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Dici che ho sempre voglia di scopare</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Servirebbe un secondo in più all'anno</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Per fare un respiro profondo</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Per rilassare le spalle</i></div>
<div style="text-align: center;">
- Orgasmo</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ascoltare <i>Evergreen</i> significa sprofondare in queste sensazioni mentre ci si abbandona a un mare di nostalgia. <b>Nostalgia</b> non si sa bene per quale tempo e quali luoghi, perché <i>Evergreen</i> alimenta una dimensione quasi <b>onirica</b>, fatta di riferimenti nazional popolari estrapolati dal loro contesto e per questo a tratti grotteschi a tratti immaginifici, di <b>ricordi</b> che non appartengono a nessuno in particolare e che quindi sono di tutti, di personaggi "rubati" alle loro leggende per diventare simboli di stati sentimentali che li rende più vicini e intellegibili, di <b>città </b>che si susseguono in una geografia dell'immaginario, in un viaggio che non si sa quando è iniziato e che chissà quando finirà.</div>
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: "programme" , sans-serif; font-size: 18px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Ti ricordi?</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Andavamo a passeggiare nei ricordi</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Come non ne ho visti più</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>E non è vero che mai ti mancherà</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Il mio sguardo da lontano e le luci di città</i></div>
<div style="text-align: center;">
- Briciole</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Arrangiamenti melanconici (a mio parere qualitativamente superiori a Mainstream) si accompagnano a testi dai versi spesso <b>enigmatici</b>, con giri non sense e giochi di parole ai limiti del surreale, a volte lampanti e assolutamente trasparenti. Tutto appare confuso e poi all'improvviso è tutto così chiaro... </div>
<div style="text-align: justify;">
C'è una potenza che nasce da un <b>simbolismo</b> diffuso in tutti i suoi brani, fatta di elementi che sono tutt'altro che misteriosi, ma che appartengono a un linguaggio, agli usi, alle abitudini di tutti al punto da poterle definire banali. Ed è lì che si rivela una grande consapevolezza e cioè quanto sia impossibile pensare di avere la chiave per interpretare la strada di Calcutta perché forse ce n'è più di una o forse, semplicemente, non esiste. </div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>La cosa più bella che hai è la tua saliva</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Che risbatte forte come il mare</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>I miei pensieri a riva</i></div>
<div>
<div style="text-align: center;">
- Saliva</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E insieme al mistero, la <b>tenerezza</b>. <b>Di quella che ti avvolge e ti travolge</b>. Di quella delicata e intima, nella quale rifugiarsi nei momenti più raccolti della giornata, come in <em style="background-color: white; background-repeat: no-repeat; border: 0px; box-sizing: inherit; color: #333333; font-family: Merriweather, serif; font-size: 16px; font-stretch: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Hübner</em><span style="background-color: white; background-repeat: no-repeat; border: 0px; box-sizing: inherit; color: #333333; font-family: "merriweather" , serif; font-size: 16px; font-stretch: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">, brano che già amo follemente e che forse è il pezzo più forte tra quelli non divenuti singoli, o come in <i>Briciole</i> o <i>Saliva</i>, </span>ma che è anche capace di esplosioni e scintille in cui riversare tutto il sentimentalismo di cui siamo capaci, come in <i>Pesto</i>, <i>Paracetamolo</i>, <i>Orgasmo</i>, a mio parere la più bella in assoluto. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="font-style: italic; text-align: center;">
<i>Forse noi dovremmo fare come Dario Hübner</i></div>
<div style="font-style: italic; text-align: center;">
<i>Per non lasciarci soli mai a consumare le unghie</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i style="font-style: italic;">- </i><br />
<div style="display: inline !important;">
Hübner</div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo <i>Mainstream</i>, Calcutta avrebbe potuto percorrere dei percorsi tutto sommato prevedibili e forse desiderati, invece con <i>Evergreen</i> ha scelto di seguire un percorso inaspettato, laterale, fuori contesto, rallentando, facendo qualche curva velocemente e altre dolcemente, fermandosi a guardare il panorama qui e là, e forse proprio per questo è destinato a rimanere <b>unico</b>. </div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<div align="center">
<iframe allow="encrypted-media" allowtransparency="true" frameborder="0" height="380" src="https://open.spotify.com/embed/album/0w267xHWJikkEIcQgfhezx" width="300"></iframe></div>
Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-23855099149533391862018-05-16T00:04:00.003+02:002018-09-01T02:36:29.796+02:00E anche quest'anno... il Salone del Libro 2018!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-iNSsvEtWa0Q/WvtYNJ_6RDI/AAAAAAAAP7A/ZE5f1966uSwxylxpz36XkdK6GkqMEhD7gCLcBGAs/s1600/IMG_7877.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="691" data-original-width="1600" src="https://2.bp.blogspot.com/-iNSsvEtWa0Q/WvtYNJ_6RDI/AAAAAAAAP7A/ZE5f1966uSwxylxpz36XkdK6GkqMEhD7gCLcBGAs/s1600/IMG_7877.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
"Ma quindi anche quest'anno..."</div>
<div style="text-align: justify;">
"Eh certo... credi che possa farmelo mancare?"</div>
<div style="text-align: justify;">
"Mai! Se c'è una certezza nella vita è questa!"</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Classico discorso in quel di maggio per la sottoscritta con i suoi amici e conoscenti. Chiunque mi conosca sa che nei giorni che vanno tendenzialmente dal 9 al 15 del mese io sarò impegnata sicuramente su un solo unico, amato fronte: il <b>Salone del Libro di Torino</b>. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Certo, negli anni come tradizione si è plasmata alla mia vita, da 5 giorni fissa al Lingotto mi sono ridotta a una sola giornata in fretta e furia, ma mancare no, non riesco, non posso, non voglio. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E così siamo arrivati a questa <b>edizione 2018</b>, l'edizione della conferma della visione di Nicola Lagioia, dei grandi ritorni dei grandi gruppi editoriali dopo la pausa dello scorso anno, l'edizione dei record, ma in fondo, l'edizione che conferma il Salone a se stesso, una grande manifestazione culturale che agita, diverte, allieta, fa anche incazzare, ma la cui anima resta sempre la stessa. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L'atmosfera è <b>inconfondibile</b>. Elettrica e rilassata allo stesso tempo, tutti trovano la loro dimensione e il loro spazio, sia chi corre da un padiglione all'altro sia chi decide di passare il tempo per lo più passeggiando o accomodandosi su una delle poche panche esistenti. La frenesia di una grande macchina che si muove non senza qualche scossone, di un'organizzazione tutt'altro che precisa e con diversi scivoloni, ma anche la sicurezza di chi ha dato tutto e riesce, ancora una volta, a ricreare quella magia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non c'è niente da fare, o si ama o semplicemente non lo si è capito.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E quindi, cosa mi porto dietro da questo <b>#SalTo18</b>?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Alcuni <b>fondamentali</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le file chilometriche che, non sai perché, ma al Salone le fai con piacere quando solitamente ti lamenti anche se hai una persona davanti alla casa veloce del super.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le <b>chiacchiere </b>tra lettori, che sono tutti lì come formiche impazzite a spostarsi tra uno stand e l'altro e cercano di convincere gli altri che "quello merita tantissimo!" oppure ti guardano mentre leggi la quarta di copertina di un libro a caso e ti sorridono come se tu fossi un ingenuo figlio dell'estate e stessi tentando di comprendere una verità di cui loro sono custodi già da tempo e praticamente ti inducono l'acquisto con il loro sguardo di chi la sa lunga. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le <b>passeggiate </b>rigeneranti lungo i padiglioni, tra pagine e idee, tutte affascinanti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E poi qualche <b>novità</b> di quest'anno. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il sorriso timido di <b>Nova</b>, autrice freschissima di Bao Publishing, che sui social te la immagini una che spacca i culi (e forse è effettivamente così nella vita di tutti i giorni) ma che durante l'incontro di domenica si è dimostrata essere in fondo una "tenerella", tra l'imbarazzo per la sua prima volta al Salone e un riserbo che quasi commuove. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La scoperta di una <b>grande storia d'amicizia</b> tra Alessandro Baronciani e Davide Toffolo dei Tre allegri ragazzi morti, che ci hanno aperto un mondo fatto di interconnessioni tra la metà dei cantanti che ascolto su Spotify e l'altra metà di autori che leggo. Adoro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>L'orgoglio</b> per un'amica sul cui talento non hai mai avuto dubbi e che ora lo ha reso noto a tutti con la sua prima pubblicazione: <a href="http://www.verbavolantedizioni.it/prodotto/il-gran-balun" target="_blank">Il Gran Balùn</a> di Lucia Moschella e Stefania Arcieri (Verbavolant)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Una wishlist che ormai ha raggiunto l'infinito: tra i tanti desidero fortemente <i>Marie aspetta Marie</i> di <i>Madeleine Bourdouxhe</i><span style="background-color: white; color: #626262; font-family: "libre baskerville" , "georgia" , serif; font-size: 18px; font-style: italic;"> </span>e <i>Tokyo Express </i>di Matsumoto Seichō per Adelphi, <i>Avviso ai naviganti</i> di Annie Proulx per Minimum Fax, <i>Una donna </i>di Annie Ernaux per L'orma, <i>Il re bianco</i> di Davide Toffolo per Bao, <i>Uno scià alla corte d’Europa</i> di Kader Abdolah per Iperborea.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un <b>bottino</b> piccolo ma molto soddisfacente: <i>Macerie prime - Sei mesi dopo</i> di Zero Calcare, <i>Stelle o sparo</i> di Nova, <i>Guardati dal beluga magico</i> di Daniel Cuello, <i>Atlante delle meraviglie </i>di Danilo Soscia. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La consapevolezza che è cambiato il mio modo di leggere e anche di vedere il mondo editoriale, ma che continuo a pensare che sia uno dei settori più belli in cui lavorare. E che fortuna sarebbe poterne fare parte...</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Infine, la soddisfazione per quella che continuerai a considerare <b>una delle giornate più belle dell'anno</b> e la sensazione di far parte di una grande, caotica, curiosa famiglia, una <b>comunità </b>trasversale e composita, multilingue e multiculturale con cui condividere <b>un'esperienza unica</b>, le cui emozioni e impressioni ti accompagneranno per i prossimi 365 giorni fino al momento in cui vi rivedrete il prossimo anno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
"Quindi anche quest'anno ti è piaciuto?"</div>
<div style="text-align: justify;">
"Da matti..."</div>
<div style="text-align: justify;">
"Chissà se l'anno prossimo..."</div>
<div style="text-align: justify;">
"L'anno prossimo ti trascino con me!"</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-85108018364132676252018-05-02T23:06:00.002+02:002018-09-01T02:38:00.860+02:00Il Disco di Aprile: Deluderti di Maria Antonietta<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-KXExkNwpj3s/WuooByZMEmI/AAAAAAAAP6Q/QpQlfzXaut0S8mfMxsq2hFRh86I2O6ZKgCLcBGAs/s1600/mariaantonietta_deluderti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" src="https://1.bp.blogspot.com/-KXExkNwpj3s/WuooByZMEmI/AAAAAAAAP6Q/QpQlfzXaut0S8mfMxsq2hFRh86I2O6ZKgCLcBGAs/s1600/mariaantonietta_deluderti.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<i>Gli altri, sì sono gli altri, inarrivabili</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Sempre altrove, io sempre qui</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>È una questione di prospettiva</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Perfetta subito o imperfetta per l'eternità</i></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: "programme" , sans-serif; font-size: 18px;"></span>- Pesci<br />
<a name='more'></a><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: "programme" , sans-serif; font-size: 18px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
Aprile è stato un mese di esplosione primaverile: sole, fiori, calore, cieli blu, amori felici, positività, aperitivi nei dehor aperti, "la vita è bella scialalala" e così via. </div>
<div style="text-align: justify;">
E in questi giorni di rinascita e liberazione, ha fatto breccia nel mio cuore un album tanto semplice quanto forte, intenso e contraddittoriamente leggero come quello di <b>Maria Antonietta</b>, intitolato "<i><b>Deluderti</b></i>".</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Non assomiglio ad una linea di contorno</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Quella la disegnano gli stronzi come te</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Probabilmente sì, sarebbe molto facile</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Esistere in una forma semplice</i></div>
<div style="text-align: center;">
- Deluderti</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un titolo che è il cuore del disco ma anche una <b>dichiarazione d'intenti</b> come può esserla quella di una donna che ha superato varie fasi di accettazione di sé, del proprio sguardo e di quello degli altri, del controverso passaggio alla maturità e alla consapevolezza di pregi e difetti come non punti di debolezza ma di forza, per arrivare alla gloriosa conclusione che <b>essere se stessi</b> è la migliore arma per andare alla conquista del mondo, incuranti dei giudizi altrui e delle aspettative della società, persino di chi dice di tenere a noi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Nessuna delusione specifica</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Nessuna vittoria</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Soltanto una manciata di terra in più su cui camminare sopra</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Come facevi quando avevi meno anni e più stomaco</i></div>
<div style="text-align: center;">
- Stomaco<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
"<i>È una questione di prospettiva</i>" dice Maria Antonietta e non potrebbe essere più chiaro di così: non siamo linee di contorno, non possiamo essere costretti all'interno di limiti e confini imposti dall'esterno, dalla volontà di compiacere sempre chi ci sta accanto tradendo un po' noi stessi, e allora essere liberi significa anche avere il <b>coraggio di "deludere"</b>, per poter trovare quella prospettiva di felicità che si adatta a noi e a noi soltanto e, finalmente, raggiungerla. E se qualcuno ha da ridire, sono problemi suoi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Io sono l'oceano e tu neanche un pesce</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Mi piace dire un mucchio di stronzate</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Almeno sono divertente</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Mentre tutte le cose tristi che mi dite mi fanno essere peggiore</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Mi giudichi come si giudica un libro dalle figure</i></div>
<div style="text-align: center;">
- Oceani<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel panorama "indie" italiano non è facile trovare voci femminili ed è quindi sempre un piacere ritrovarci un'artista come Maria Antonietta. </div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Deluderti</i> arriva dove non era riuscito ancora "Sassi", a coniugare la <b>grinta</b> del suo passato "punk", all'epoca di "Maria Antonietta", con una maggiore riflessione e <b>introspezione</b> sviluppate nel tempo, insieme a una incredibile <b>delicatezza</b> tutta femminile, nata probabilmente dall'approccio più maturo a musica e testi da parte della cantante.</div>
<div style="text-align: justify;">
Maria Antonietta mette in mostra le sue mille sfaccettature e una <b>complessità</b> che si dispiega lungo tutto l'album e che si riesce a intuire e apprezzare ascoltando tutte le 9 tracce che lo compongono. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Quanto vi affezionate facilmente alle abitudini</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Io non ne ho, sarà per questo che penso spesso</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Quanto la vera vita stia altrove ed io non la conosco</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Se non quando sto con te</i></div>
<div style="text-align: center;">
- Abitudini</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Insomma, inutile che vi ripeta quanto io stia amando questo album.</div>
<div style="text-align: justify;">
I miei brani preferiti?<i> Deluderti</i>, <i>Stomaco</i>, <i>Oceani</i>, <i>Pesci</i>. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per i vostri, lascio a voi decidere quali vi colpiranno di più. Baci a tutti. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<iframe allow="encrypted-media" allowtransparency="true" frameborder="0" height="380" src="https://open.spotify.com/embed/album/4gB1T8LxwA12YuZVs9L7Zu" width="300"></iframe>
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Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-35822854625544238742018-04-08T22:23:00.001+02:002018-04-08T22:23:13.323+02:00Indomite: Storie di donne che fanno ciò che vogliono<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-uPO_cF4T610/Wsp4S0ZfAUI/AAAAAAAAP3I/kr2hdcPUNWY1OAJgvxx_anumNW0X1n2RACLcBGAs/s1600/1520377277_indomite03.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="478" data-original-width="679" src="https://1.bp.blogspot.com/-uPO_cF4T610/Wsp4S0ZfAUI/AAAAAAAAP3I/kr2hdcPUNWY1OAJgvxx_anumNW0X1n2RACLcBGAs/s1600/1520377277_indomite03.jpg" /></a></div>
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Un giro in libreria e mi imbatto in questo volume azzurro, con le figure lucide di color rosso scuro, brillante e deciso come le protagoniste di cui il libro si ripromette di raccontarne le vite. Inutile dire che in una decina di secondi avevo già deciso che quel volume illustrato dovesse tornare con me a casa. </div>
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Con <b><i>Indomite</i> <i>vol.1</i></b>, edito da BAO Publishing, è stato<b> amore</b> a prima vista.</div>
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<a name='more'></a><br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-pG-txXfN9bg/Wsp4t2L-RdI/AAAAAAAAP3M/lOgEq-gR1AMTc9pMAxn3z3LP4tQQOfwrACLcBGAs/s1600/indomite.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="437" data-original-width="320" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-pG-txXfN9bg/Wsp4t2L-RdI/AAAAAAAAP3M/lOgEq-gR1AMTc9pMAxn3z3LP4tQQOfwrACLcBGAs/s320/indomite.jpg" width="234" /></a></div>
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<i>Indomite</i> è una raccolta di 15 storie raccontate dal tratto della fumettista francese <b>Pénélope Bagieu</b>, la quale mette la sua arte e i suoi colori al servizio delle donne protagoniste del suo libro (best-seller in Francia con 250.000 copie vendute). 15 <b>donne</b> molto diverse, appartenenti a mondi ed epoche distanti tra loro, ma tutte accomunate da una grande forza d'animo, da una determinazione che non conosce SE e MA e che le rende senza paura e decise a superare circostanze e restrizioni sociali e culturali. Indomite, appunto, ma soprattutto <b>libere</b>. </div>
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La <b>libertà</b>, di agire, di pensare, di parlare, di amare, è proprio il centro focale di queste storie al femminile e ne determina il loro valore. <i>Indomite</i>, come altre raccolte sempre iscritte al filone, si propone di riportare alla luce storie di donne <b>straordinarie</b>, che hanno compiuto gesti incredibili e hanno fatto scelte di vita rivelatesi poi fondamentali non solo per loro stesse ma anche per l'intera società umana, diventando <b>pioniere</b> e simbolo di un modo di essere donna che, anche nel suo piccolo, non deve chiedere scusa ma anzi decide di prendersi la libertà che le spetta e ottenere ciò che merita, anche a costo di pagare un prezzo molto alto. </div>
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La dimensione <b>individuale</b> delle storie di <i>Indomite</i> è forse ciò che mi ha colpito di più. Pénélope Bagieu racconta in modo <b>brillante</b> e<b> ironico</b> storie all'apparenza "piccole", mettendo in risalto come queste donne agiscano spinte da esigenze <b>personali</b> per rispondere a un desiderio di felicità contrastato, a una vita che non si adatta al loro spirito, a una società che le soffoca. Per poter essere sé stesse sempre, nel bene e nel male, ed avere anche loro la possibilità di essere <b>felici</b>. Ed è in queste risposta che si rivela la loro straordinarietà e rende le loro vite e scelte individuali importanti per tutti quanti noi, perché con la loro esistenza hanno contribuito a <b>cambiare il mondo</b> e sono diventate parte integrante della lotta ai diritti di tutte le donne.</div>
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D'altronde, un mondo migliore è proprio quello in cui una donna, al pari di un uomo, può rivendicare in maniera <b>indipendente</b> e senza limitazioni dettate dal genere il proprio ruolo nel mondo, qualunque esso sia. </div>
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Ecco quindi spuntare dalle pagine di questo libro le sorelle <b>Mariposas</b>, capaci con la loro sola presenza di opporre resistenza a un regime, oppure <b>Annette Kellerman</b>, che per nuotare meglio se ne frega delle convenzioni e inventa il costume moderno, o ancora <b>Christine Jorgensen</b>, nata donna nel corpo di uomo e decisa a lottare per poter avere l'aspetto e l'identità che desidera, oppure <b>Wu Zietan</b>, temibile imperatrice cinese capace di condurre il suo impero verso un periodo illuminato di riforme e progresso. </div>
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Un libro davvero piacevole e frizzante, <b>divertente e geniale</b> in più punti, <b>meravigliosamente illustrato</b> e dall'animo forte, sincero, energico per raccontare queste meravigliose donne senza leziosità e nel modo più<b> autentico</b>. Un libro con una missione di fondo di grande importanza: quella di essere letto, amato e poi passare di mano in mano, alle amiche ma anche agli amici, alle sorelle e alle madri ma anche ai fratelli, ai padri, a tutti. Perché queste storie diventino parte integrante della nostra e siano <b>d'ispirazione</b> al cambiamento, oggi più importante che mai. </div>
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Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-20340278809272240662018-03-25T22:39:00.001+02:002018-09-01T02:38:54.011+02:00Il disco di marzo: Ancora Meglio - CIMINI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-ncVDvn3LPBs/Wrf_n7u-6hI/AAAAAAAAP18/ljPLT5OP1LIi9wXHHwwBSo24dIvdEViMgCEwYBhgL/s1600/Progetto%2Bsenza%2Btitolo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" src="https://2.bp.blogspot.com/-ncVDvn3LPBs/Wrf_n7u-6hI/AAAAAAAAP18/ljPLT5OP1LIi9wXHHwwBSo24dIvdEViMgCEwYBhgL/s1600/Progetto%2Bsenza%2Btitolo.jpg" /></a></div>
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<br />
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<i>Sopra letti di gomma, sulle sedie in coralle </i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Sotto il cielo d'inverno, nelle piste da ballo </i></div>
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<i>Non ho ancora capito qual è il posto migliore per me</i></div>
<div style="text-align: center;">
- La legge di Murphy<br />
<a name='more'></a></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: center;">
</blockquote>
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Quasi alla fine di questo mese, posso dire con una certa sicurezza che il disco che ho amato di più a Marzo è stato "<i>Ancora meglio</i>" di <b>CIMINI</b>. </div>
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Uscito il 9 Marzo per Garrincha Dischi, <i>Ancora meglio</i> era stato anticipato a Novembre dal singolo <b>La Legge di Murphy</b>, un brano che inizialmente ti pare essere una scopiazzata di Calcutta ma che, a sentirlo bene, in realtà ti conquista per un fondo malinconico e, a dirla tutta, un'aurea di depressione piuttosto personale e originale. </div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<i>Sarà che noi ci abbiamo già provato e abbiamo perso, ma</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Io spero che ci sia un'altra possibilità</i></div>
<div style="text-align: center;">
- Un'altra possibilità</div>
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<br /></div>
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In effetti Cimini, parole sue, arriva alle canzoni di questo album dopo un periodo di incertezze, in cui si sentiva piuttosto demoralizzato e non più tanto sicuro di volere e riuscire a vivere della sua musica. Pare che a convincerlo sia stata una chiacchierata con <b>Brunori</b>, il quale lo ha spinto a ritornare sui suoi passi e lavorare nuovamente all'album. </div>
</div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<i>Sono giorni che mi pesa tutto</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>E di notte non mi stanco mai</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Dai restiamo tutto il giorno a letto</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Il vento è storia lo sai </i></div>
<div style="text-align: center;">
- Una casa sulla luna</div>
<br />
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Cimini, calabrese di origine e bolognese di adozione, vive l'influenza di Brunori non solo per l'impegno ritrovato per la sua musica, ma anche nella scrittura e nell'arrangiamento dei suoi brani, apparentemente semplici ma in realtà racconti di momenti di vita e stati d'animo molto più complessi di quanto si possa pensare a un primo ascolto, dove si intravede una ricerca, un tentativo di andare oltre il ricalcare la strada aperta dai Cani, Calcutta, lo stesso Brunori, Motta ecc., cercando un'impronta<b> distintiva</b> e identitaria. La rarefatta <b>Una casa sulla Luna </b>ne è un esempio. </div>
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<br /></div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<i>E adesso che è primavera</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Vuoi ballare sopra i prati illuminati</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Con la bici e con gli occhiali da sole</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Le canzoni escono fuori dalle macchine e dai bar</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Ma poi tu accendi la TV</i></div>
<div style="text-align: center;">
- Sabato Sera</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
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<i>Ancora meglio</i> è un album decisamente empatico e contemporaneo, nel quale ritrovarsi nei brandelli di versi e nelle situazioni quotidiane descritte in un misto di leggerezza e intensità, ma è anche una prova di cantautorato <b>ispirato</b> e vivido. Pur trovandosi perfettamente immerso nel mare di artisti e cantanti dell'indie pop italiano, di cui Cimini fa sicuramente parte, <i>Ancora meglio</i> riesce a farsi apprezzare per quel salto di <b>qualità </b>in più che si intravede in brani ben riusciti come <b>Sabato Sera</b>, <b>Un'altra possibilità</b> e <b>Vivere non mi basta</b>.</div>
</div>
</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Insomma, di strada ce n'è sicuramente ancora da fare ma i presupposti ci sono tutti: Cimini ci piace e molto e <i>Ancora meglio</i> è un album da ascoltare e riascoltare, felici che ci sia finalmente qualcosa di nuovo e diverso in circolazione.</div>
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<br /></div>
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<iframe allign="center" allow="encrypted-media" allowtransparency="true" frameborder="0" height="380" src="https://open.spotify.com/embed/album/5JjGMG4Dld1V8sLKgE9Cpa" width="300"></iframe>
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Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-67768092597675553882018-03-18T21:00:00.000+01:002018-09-01T02:39:36.787+02:00Lady Bird: come ricordarsi che crescere fa schifo e riderci su<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-eigq93sly0E/Wq7ETQePgSI/AAAAAAAAP1Q/Rl2c9mblMZ8kcBI84eAvjfUdqm3RURyrgCLcBGAs/s1600/ladybird.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" src="https://3.bp.blogspot.com/-eigq93sly0E/Wq7ETQePgSI/AAAAAAAAP1Q/Rl2c9mblMZ8kcBI84eAvjfUdqm3RURyrgCLcBGAs/s1600/ladybird.jpg" /></a></div>
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Qualche giorno fa sono andata al cinema a vedere<b> Lady Bird</b>. </div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
La storia in breve è quella di <b>Christine</b>, che si è ribattezzata Lady Bird per dimostrare la sua unicità rispetto all'ambiente che la circonda e che pretende che tutti la chiamino così, famiglia inclusa, e del suo passaggio dall'adolescenza monotona e pigra per raggiungere quell'età adulta tanto agognata e potersi così allontanare dall'indolenza della sua città natale, Sacramento in California, verso i lidi ben più stimolanti di una metropoli multiculturale come New York. Il film è diretto da <b>Greta Gerwig</b>, al suo esordio come regista, ed è interpretato da una bravissima <b>Saoirse Ronan</b>, che per la sua interpretazione ha vinto il <b>Golden Globe</b> come migliore attrice in un film commedia e ha ricevuto la nomination agli Oscar come miglior attrice protagonista, un'intensa Laurie Metcalf e un Timothée Chalamet (che abbiamo amato molto per <i>Chiamami col tuo nome</i>) in versione bad boy. </div>
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Il film ha ottenuto <b>cinque nomination agli Oscar</b> e assolutamente non a torto, dato che la storia di <i>Lady Bird</i> colpisce per la sua delicatezza e al tempo stesso per l'intensità con cui viene raccontata, condensando nella pellicola non solo quello che è un passaggio di <b>iniziazione all'età adulta</b> come la scelta del college e quindi del proprio futuro (negli States si tratta di un passaggio ancora più sentito che da noi, dove molti ragazzi continuano a vivere con le famiglie di origine anche dopo essere andati all'università), ma anche quello che significa essere un giovane di diciassette/diciotto anni, quando la vita comincia a non apparire più così leggera, quando ci sono già delle scelte da compiere e delle responsabilità da assumersi, eppure il domani continua ad avere tutto il fascino dei sogni che coltiviamo fin da piccoli, tutto è ancora possibile e non vediamo l'ora che la vita, quella vera, cominci. </div>
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L'azione, in particolare, si sviluppa lungo l'ultimo anno di liceo di Christine, periodo di grande importanza per la crescita della ragazza, mettendo in luce il rapporto che forse più di tutti contribuirà a plasmare l'identità di Christine, quello con la sua <b>famiglia</b>. La madre di Lady Bird è una donna indurita da una vita non semplice, tra doppi turni e difficoltà familiari di ogni tipo, dai soldi che sono sempre troppo pochi a un figlio laureato che si mantiene di lavoretti e un marito disoccupato che soffre di depressione, ed è naturale che finisca per scontrarsi con una figlia giovane e pronta a spiccare il volo, in un contesto sociale dove prevale la paura e l'amara realtà e che le impedisce di condividere e incoraggiare le aspirazioni della ragazza. I loro <b>conflitti</b> sono sempre duri ed esasperanti e il loro rapporto si snoda tra momenti dalle reazioni violente, di grande disperazione e rabbia delle due donne, alternati da quegli attimi di pace e riconciliazione che aiutano ad andare avanti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mentre guardavo il film ho pensato spesso ai miei litigi con mia madre, anche noi in macchina o in casa, le crisi isteriche e i momenti di silenzio, io con la voglia di andare lontano e lei pronta a ricordarmi che la vita non è sempre come i libri che amavo leggere o i film che adoravo rivedere fino allo sfinimento. Si trattava di preoccupazione genitoriale e paura di perdermi, che oggi riesco quasi a comprendere e che all'epoca non tolleravo minimamente, sempre pronta a reazioni esagerate proprio come Lady Bird. Eppure, i miei genitori come quelli di Christine, alla fine ci hanno lasciato andare e ci hanno fatto crescere, orgogliosi di noi e di chi saremo. La scena della telefonata di Christine ai suoi genitori è forse uno di momenti in cui riconoscersi di più, quel momento in cui capisci che qualcosa nella vita sta cambiando davvero e che, se sei in grado di diventare <b>grande</b>, o almeno di provarci, lo devi proprio ai tuoi genitori. </div>
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Quanto della nostra vita e della nostra persona dobbiamo alla nostra famiglia? Quanto le abitudini e le tradizioni familiari hanno e continuano a influenzare le nostre scelte, il modo in cui ci relazionano con gli altri, le decisioni che prendiamo?</div>
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Greta Gerwig, candidata all'Oscar per la regia e per la sceneggiatura originale, ha colto nel segno mentre ci racconta di Christine, della sua famiglia, delle sue amicizie e delle sue esperienze con il sesso e i sentimenti, ponendo l'accento sulle <b>dinamiche chiave dell'adolescenza</b> in modo così delicato, attento e genuino da apparire tutto assolutamente credibile, dosando con cura la<b> leggerezza</b> che contraddistingue quell'età, con effetti quasi comici su scene in cui è impossibile non sorridere, come di fronte ai tentativi impacciati di Christine con l'altro sesso o a quei gesti ingenui e teneri tipici di una qualsiasi teenager che si rispetti, alla malinconica<b> tristezza</b> intrinseca a quella fase della vita sia per i ragazzi direttamente coinvolti che per le loro famiglie, alle prese con qualcosa di nuovo e sempre imprevedibile, non importa quanto tu ti sia preparato per affrontarlo. <b>Crescere</b> è davvero una fatica e la Gerwig ce lo racconta senza sconto alcuno, facendo tesoro della sua esperienza personale e di quella dei suoi amici, che vengono rivissute proprio nel luogo di origine della regista, quella <b>Sacramento</b> provinciale e immobile da cui Lady Bird vuole tanto scappare ma che, forse proprio per questo rapporto di amore e odio, resterà uno dei cardini della sua vita, una volta spogliatasi del suo nome fittizio e pronta ad affrontare la realtà come Christine, e di quella della regista che l'ha portata sul grande schermo.</div>
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Inutile dire che <b>Saoirse Ronan</b> è perfetta per la parte di Lady Bird, capace di regalarle freschezza e grinta oltre che quel tocco di <i>weirdness</i> che la rende irresistibile. Le fa da controparte un'ottima <b>Laurie Metcalf</b>, che veste i panni di una madre preoccupata e allo stesso tempo ispirata dalla figlia, per la quale ha paura me che stima per il grande coraggio e per i sogni così forti da correre il pericolo di essere davvero realizzati. Il risultato è un <b>rapporto madre-figlia</b> doloroso e potente, energico, vivo, un confronto continuo tra due parti che cambiano e si evolvono, un percorso a due dove l'uno si fonde nell'altro (come nella scena di Christine che guida per la prima volta sola lungo le strade della città ricalcando le azioni di sua madre) per rimarcare similitudini e differenze, una danza al ritmo dei loro cuori destinata ad accompagnarle per tutta la vita. </div>
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Insomma, <b>l'adolescenza</b> non è stato un periodo facile per nessuno di noi e Lady Bird si dimostra una commedia deliziosa e tenera capace di ricordarcelo, una storia dolce amara che però ci aiuta anche a sorridere e, perché no, a commuoverci di una fase della vita che, in tanti modi diversi, si rivela fondamentale per capire di più chi siamo. </div>
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Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com212tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-72196089435708873102018-03-09T02:01:00.000+01:002018-03-09T02:03:13.519+01:00Era da un po' che non ci si sentiva...<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-9Uw8cQSnyjY/WqHcYOrzyEI/AAAAAAAAPyA/mvPY6Daz92QhWyfAILzKVQGNnhD4W260wCLcBGAs/s1600/bryan-minear-317365-unsplash.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" src="https://2.bp.blogspot.com/-9Uw8cQSnyjY/WqHcYOrzyEI/AAAAAAAAPyA/mvPY6Daz92QhWyfAILzKVQGNnhD4W260wCLcBGAs/s1600/bryan-minear-317365-unsplash.jpg" /></a></div>
<span style="font-size: xx-small;"><br /></span>
<br />
Era da un po' che non mi facevo vedere da queste parti.
<br />
<br />
<br />
Lavoro che lasci lavoro che trovi, traslochi, viaggi, amici che vanno e amici che vengono, amori falliti e amori nati e pare destinati a durare, le domeniche pigre, i sabato in coma, l'estetista, gli apericena, i cinema improvvisati, i letti da fare e disfare, le sconfitte e le gratificazioni, le sorelle da seguire, la spesa che dimentichi sempre qualcosa, le lavatrici sempre all'ultimo minuto, le consegne a domicilio, le serate che non hai più vent'anni ma le fai lo stesso, i compleanni, le mostre per rilassarsi e fingere di essere sul pezzo, i libri letti quando non sei stanca morta, Netflix, il prossimo episodio che comincia in 3, 2, 1 secondi, le deadline mai rispettate, gli insight di Facebook e le strategie di comunicazione, il mio lavoro fa schifo il mio lavoro mi piace, le Instagram Stories, il brivido quando controlli i soldi che hai sul conto, i saldi che non compri mai un cazzo, i vestiti amati e che poi non ti piacciono più, lo shopping compulsivo on line, il mare due settimane l'anno, l'indie italiano e le canzoni di Calcutta, i biglietti per Cosmo e i TheGiornalisti per favore no, il freddo e la neve, il caldo e l'afa, le primavere al parco, gli autunni e le foglie da fotografare, io che cerco di dormire ma tanto come sempre sono insonne...<br />
<br />
Succedono tante cose nella vita di una persona che non ti accorgi che sono due anni che non aggiorni questo blog. Mettici pure che ti hanno detto che il blogging è morto ed è un attimo che non ti fai viva da queste parti.<br />
<br />
Eppure adoravo stare qua. Eppure sento la mancanza di ciò che succedeva in questo luogo.<br />
<br />
E boh. Forse potrei tornare. Forse è solo la follia di un giovedì notte, un rimpianto per un tempo che c'è stato e che non sai bene perché ti manchi.<br />
<br />
Forse, invece, è la rinascita di qualcosa di nuovo, di diverso. Una fenice.<br />
<br />
Forse semplicemente devo andare a dormire.<br />
<br />
Ma chissà...<br />
<br />
Intanto vi mando un saluto, qualcosa che avrei dovuto fare da tempo e che mi sentivo in colpa ad aver lasciato in sospeso.<br />
<br />
Se non dovessimo più vederci, sarà la chiusura di un cerchio. Buona vita e cercate di non usare troppi filtri su Snapchat quando vi fate i selfie (non scherzo, ci sono in giro troppe orecchie da cane, è un attimo e si perde il controllo, esperienza personale eh)<br />
<br />
Se invece mi rifaccio viva, vorrà dire solo una cosa. I'm back.<br />
Forse.<br />
Forse no.<br />
<br />
Vabeh.<br />
<br />
Ciao.<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"><i><span style="background-color: whitesmoke; color: #111111; white-space: nowrap;">- Photo by </span><a href="https://unsplash.com/photos/YWAVTqGnyjI?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText" style="background-color: whitesmoke; box-sizing: border-box; color: #999999; transition: 0.2s ease-in-out, 0.2s ease-in-out; white-space: nowrap;">Bryan Minear</a><span style="background-color: whitesmoke; color: #111111; white-space: nowrap;"> on </span><a href="https://unsplash.com/search/photos/horizon?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText" style="background-color: whitesmoke; box-sizing: border-box; color: #999999; transition: 0.2s ease-in-out, 0.2s ease-in-out; white-space: nowrap;">Unsplash</a></i></span><br />
<div>
<br /></div>
Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-68444930956305381932016-12-12T23:04:00.001+01:002016-12-13T00:57:48.498+01:00A Natale si può fare (uno spot) di più - gli spot più belli del Natale 2016<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-iO7shZuxfQY/WE8eizYTLbI/AAAAAAAANxs/nj_Ixl_Wv40gKT52uh2IC6wxZrEa6az0wCLcB/s1600/buster_the_boxer.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-iO7shZuxfQY/WE8eizYTLbI/AAAAAAAANxs/nj_Ixl_Wv40gKT52uh2IC6wxZrEa6az0wCLcB/s1600/buster_the_boxer.jpg" /></a></div>
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Tutti voi sapete quanto io ami il <b>Natale</b>, negli anni non ho fatto altro che darvene dimostrazione con post dedicati a qualsiasi cosa - film, libri, musica, dolci, ecc. - potessi associare a quella che è per me la festa e il periodo più belli dell'anno. </div>
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Visto che mi era rimasto davvero poco di cui parlare a proposito del Natale, e visto che una delle prime regole è quella di scrivere a proposito di ciò che si conosce o si vive, ho pensato di dedicare un post agli <b>spot più belli </b>(a mio modesto parere) di questo Natale 2016.<br />
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Natale può avere molti significati, uno per ognuno di noi, ma è universalmente noto che sia un'occasione eccellente per brand e aziende di fare promozione non solo dei propri prodotti e/o servizi offerti, ma anche e soprattutto della propria immagine. E ben venga se questa avviene nel modo più creativo possibile.</div>
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In Italia non abbiamo una vera e propria tradizione di <i>Christmas Advertising</i>, essendo spesso una promozione incentrata sui prodotti che andremo ad usare durante le feste, ma nel resto del mondo ogni anno c'è un grande fermento per la realizzazione di uno spot che sia una sorta di cartolina di auguri per clienti affezionati o futuri tali e che metta in mostra quella che è l'essenza stessa dell'azienda e i valori che la determinano.</div>
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Grazie a internet e ai social, nelle ultime settimane tutti noi abbiamo sicuramente visto scorrere almeno uno di questi spot e, ammettiamolo, quasi tutti in un modo o nell'altro sono riusciti a catturare la nostra attenzione o, addirittura, a fare breccia nei nostri cuori sempre troppo distratti - e a volte un po' coriacei - dalla vita di tutti i giorni. E allora ecco la mia personalissima selezione degli spot natalizi di quest'anno (li ho messi in ordine di commozione, dove l'ultimo è quello per cui ho già pianto due volte):</div>
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<span style="color: #cc0000;"><br />John Lewis - "#BusterTheBoxer"</span></h3>
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Ogni anno la grande catena di department stores <b>John Lewis</b> realizza per Natale uno spot di tutto rispetto capace di generare buzz a suon di innumerevoli meme. E, premettendo che ho adorato il <b>pinguino</b> e il<b> nonno sulla luna</b> degli anni passati, anche questa volta John Lewis ha centrato il segno con uno spot che racconta di <b>un cane boxer e del suo sogno di "volare"</b> all'interno di uno di quei trampolini tanto cari ai bambini.<br />
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/sr6lr_VRsEo/0.jpg" frameborder="0" height="310" src="https://www.youtube.com/embed/sr6lr_VRsEo?feature=player_embedded" width="480"></iframe></div>
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<h3>
<span style="color: #cc0000;">Apple - "Frankie's Holiday"</span></h3>
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Uno spot incentrato sui buoni sentimenti quello di <b>Apple</b>, che decide di trasmettere un messaggio di eguaglianza e integrazione attraverso la storia del povero <b>Frankenstein</b>, anche a Natale solo ma questa volta deciso a diventare parte integrante della comunità. Come? Cantando <i>Home for the Holidays</i> dei Carpenters con l'aiuto di una piccola amica.</div>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/aFPcsYGriEs/0.jpg" frameborder="0" height="310" src="https://www.youtube.com/embed/aFPcsYGriEs?feature=player_embedded" width="480"></iframe></div>
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<span style="color: #cc0000;">Heathrow Airport — "Coming Home for Christmas" </span></h3>
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Ci prova anche <b>Heathrow</b> a farci commuovere per queste feste. Due <b>orsetti</b> anzianotti si muovono in giro per l''aeroporto, un po' stralunati ma comunque decisi ad arrivare alla loro meta e potersi così ricongiungere con tutta la famiglia. Di una tenerezza devastante.</div>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/oq1r_M5a6uI/0.jpg" frameborder="0" height="310" src="https://www.youtube.com/embed/oq1r_M5a6uI?feature=player_embedded" width="480"></iframe></div>
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<span style="color: #cc0000;">Meijer - Santa Claus Commercial 2016</span></h3>
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Altra catena, questa volta americana, questa volta con un video dedicato a tutti coloro che credono. A cosa? A <b>Babbo Natale</b> ovvio! Allo stesso modo dei<b> bambini</b> protagonisti dello spot, lo spot è un invito a continuare ad avere fede e a credere alla magie che solo le Feste sanno regalare. Per una <i>believer</i> come me, che ogni anno ha pronta la sua letterina indirizzata al Polo Nord, questo commercial è semplicemente bellissimo!</div>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/dlwScOnhe4E/0.jpg" frameborder="0" height="310" src="https://www.youtube.com/embed/dlwScOnhe4E?feature=player_embedded" width="480"></iframe></div>
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<span style="color: #cc0000;">Allegro - "English for Beginners"</span></h3>
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Dalla Polonia con amore. L'azienda polacca di e-commerce <b>Allegro</b> ha realizzato questo commovente video diventato subito virale, dove <b>un adorabile nonno</b> segue un corso on line per principianti per imparare l'inglese. Lo scopo? Poter salutare per la prima volta la sua nipotina che vive negli Stati Uniti! Se siete dalla lacrima facile, siete avvisati! Di sicuro<b> lo spot più bello e commovente</b> di quest'anno!</div>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/tU5Rnd-HM6A/0.jpg" frameborder="0" height="310" src="https://www.youtube.com/embed/tU5Rnd-HM6A?feature=player_embedded" width="480"></iframe></div>
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<span style="color: #cc0000;">Fuori lista: H&M — "Come Together"</span></h3>
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Contravvenendo alle premesse che vedono i brand in preda a un sentimentalismo che ne basterebbe la metà, H&M quest'anno decide di puntare tutto sullo stile, come è giusto che sia. Il risultato è uno degli spot natalizi più iconici di sempre, firmato da niente meno che <b>Wes Anderson</b>. Il regista ci racconta, con il suo stile riconoscibile fin dal primo frame, di un fantomatico treno Winter Express in ritardo il giorno di Natale. E per evitare che i suoi passeggeri (tutte modelle filiformi, un paio di manzi e un bambino solo chissà poi perché) si perdano i festeggiamenti, il capotreno <b>Adrien Brody</b>, attore feticcio di Wes, organizza un festa di Natale in un vagone decorato nel modo più glamour possibile. Ok, lo spot non è dei più emozionanti e mete in evidenza quanto non sia possibile ingabbiare il genio di un regista del calibro di Wes nei pochi minuti di un commercial, ma è indubbio che il brand di moda low cost abbia fatto la scelta più indovinata per la propria immagine e lo spot merita un posto d'onore per queste feste. </div>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/VDinoNRC49c/0.jpg" frameborder="0" height="310" src="https://www.youtube.com/embed/VDinoNRC49c?feature=player_embedded" width="480"></iframe></div>
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Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-11963726303724598232016-09-15T22:46:00.001+02:002018-09-01T02:40:08.399+02:00L'amica geniale - uomini e donne nella saga di Elena Ferrante<div style="text-align: justify;">
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-DO7ma54_M54/V9sEe5o4F0I/AAAAAAAANew/9rjJzLuhm98VjUJwnKwpNJqDKSvOKF4HwCLcB/s1600/L-amica-geniale_980x571.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-DO7ma54_M54/V9sEe5o4F0I/AAAAAAAANew/9rjJzLuhm98VjUJwnKwpNJqDKSvOKF4HwCLcB/s1600/L-amica-geniale_980x571.jpg" /></a></div>
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Mi ci sono voluti quasi due anni per arrivare alla conclusione della saga di <i><b>L'amica geniale</b> </i>di <b>Elena Ferrante</b>. <br />
<a name='more'></a>Avevo letto il primo libro la scorsa estate e per un anno l'idea di leggere gli altri tre mi ha come perseguitato lungo i mesi e le stagioni, un tarlo continuo che solo gli impegni quotidiani che si sono moltiplicati in maniera esponenziale giorno per giorno, togliendomi tempo libero e la calma necessaria alla lettura, insieme a stupide questioni che mi hanno spinto verso altri pensieri, sono riusciti a tenere a bada fino a qualche settimana fa. Quando, munita dei tre volumi che mi mancavano, ho ripreso in mano la storia<b> Lila e Lenù</b>, della loro incredibile amicizia durata una vita e costellata di gioie e dolori, segreti malcelati e verità spietate, mariti, amanti, figli, libri, lotte, rivoluzioni mancate, miseria e ricchezza, amori e rancori, presenza ed assenza. </div>
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Difficile riemergere da una lettura del genere, soprattutto se fatta tutta d'un fiato come nel mio caso, senza trascinarsi dietro un'immagine, un suono, un frammento, un'emozione, per giorni e giorni. So già che sentirò la mancanza del mondo di L'amica geniale per molto tempo, è una di quelle letture che inevitabilmente un po' ti cambiano o, perlomeno, danno uno scossone alla tua quotidianità, stimolando sentimenti ma soprattutto pensieri.</div>
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Senza soffermarmi troppo sulla storia poderosa e sulle straordinarie capacità di scrittrice della Ferrante, quello che più mi ha colpito leggendo i quattro libri "geniali" è la natura <b>materica</b> di personaggi, luoghi e atmosfere, la creazione di mondi e figure umane talmente realistiche e tangibili, al punto che sembra quasi possibile toccarli al solo allungare la mano. Chi conosce meglio di me la scrittura di Elena Ferrante saprà certamente quanto il corpo e l'universo <b>femminile </b>rivestano una grande importanza nella sua scrittura. E a dirla tutta, mentre la vita di Elena e Lila scorrono di pagina in pagina, ciò che più affascina e resta fermo nella memoria di lettore è di sicuro il loro confronto continuo, non solo mentale ma anche fisico, attento ai cambiamenti del corpo dell'una e dell'altra nelle varie fasi di vita, ma anche il loro rapportarsi con il mondo maschile, in un confronto nel confronto.</div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-gukZHuQ7LgA/V9sGbBhKPAI/AAAAAAAANe0/R5ZN-aXinHcSnHkHyxibxcdIS4_dUkHPwCLcB/s1600/amica_geniale.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-gukZHuQ7LgA/V9sGbBhKPAI/AAAAAAAANe0/R5ZN-aXinHcSnHkHyxibxcdIS4_dUkHPwCLcB/s320/amica_geniale.jpg" width="205" /></a></div>
Gli <b>uomini</b>, nell'opera di Elena Ferrante, non ci fanno un gran bella figura a dirla tutta. Spesso nelle pagine dei suoi libri appaiono superficiali, violenti, vigliacchi, spacconi, bugiardi, incapaci, tesi a dimostrare un inutile ruolo di maschio alfa in una società che sempre più ne può fare a meno e, proprio per questo, il risultato è un essere disorientato che reagisce alla mancanza di effettivo potere nella vita della donna con violenza fisica, come nel caso di Stefano che cerca di farsi amare da Lila a suon di mazzate, e verbale come Nino, uomo vanesio che prende in giro non solo Lila ma soprattutto Elena, per anni, in un turbinio di frasi melliflue e parole d'amore pronunciate per continuare a mentire e amare solo se stesso. Persino gli uomini che appaiono parzialmente positivi - Enzo, Pietro, Antonio - in realtà incarnano una figura di uomo "mancante", difettoso: Enzo è un uomo tutto d'un pezzo che è meglio non far incazzare, un ottimo padre di famiglia e un uomo devoto alla donna amata, ma proprio per questo privo di personalità, si confonde sullo sfondo e non riesce ad affrontare la vita di petto come dovrebbe, nemmeno la donna che ama di fronte alla sua evidente dolorosa follia; Pietro è un uomo gentile e colto, il classico buon partito, ma che si dimostra, in barba a tutte le idee moderne e all'avanguardia sue e della sua famiglia, un uomo orgoglioso delle sue capacità e del suo lavoro, a suo modo maschilista, bisognoso di una compagna sufficientemente intelligente e colta per comprendere i suoi discorsi ma sostanzialmente muta e dipendente dal suo sapere.<br />
Le loro caratteristiche al negativo si intravedono nei loro <b>corpi</b>, nel volto quadrato e impassibile di Enzo, nella figura di Stefano tratteggiata come un blocco opprimente, nel fisico pesante di Pietro, nel corpo esile e sfuggente di Nino.<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-P3hX9-f1bQI/V9sG_wY4utI/AAAAAAAANe4/ICYSu1FhrtMgGBjSrKr0uQG8n75df35BwCLcB/s1600/storia%2Bde%2Bnuovo%2Bcognome.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-P3hX9-f1bQI/V9sG_wY4utI/AAAAAAAANe4/ICYSu1FhrtMgGBjSrKr0uQG8n75df35BwCLcB/s320/storia%2Bde%2Bnuovo%2Bcognome.jpg" width="204" /></a></div>
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La cartina tornasole di questa fisicità è il rapporto che si instaura tra uomo e donna e non solo, ma anche il modo in cui l'uomo appare allo stesso tempo controparte e parte <b>mancante</b> del corpo della donna. Elena e Lila vivono la loro femminilità in maniera diversa e con fasi alternate tra accettazione e rifiuto, considerandolo a volte arma, strumento, altre ancora come una condanna. Ciò che le accomuna è quel loro <b>sguardo </b>acuto e che non perdona, dai tratti maschili pur essendo estremamente femminile.<br />
<b>Elena </b>è ossessionata dallo zoppicare della madre, lo vive come una premonizione verso un destino miserabile ed è un pensiero che le torna ogni volta che prova attrazione per un uomo, e la conduce a denigrarsi e non piacersi in barba a complimenti e approvazioni maschili. La percezione di inadeguatezza del suo corpo aumenta man mano che Elena cresce e il suo percorso formativo si fa più complesso e difficile. Dalla scuola elementare alle medie, già grande traguardo nel rione da cui lei e la sua amica provengono, fino al liceo e infine la Normale di Pisa, arrivando alla carriera di scrittrice, Elena sembra inoltrarsi in un mondo in cui il dominio appare ancora prettamente maschile (non è un caso se l'unica figura di educatrice donna citata è la sola professoressa Galliani) e questo si ripercuote sul suo percepire il suo corpo e non solo: Elena sceglie lo <b>scudo </b>di un corpo maschile e i suoi anni pisani saranno contrassegnati sopratutto dalla storia con due studenti, Franco e Pietro, destinato quest'ultimo a diventare poi suo marito. In modo diverso, i due uomini contribuiscono a plasmare la donna che Elena sarà dopo la laurea: Franco le farà scoprire il desiderio e la sfacciataggine del sesso, insieme al piacere che deriva da una mente libera e curiosa; Pietro alimenterà il suo intelletto e le darà le sembianze di una donna colta e raffinata adatta a essere ammessa all'interno della sua cerchia di politici e intellettuali.In questo osservarsi e formarsi attraverso uno sguardo maschile, l'unica isola di espressione del suo essere apertamente donna appare così la <b> maternità</b>, che Elena vive tre volte in uno stato di beatitudine e gioia, felice di occupare finalmente un posto nel mondo universalmente accettato e senza nessuna controversia. Non è un caso che al parto solitamente segua per lei un periodo di depressione e ansie, un'angoscia esistenziale che trova sfogo in un altro tipo di gestazione, quella dei suoi libri, la cui creazione sarà ragione di essere per la donna anche dopo che le figlie sono divenute grandi, simulacro di quella <b>fertilità </b>femminile (fisica e intellettuale) di cui Elena si sente portatrice e che non si vergogna a manifestare.<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-OCYPmVQjSJY/V9sHI1R3t5I/AAAAAAAANe8/hNur978HHFQDMTUICoNQboN-61FV4QIWACLcB/s1600/storia%2Bdi%2Bchi%2Bfugge%2Be%2Bdi%2Bchi%2Bresta.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-OCYPmVQjSJY/V9sHI1R3t5I/AAAAAAAANe8/hNur978HHFQDMTUICoNQboN-61FV4QIWACLcB/s320/storia%2Bdi%2Bchi%2Bfugge%2Be%2Bdi%2Bchi%2Bresta.jpg" width="203" /></a></div>
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Diversa è la reazione di Lila. La sua è fin da ragazzina una <b>bellezza</b> fiera e audace, che incute timore e sembra aggredire chi ne viene a contatto. Nel suo tentativo di affrontare un mondo governato da uomini, che decidono per lei e il suo destino (privandola dell'educazione a cui aspira e condannandola alla vita nel rione pur sapendo quanto le sue capacità siano sprecate) e la vedono come una bellezza da mostrare e conquistare, Lila trasforma il suo essere donna in qualcosa d'altro, uno strumento di <b>vendetta e potere</b>, affina la sua aggressività e forza, lo rende un passepartout per una condizione migliore ammaliando il più ricco del rione, sfodera la sua avvenenza ogni qual volta prova la sensazione di essere privata di qualcosa, oscurata da qualcuno - e per questo non si fa scrupoli a far innamorare e innamorarsi dell'unico uomo mai amato davvero dalla sua migliore amica. La sua <b>forza </b>e sfrontatezza arrivano a spogliarla di qualsiasi connotazione femminile finora assegnata a tutte le altre donne, la sua persona diventa così uno status, una condizione di essere che <b>trascende i sessi</b> e le posizioni sociali. Lila smette di essere una donna, perché è semplicemente Lila e come tale arriva ovunque, dove nessuna altra donna del rione è mai arrivata, diventando una chimera per alcuni (Michele Solara impazzisce letteralmente per lei) o un modello da emulare per esprimere se stessi (come nel caso del povero Antonio Carracci). Sarà probabilmente per questo che nel suo caso la maternità diventa un'esperienza dolorosa, vissuta come condizione deficitaria, debolezza che, riassegnandole un ruolo tradizionale e femminile per antonomasia, sembra minacciare la posizione faticosamente conquistata.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/--3uKqIojcyk/V9sHOFQ49nI/AAAAAAAANfA/t6vf_OXNYbUA2YG6gomUwR0cAAS_c0hPwCLcB/s1600/storia%2Bdella%2Bbambina%2Bperduta.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/--3uKqIojcyk/V9sHOFQ49nI/AAAAAAAANfA/t6vf_OXNYbUA2YG6gomUwR0cAAS_c0hPwCLcB/s320/storia%2Bdella%2Bbambina%2Bperduta.jpg" width="202" /></a></div>
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Il confronto finale, in questo meccanismo di riflessi e proiezioni, gioco di specchi che si ripercuote in una storia e un'amicizia che durano per quasi sessant'anni, è quello con la <b>lettrice </b>dei libri. Difficile immedesimarsi subito nelle due protagoniste: le loro posizioni appaiono sempre così estreme e totalizzanti al punto da escludere che chi legge possa riconoscersi più in una che nell'altra. Forse, a ben pensarci, è più probabile che l'immedesimazione avvenga considerando le due amiche come un unico, una sorta di Yin e Yang che dà origine a una <b>totalità femminile</b> in cui riconoscere se stesse proprio perché finiamo per vedere Lila e Lenù come parti di un corpo solo, una donna divisa in due metà e per questo alla sua continua <b>ricerca</b>. Probabilmente è qui che si trova il motivo di un'empatia profonda provata per le protagoniste, una <b>partecipazione </b>sentita e vitale alle loro vicende anche quando queste ci appaiono incomprensibili. Lina e Lenù non sono personaggi che si fanno amare a priori - e a dirla tutta la lettura dei quattro libri è un susseguirsi di delusioni e offese della lettrice verso queste due protagoniste che fanno e disfano di continuo, disattendendo aspettative e smentendo realtà - eppure questo succede ed è inevitabile. Succede perché, a dispetto di tutto, ci raccontano una condizione che ben conosciamo, pur non condividendo sempre principi e pensieri delle due protagoniste. Una condizione di ricerca ma anche di scoperta. Di<b> consapevolezza</b> del proprio essere, da rifiutare poi e tornare a cercare e reinventarsi, in un percorso di donna che è da sempre in continuo <b>divenire</b>.<br />
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Potrei dire molto altro sulla tetralogia di <i>L'amica geniale</i>, potrei dire ancora di più sulla scrittura carica, forte, inglobante di Elena Ferrante. Ma preferisco fermarmi qui, su questi spunti di riflessione che i suoi libri mi hanno regalato, forse l'essenza della sua storia, forse i cardini del suo pensiero o di quello di Elena e Lila, o semplicemente quello che, a distanza di settimane dalle ultime pagine lette, mi è rimasto impresso ed è destinato a non andarsene tanto facilmente.<br />
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Ma che belli i libri così.</div>
Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-53751999702275955322016-08-28T18:36:00.000+02:002016-08-28T18:37:50.828+02:00The Get Down, la grande lezione di Netflix sulle serie dedicate al mondo della musica<div style="text-align: justify;">
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/--TZuaYlKhQQ/V8MIhxGhEoI/AAAAAAAANdk/Jg3XyIDJGdgxBRYiMzaVAOW6Iri_ZtilACLcB/s1600/thegetdown.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/--TZuaYlKhQQ/V8MIhxGhEoI/AAAAAAAANdk/Jg3XyIDJGdgxBRYiMzaVAOW6Iri_ZtilACLcB/s1600/thegetdown.jpg" /></a></div>
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Ok, ammetto di essere tra quelli che avevano trovato <i>Vynil </i>una bomba (l'avevo anche scritto qui). Perlomeno il pilot di due ore, che ci aveva letteralmente affascinati e stupiti e ci aveva fatto sperare, anche quando gli episodi successivi si sono dimostrati di qualità nettamente inferiore, in uno sviluppo migliore della storia e una ripresa in grande stile della serie. Cosa che non sapremo mai, dato che la serie è stata cancellata dopo la prima stagione, per buona pace di Mick Jagger e Martin Scorsese. </div>
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Tutta questa premessa perché a parlare di musica in questo caldo agosto ci ha pensato una nuova serie. <b><span style="color: #cc0000;">The Get Down</span></b>, produzione targata <b>Netflix</b> sulla nascita dell'hip hop nella New York di fine anni '70, ha qualcosa da insegnare a tutti - in prima battuta alla sottoscritta - su come si fa davvero una serie dedicata alla <b>musica </b>e come si racconta un universo complesso e articolato come quello di un genere musicale, della sua nascita ed evoluzione.<br />
Una gran bella lezione e produzione - e questa volta posso dirlo avendo visto non solo il pilot ma tutti gli episodi finora usciti - che prevede al momento dodici episodi, i primi sei usciti ad agosto 2016, la seconda metà prevista per il 2017.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-7C4f-3jA9as/V8MNWdcf_dI/AAAAAAAANd0/Qy_op28X1U08-dOVtkBhDhXJ5m63nfvmwCLcB/s1600/The-get%2Bdown.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="490" src="https://1.bp.blogspot.com/-7C4f-3jA9as/V8MNWdcf_dI/AAAAAAAANd0/Qy_op28X1U08-dOVtkBhDhXJ5m63nfvmwCLcB/s640/The-get%2Bdown.jpg" width="640" /></a></div>
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Siamo nel 1977 nel<b> South Bronx</b>. Criminalità, degrado e rivalità tra <b>gang</b> di mescolano a <b>disco music</b>, graffiti e desiderio di <b>rivalsa</b> verso una società che sembra non accorgersi di chi è rimasto indietro. In un'epoca in cui la febbre del sabato sera imperversa nei locali di tutta New York, qualcosa si sta muovendo tra le vie e le macerie del Bronx, il <i>Get Down</i> e un gruppo di ragazzi desiderosi di emergere e far brillare le loro capacità. In un periodo storico di grandi cambiamenti, assistiamo così alla nascita della <b>cultura hip hop</b> in tutte le sue declinazioni (rap, freestyle, breakdance, street art), attraverso le vicende di <b>Ezekiel "Zeke" Figuero</b> e i suoi amici, che sembrano destinati a grandi cose e a fare della musica lo strumento del loro riscatto da una società che li vuole già condannati a una vita senza regole e criminale.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-8IcZYcfV1Yw/V8MNfQF9g9I/AAAAAAAANd4/Qky2RFf-cx8lvXUJIfGfRAY0v3Q8l3RawCLcB/s1600/the%2Bget%2Bdown%2B2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="360" src="https://3.bp.blogspot.com/-8IcZYcfV1Yw/V8MNfQF9g9I/AAAAAAAANd4/Qky2RFf-cx8lvXUJIfGfRAY0v3Q8l3RawCLcB/s640/the%2Bget%2Bdown%2B2.jpg" width="640" /></a></div>
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Se le tematiche e l'ambientazione possono apparire tutt'altro che semplici - l'idea del ghetto e della criminalità giovanile, i politici corrotti, i quartieri degradati, la crisi economica e le difficoltà insite in una città cosmopolita ed eclettica come New York - il tono e le atmosfere della serie sono su un altro registro. La direzione di <b>Baz Luhrmann</b> - regista di fama mondiale che non ha bisogno di presentazione, ma se qualcuno ha la memoria corta stiamo parlando del regista di <i>Romeo + Juliet</i>, <i>Moulin Rouge</i> e il più recente <i>Il Grande Gatsby</i> - e di <b>Stephen Adly Guirgis</b> - sceneggiatore e regista per Broadway e Off Broadway (e scusate se è poco) - fa inevitabilmente la differenza, mostrando uno stile ricercato e attento nei dettagli, dalla scenografia alla fotografia ai costumi e alle scelte musicali (riadattamenti del livello delle migliori hit e partecipazioni speciali come quella di <b>Christina Aguilera</b> con la sua <i>Telepathy</i>), ma anche dando all'intera <b>narrazione</b> una struttura che in qualche modo ne alleggerisce i contenuti senza svalorizzarli e allo stesso tempo dandole vigore, attraverso le commistioni di genere con un veterano amore di Luhrmann, ovvero il <b>musical</b>.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-dTqKft01AX8/V8MNr0F9JoI/AAAAAAAANd8/lKVZ_4sjLpQ_Cmwsm9brSou6XuA2soLxwCLcB/s1600/the%2Bget%2Bdown%2Bgirls%2B3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="384" src="https://1.bp.blogspot.com/-dTqKft01AX8/V8MNr0F9JoI/AAAAAAAANd8/lKVZ_4sjLpQ_Cmwsm9brSou6XuA2soLxwCLcB/s640/the%2Bget%2Bdown%2Bgirls%2B3.jpg" width="640" /></a></div>
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Niente panico però: <i>The Get Down</i> non è assolutamente un musical in senso stretto, con improvvise interruzioni del racconto per momenti canterini e balletti scenografici che rischiano di distogliere l'attenzione. si tratta piuttosto di una traccia, un'impressione, dal musical Luhrmann prende<b> la</b> <b>leggerezza</b>, <b>l'estrosità</b>, la spettacolarizzazione della realtà rappresentata, dove anche i momenti più controversi si trasformano in episodi originali e <b>sopra le righe</b>, la rappresentazione<b> corale </b>che abbraccia personaggi e intrecci, trame e sotto-trame, guidando lo spettatore in quello che inizialmente sembra un caotico, colorato, rumoroso agglomerato umano verso le fila della storia e l'evoluzione dei protagonisti. E forse è in questo che <i>The Get Down</i> differisce da <i>Vinyl</i> e la supera: se la serie di HBO paga lo scotto di una presunzione, quella di voler ritrarre un universo e un'epoca con minuzia e un certo esibizionismo, e così facendo perde di vista ciò che alla fine conta davvero in una serie, ovvero la storia che c'è dietro il mondo che si vuole rappresentare, <i>The Get Down</i> riesce a mantenere saldo il legame con le vicende e personaggi, racchiudendo l'insieme di trame intersecate e sovrapposte tra loro in <b>un'unita di tempo e di luogo</b> (un anno preciso, un perimetro di città delimitato nel raggio di qualche chilometro) come su un palcoscenico. Lo straordinario<b> impatto visivo</b> e la ricercatezza formale, che rimangono comunque uno degli aspetti più interessanti e il vero tocco magico che porta la serie a un livello superiore, non soffocano quindi la narrazione, ma anzi la esaltano, le danno lo slancio per andare avanti, si fanno strumento al suo servizio per catalizzare l'attenzione dello spettatore, mantenendolo legato alla storia raccontata. Non solo forma ma anche <b>sostanza</b>, quindi, e il risultato di questa combinazione è assolutamente <b>vincente</b>.<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-FKF00Xed4Tw/V8MNzVf3Y5I/AAAAAAAANeA/8iIwsnfAC08X68Y2p_9iIyTw-ywqyGwWACLcB/s1600/getdown-shaolin.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="426" src="https://4.bp.blogspot.com/-FKF00Xed4Tw/V8MNzVf3Y5I/AAAAAAAANeA/8iIwsnfAC08X68Y2p_9iIyTw-ywqyGwWACLcB/s640/getdown-shaolin.jpg" width="640" /></a></div>
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Non bisogna dimenticare, però, il contributo fondamentale che arriva dal <b>cast</b>, composto da attori tutti molto bravi, in special modo i ragazzi, davvero talentuosi. Particolari note di merito vanno a <b>Justice Smith</b> nei panni del talentuoso e geniale paroliere "Zeke", il protagonista della serie, <b>Jaden Smith </b>che interpreta l'artista dei graffiti più belli del Bronx "Dizzee", <b>Herizen F. Guardiola</b> che presta la sua incredibile voce alla futura star della disco Mylene Cruz, lo <b>Shaolin Fantastic</b> interpretato da Shameik Moore e infine <b>Jimmy Smits </b>che ancora una volta riesce perfettamente nell'ennesimo ruolo latino che gli viene assegnato.<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-jX2cNdzeulU/V8MN54DAE5I/AAAAAAAANeE/iQdPKx8TxHcYybIrz0xFWPrqM8ODsRfkgCLcB/s1600/the-get-down-1200x675.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="360" src="https://2.bp.blogspot.com/-jX2cNdzeulU/V8MN54DAE5I/AAAAAAAANeE/iQdPKx8TxHcYybIrz0xFWPrqM8ODsRfkgCLcB/s640/the-get-down-1200x675.jpg" width="640" /></a></div>
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<i>The Get Down</i> è un prodotto esteticamente perfetto e ottimo dal punto di vista della scrittura (con gli inevitabili alti e bassi che una produzione del genere comporta), dal ritmo giusto e incalzante, fatto di <b>rime spettacolari </b>e sonorità coinvolgenti anche se a volte un po' datate (ascoltare la versione di<i> Set Me Free</i> per credere), e una portata visiva forte ed esaltante, che prende a prestito il meglio del teatro e del musical per raccontare una storia come finora non era mai stata raccontata. Il cast bravissimo e la carica dell'universo hip hop fanno poi il resto. Dopo <a href="http://www.unafragolaalgiorno.it/2016/08/stranger-things-la-serie-generazionale.html" target="_blank">Stranger Things</a>, <i>The Get Down </i>è la seconda <b>bomba</b> prodotta da Netflix, vincitore assoluto di questa estate.<br />
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È<span style="background-color: white; color: #545454; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: x-small; line-height: 18.2px; text-align: left;"> </span>ora di alzare il volume e scendere in pista.<br />
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<img alt="Risultati immagini per the get down gif" src="https://67.media.tumblr.com/e0a7c0ccc86c99f3d1c7c01302b179b7/tumblr_o0jy7xFXw51qejocno1_500.gif" /></div>
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Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-68066164831002939222016-08-24T18:42:00.000+02:002016-08-25T11:45:55.037+02:00Serie TV - Le novità dell'autunno 2016 da non perdere<div style="text-align: justify;">
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-lsWRy2Qa1wM/V7158-brACI/AAAAAAAANdQ/spybPeHp9bUF-ZJEsjsGB3g78gu3QhOhQCLcB/s1600/Serie%2BTV.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-lsWRy2Qa1wM/V7158-brACI/AAAAAAAANdQ/spybPeHp9bUF-ZJEsjsGB3g78gu3QhOhQCLcB/s1600/Serie%2BTV.png" /></a></div>
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Sembra proprio che le vacanze siamo finite o stiano quasi per. Ma se il ritorno al lavoro o alle varie incombenze della vita quotidiana appare una tragedia di immani proporzioni, un pensiero di consolazione per noi amanti delle serie tv può essere solo che, con settembre in avvicinamento, anche quest'anno <b>una nuova stagione seriale</b> ci aspetta a braccia aperte.<br />
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<a name='more'></a><br />
Sarà l'età che avanza, sarà che da un anno ho cominciato a prediligere un discorso che punta più alla qualità che la quantità, ma quest'anno ho accantonato definitivamente il mio fittissimo calendario di visioni seriali per fare una scelta più mirata su cosa focalizzare la mia attenzione di spettatrice.<br />
Ecco quindi la mia personale selezione sulle <b>serie da non perdere questo autunno</b> (le serie vengono presentate seguendo il calendario di uscita dei pilot):</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h4>
<span style="color: #cc0000;">This is Us </span></h4>
<div style="text-align: justify;">
<b>Martedì 20 settembre</b><br />
<div style="text-align: justify;">
<i>(pilot in preview, poi riparte ufficialmente l’11 ottobre)</i><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/rfUiKg28r_M/0.jpg" frameborder="0" height="450" src="https://www.youtube.com/embed/rfUiKg28r_M?feature=player_embedded" width="600"></iframe></div>
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Ammetto che qui ha giocato una parte importante l'aver visto il trailer, realizzato ad arte per farti salire quel nodo in gola e inevitabilmente commuoverti. La serie riprende l'idea della connessione che esiste tra gli esseri umani, quel filo invisibile che pare legarci con persone che vivono vite diverse dalla nostra a migliaia di chilometri di distanza. Un'idea che mi ha ricordato per un attimo<i> Sense8</i>, con le ovvie e dovute differenze. In <b><i>This is Us</i></b> si raccontano le vicende di alcuni personaggi la cui connessione è essere nati lo stesso giorno e, proprio per questo, destinati a vedere le loro vite intrecciarsi le une con le altre. Nel cast troviamo Mandy Moore e il nostro sempre amato <b>Milo Ventimiglia</b>.<br />
<br />
<b>Perché vederla:</b> per l'intreccio di vite e storie che, se realizzato bene, può garantire a noi spettatori la giusta curiosità e anche qualche lacrimuccia che ci sta sempre bene<br />
<b>Perché non vederla:</b> perché le trame a vicende multiple sono delicate e ad alto rischio di svolgimenti confusionari e intrecci complessi che non portano da nessuna parte.<br />
<br />
<br />
<br />
<h4>
<span style="color: #cc0000;">Designated Survivor</span></h4>
<b>Mercoledì 21 settembre</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b>
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<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/N_f1v0Nx5Sw/0.jpg" frameborder="0" height="450" src="https://www.youtube.com/embed/N_f1v0Nx5Sw?feature=player_embedded" width="600"></iframe></div>
<br />
<br />
Lo sapevate? Negli States esiste una prassi nata durante la Guerra Fredda per cui, quando tutti i<span style="color: #252525; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; line-height: 22.4px;"> </span></span>componenti della linea di successione presidenziale si riuniscono in uno stesso luogo, come durante il discorso allo stato dell'Unione che si intravede nei primi minuti della serie, uno di questi viene messo al sicuro dal FBI in quanto "sopravvissuto designato". Succede, però, che in <i><b>Designated Survivor </b></i>la prassi si trasforma in realtà quando il Campidoglio viene fatto saltare in aria uccidendo il Presidente, il Vicepresidente e tutti i membri del Gabinetto. Tom Kirkman, interpretato da <b>Kiefer Sutherland</b>, si troverà così costretto ad assumere il ruolo di Presidente degli Stati Uniti e ad affrontare tutto quelle che verrà.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Perché vederla: </b>la serie potrebbe mostrare spunti interessanti sulla situazione e i retroscena politici degli USA senza però il rigore e la strategia imperanti in House of Cards (inclusi gli alti livelli narrativi della serie con Kevin Spacey), ma alleggerendo il tutto con la solita action americana che potrebbe rivelarsi accattivante.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Perché non vederla:</b> perché proprio per il motivo di cui sopra, la serie potrebbe rivelarsi la solita americanata.</div>
<h4>
<span style="color: #cc0000;"><br /></span><span style="color: #cc0000;">Notorious</span></h4>
<b>Giovedì 22 settembre</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/ZjeWjrkRczM/0.jpg" frameborder="0" height="450" src="https://www.youtube.com/embed/ZjeWjrkRczM?feature=player_embedded" width="600"></iframe></div>
<br />
La serie si ispira alla storia vera dell'amicizia tra l'avvocato<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: "roboto" , sans-serif; font-size: 20px; line-height: 30px;"> </span>avvocato difensore Mark Geragos e la produttrice di notiziari Wendy Walker (executive producer dello show) e mostra gli angoli nascosti e i retroscena del complesso rapporto che esiste tra giustizia e media.<br />
<b><br /></b>
<b>Perché vederla:</b> la storia offre spunti interessanti sul legame spesso borderline tra la necessità di applicare giustizia e la fame di notizia a tutti costi dei media.<br />
<b>Perché non vederla:</b> perché è un crime/legal e come tutte le narrazioni del genere, il rischio è di annoiarci al terzo caso/scandalo raccontato.<br />
<br />
<h4>
<span style="color: #cc0000;">Easy</span></h4>
<h4>
<b style="font-family: arial; font-size: 15px; line-height: 22px; text-align: justify;">Venerdì 23 settembre</b></h4>
Otto episodi che raccontano Chicago attraverso i suoi abitanti. Della serie al momento si sa molto poco, nel cast appaiono nomi come <b>Orlando Bloom</b>, Malin Akerman Dave Franco, Emily Ratajhowski.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Perché vederla:</b> Netflix e i nomi coinvolti meritano una visione almeno del pilot</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Perché non vederla:</b> è una serie antologica con episodi stand-alone, per chi ama le trame complesse che si sviluppano per intere stagioni, una struttura del genere potrebbe risultare noiosa.<br />
<br />
<h4>
<span style="color: #cc0000;">Luke Cage </span></h4>
</div>
<strong style="background-color: white; font-family: arial; font-size: 15px; line-height: 22px;">Venerdì 30 settembre</strong><br />
<strong style="background-color: white; font-family: arial; font-size: 15px; line-height: 22px;"><br /></strong>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/ytkjQvSk2VA/0.jpg" frameborder="0" height="450" src="https://www.youtube.com/embed/ytkjQvSk2VA?feature=player_embedded" width="600"></iframe></div>
<strong style="background-color: white; font-family: arial; font-size: 15px; line-height: 22px;"><br /></strong>
<strong style="background-color: white; font-family: arial; font-size: 15px; line-height: 22px;"><br /></strong>
Terza serie targata Netflix dedicata agli eroi del mondo <b>Marvel</b>. Dopo <i>Daredevil</i> e <i>Jessica Jones</i>, arriva lo show dedicato a <b>Luke Cage</b>, l'eroe dalla pelle indistruttibile che combatte il crimine lungo le strade di New York. <b>Mike Colter</b>, già visto nel ruolo in <i>Marvel's Jessica Jones</i>, torna a vestire i panni di Cage e rivedremo anche <b>Rosario Dawson </b>nel ruolo di Claire Temple.<br />
<br />
<b>Perché vederla:</b> appassionati di fumetti o meno, le serie Netflix che raccontano le gesta dei supereroi Marvel sono alcuni dei prodotti più interessanti e godibili degli ultimi due anni e ci hanno conquistato.<br />
<b>Perché non vederla:</b> se non vi sono piaciute le prime due, il mondo Marvel/Netflix non fa per voi.<br />
<br />
<br />
<h4>
<span style="color: #cc0000;">No Tomorrow </span></h4>
<strong style="background-color: white; font-family: arial; font-size: 15px; line-height: 22px;">Martedì 4 ottobre</strong><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/_Gs3Dm8zO5Q/0.jpg" frameborder="0" height="450" src="https://www.youtube.com/embed/_Gs3Dm8zO5Q?feature=player_embedded" width="600"></iframe></div>
<br />
<br />
Romcom seriale con punte di sci-fi, <b>No Tomorrow</b> racconta la storia di Evie, donna in carriera che un bel giorno incontra Xavier, uno spirito libero e un po' suonato che ha questa idea secondo la quale il mondo finirà tra 8 mesi e 12 giorni. Incuriosita e attratta da Xavier, Evie decide di seguirlo nella sua impresa di spuntare tutte le cose da fare nelle loro rispettive To Do List prima dell'arrivo dell'Apocalisse.<br />
Lo dico alle ragazze in ascolto, nel suo ruolo di Xavier ritroviamo<b> Joshua Sasse</b>, ovvero quel gran figo di Galavant!<br />
<br />
<b>Perché vederla:</b> perché sembra essere una serie leggera (e ogni tanto ci vuole) con quello spunto di trama che incuriosisce e ti spinge a domandarti come andrà a finire<br />
<b>Perché non vederla:</b> se già sentite puzza di sole-cuore-amore e vi è venuta la nausea, meglio lasciar perdere.<br />
<br />
<br />
<h4>
<span style="color: #cc0000;">The Great Indoors</span></h4>
<div style="text-align: justify;">
<strong style="background-color: white; font-family: arial; font-size: 15px; line-height: 22px;">Giovedì 27 ottobre</strong><br />
<strong style="background-color: white; font-family: arial; font-size: 15px; line-height: 22px;"><br /></strong>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/sMij2R-XL9E/0.jpg" frameborder="0" height="450" src="https://www.youtube.com/embed/sMij2R-XL9E?feature=player_embedded" width="600"></iframe></div>
<strong style="background-color: white; font-family: arial; font-size: 15px; line-height: 22px;"><br /></strong>
<strong style="background-color: white; font-family: arial; font-size: 15px; line-height: 22px;"><br /></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Joel McHale</b> (Jeff di <i>Community</i>) torna nei panni di Jack, un report globe-trotter di quelli sempre sul pezzo e amante dell'avventura, che si ritrova, con il passaggio della sua rivista dal cartaceo al web, a dover addestrare e supervisionare un branco di millenials con velleità giornalistiche.<br />
<br />
<b>Perché vederla:</b> per scoprire se Joel è in grado di sostenere altri ruoli oltre a quello per cui lo abbiamo amato tanto<br />
<b>Perché non vederla: </b>se non amate le sitcom, questa lo è e non fa per voi.<br />
<br />
<br />
<br /></div>
<h4>
<span style="color: #cc0000;">The Crown</span></h4>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong style="background-color: white; font-family: Arial; font-size: 15px; line-height: 22px; text-align: start;">Venerdì 4 novembre</strong><br />
<strong style="background-color: white; font-family: Arial; font-size: 15px; line-height: 22px; text-align: start;"><br /></strong>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/n8Q0bJ_zO7w/0.jpg" frameborder="0" height="450" src="https://www.youtube.com/embed/n8Q0bJ_zO7w?feature=player_embedded" width="600"></iframe></div>
<strong style="background-color: white; font-family: Arial; font-size: 15px; line-height: 22px; text-align: start;"><br /></strong>
<strong style="background-color: white; font-family: Arial; font-size: 15px; line-height: 22px; text-align: start;"><br /></strong>
Forse la serie più attesa di questo autunno, di sicuro quella più discussa. Al momento la produzione più costosa di Netflix, <b><i>The Crown</i></b> è il racconto delle vicende della principessa Elizabeth, destinata a diventare <b>regina</b> in un momento storico di declino dell'impero britannico e di profondi sconvolgimenti della società, del pensiero e della cultura dell'epoca. <b>Matt Smith</b>, ex Doctor Who, è qui nella parte del principe Philip.<br />
<b><br /></b>
<b>Perché vederla: </b><i>The Crown</i> racconta una storia già di per sé affascinante e la realizzazione targata Netflix pare garantire un prodotto di qualità<br />
<b>Perché non vederla: </b>al di là del genere che può piacere o meno, il rischio è di concentrarsi solo su alcuni aspetti della storia di Elizabeth, quelli che solitamente attirano di più gli spettatori (vedi la sua storia con Philip che già nel trailer appare predominante), e di non dare sufficiente spazio ad altri ugualmente interessanti. Insomma, potrebbe esserci davvero troppa carne sul fuoco da gestire.<br />
<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Altre serie in arrivo (non mi dilungo ma potete guardavi il trailer): </b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=5NH3ffAp9aA" target="_blank">The Exorcist</a>, <a href="https://www.youtube.com/watch?v=ntHD4txh9_4" target="_blank">Bull</a>, <a href="https://www.youtube.com/watch?v=4glJzvUunOE" target="_blank">Timeless</a>, <a href="https://www.youtube.com/watch?v=cXZdEmvcFdU" target="_blank">Lethal Weapon</a> (remake del film, ne sentivano il bisogno?), <a href="https://www.youtube.com/watch?v=k0wLCGwYZ3g" target="_blank">Pitch</a>, <a href="https://www.youtube.com/watch?v=BL8Rl2n2C6Y" target="_blank">Frequency</a> (altro remake), <a href="https://www.youtube.com/watch?v=KJqg6J4JeLg" target="_blank">Conviction</a> (Hayley Atwell mi piaceva molto in Agent Carter, chissà se qui saprà farsi valere ugualmente), <a href="https://www.youtube.com/watch?v=Gt8E6X6-744" target="_blank">MacGyver</a> (sì lo hanno fatto, sarà meglio dell'originale? Non credo), <a href="https://www.youtube.com/watch?v=A9JRoZsnINw" target="_blank">American Housewife</a>, <a href="https://www.youtube.com/watch?v=OJwPOAnvp7g" target="_blank">A Man with a Plan</a> (nuova avventura di Matt LeBlanc, dopo <i>Episodes</i>, nel ruolo di un padre alle prese con tre figli pestiferi).<span style="background-color: white; color: red; font-family: "arial"; font-size: 15px; line-height: 22px;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: red; font-family: "arial"; font-size: 15px; line-height: 22px;"><br /></span>
Infine, per chiudere in bellezza, perché non solo di novità vive il serial addicted, ecco un breve elenco dedicato al <b>ritorno </b>di alcune serie che ci piacciono tanto:<br />
<br />
<h4>
<span style="color: #cc0000;">Halt & Catch Fire </span></h4>
<b>23 agosto</b><br />
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
Esaltazione a mille per una serie sempre troppo poco conosciuta (immeritatamente) in Italia, ma che fieramente arriva con la sua terza stagione, alla conquista della <b>Silicon Valley</b>.<br />
<span style="background-color: white;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-Szq9RihR_po/V71tD5gSNMI/AAAAAAAANcU/wavf0yWdIZE4XehfSg7TWQs8oEwajCCHgCLcB/s1600/halt-and-catch-fire-season-3-image-4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-Szq9RihR_po/V71tD5gSNMI/AAAAAAAANcU/wavf0yWdIZE4XehfSg7TWQs8oEwajCCHgCLcB/s1600/halt-and-catch-fire-season-3-image-4.jpg" /></a></div>
<span style="background-color: white;"><br /></span>
<br />
<h4>
<span style="color: #cc0000;">Narcos</span></h4>
<b>Venerdì 2 settembre </b><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Torna<b> Pablo Escobar</b> ed è più incazzato di prima. La seconda stagione sembra promettere grandi momenti seriali e un epilogo al cardiopalma. <span style="color: #4267b2;"> </span>#Who<span class="_5afx" style="direction: ltr; unicode-bidi: isolate;"><span class="_58cm">KilledPablo</span></span><br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-bkeWNUOLWvs/V71thTqIepI/AAAAAAAANcY/YKbpJHNma4wUJffJbReDn5UcgVDT_R7SQCLcB/s1600/narcos2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-bkeWNUOLWvs/V71thTqIepI/AAAAAAAANcY/YKbpJHNma4wUJffJbReDn5UcgVDT_R7SQCLcB/s1600/narcos2.jpg" /></a></div>
<span class="_5afx" style="direction: ltr; unicode-bidi: isolate;"><span class="_58cm"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<h4>
<span style="color: #cc0000;">Masters of Sex</span></h4>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Domenica 11 settembre</b><br />
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
Come e chi scandalizzeranno <b>Bill e Virginia</b> in questa quarta stagione? Siamo negli anni Settanta, la rivoluzione è arrivata!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-dQae5Bx4M3c/V71uAzbXeuI/AAAAAAAANck/vplHEZMSSfoE4OkC-Iz9KvL0snyHtdmRQCLcB/s1600/1002762_4_0_prm-masterskeys4_1024x640.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-dQae5Bx4M3c/V71uAzbXeuI/AAAAAAAANck/vplHEZMSSfoE4OkC-Iz9KvL0snyHtdmRQCLcB/s1600/1002762_4_0_prm-masterskeys4_1024x640.jpg" /></a></div>
<br /></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<h4>
<span style="color: #cc0000;">Shameless</span></h4>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Domenica 2 ottobre</b><br />
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
Una famiglia<b> Gallagher</b> in anticipo rispetto alla programmazione degli anni passati. Ma a noi non dispiace affatto.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-clqY7lNl3Vk/V71vcmJf_WI/AAAAAAAANc0/ufsOG7Atc8c9q-G-Xgx9hJSOjhyPfNk4ACLcB/s1600/shameless%2B7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-clqY7lNl3Vk/V71vcmJf_WI/AAAAAAAANc0/ufsOG7Atc8c9q-G-Xgx9hJSOjhyPfNk4ACLcB/s1600/shameless%2B7.jpg" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<h4>
<span style="color: #cc0000;"><br /></span><span style="color: #cc0000;">Gilmore Girls</span></h4>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Venerdì 25 novembre</b><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un ritorno d'eccezione! Quasi una novità. Eh sì perché, dopo la fine della serie nel 2007, Amy Sherman-Palladino ci ripensa e sforna un'ottava e definitiva stagione per tutti noi fan di <b>Una Mamma per Amica</b>. Quattro episodi, ognuno legato a una stagione, un anno nella vita delle <b>ragazze Gilmore</b>. Cosa chiedere di più? A novembre si torna a <b>Stars Hollow</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/GKB3ZORxzRY/0.jpg" frameborder="0" height="450" src="https://www.youtube.com/embed/GKB3ZORxzRY?feature=player_embedded" width="600"></iframe></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non mi resta che augurare a tutti una buona visione!</div>
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<br /></div>
Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-82077205788128737742016-08-18T23:23:00.005+02:002016-08-18T23:25:22.726+02:00Stranger Things, la serie generazionale dell'estate<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-8ItGiYOPI5A/V7YV0FZhu2I/AAAAAAAANbQ/lgcIRMM5xJc3pl_1-052ehChItLrFTQPQCLcB/s1600/stranger%2Bthings.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-8ItGiYOPI5A/V7YV0FZhu2I/AAAAAAAANbQ/lgcIRMM5xJc3pl_1-052ehChItLrFTQPQCLcB/s1600/stranger%2Bthings.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
Capita che nei mesi più caldi e solitamente di meritato riposo dell'anno, ecco spuntare <b>la serie dell'estate 2016</b>. Anche perché sembra essere l'unica novità degna di nota nel mondo delle serie tv degli ultimi mesi. Ormai l'hanno vista tutti, ma se non siete ancora fan dei piccoli eroi di <b><span style="color: #cc0000;">Stranger Things</span></b>, beh, vi conviene affrettarvi, l'estate sta finendo e un tuffo meravigliosamente nostalgico negli <b>anni '80</b> come quello che è capace di farvi fare la nuova produzione targata Netflix non potete proprio perdervelo.<br />
<br />
<a name='more'></a><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-CG3QN_jTqR8/V7YWjuAp1TI/AAAAAAAANbU/UC1NvTD2tbY5s5aUIuJtE9v9NKThlClWQCLcB/s1600/stranger-things-poster-netflix1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-CG3QN_jTqR8/V7YWjuAp1TI/AAAAAAAANbU/UC1NvTD2tbY5s5aUIuJtE9v9NKThlClWQCLcB/s640/stranger-things-poster-netflix1.jpg" width="432" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Come se fossimo tornati indietro ai tempi della <i>Storia Infinita</i> o dei <i>Goonies</i>, <b>Stranger Things </b>racconta una di quelle storie così simili a quelle viste negli anni dell'infanzia, a metà tra la fantascienza alla <i>E.T</i>., l'horror di <i>Predator </i>e la cronaca di un'avventura per ragazzi in stile <i>Stand by Me</i>, che continuano ad apparire irresistibili e che solo a raccontarla mi viene il magone. </div>
<div style="text-align: justify;">
Nella tranquilla e soporifera cittadina di Hawkins quattro ragazzini, <b>Mike, Dustin, Lucas e Will</b>, giocano a Dungeons & Dragons nello scantinato di Mike. Nel frattempo, nella centrale elettrica al confine della città si sta verificando un evento terribile e misterioso destinato a sconvolgere le esistenze dei suoi abitanti. <b>Qualcosa di spaventoso</b> è fuggito dalla centrale e contro quel qualcosa si imbatte proprio Will, sulla strada di casa. Ad aggiungersi alla lista di stranezze, quella stessa notte compare una strana ragazzina dotata di poteri soprannaturali chiamata <b>Undici</b>. L'enigmatica e inquietante scomparsa di Will darà il via per i suoi amici a un'avventura senza uguali sulle sue tracce, mentre per gli altri protagonisti della vicenda sarà il confronto/scontro con qualcosa di inimmaginabile destinato a cambiare la vita di tutti.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-GV43L0nk0UQ/V7YXfVmYm1I/AAAAAAAANbc/Es450DjJwQ8V1MUs5kb__heh-AeF1Qh2wCLcB/s1600/header3-stranger-things-80s-movies.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-GV43L0nk0UQ/V7YXfVmYm1I/AAAAAAAANbc/Es450DjJwQ8V1MUs5kb__heh-AeF1Qh2wCLcB/s640/header3-stranger-things-80s-movies.jpg" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Stranger Things</b> strizza l'occhio a una enorme quantità di film dell'epoca nonché a un vero e proprio immaginario collettivo che fa parte di <b>una generazione</b>, quella nata e cresciuta tra gli Ottanta e i Novanta, capace di riconoscerne i tratti fin dal primo fotogramma. Persino le immagini promozionali della serie sono palesemente <b>un richiamo e omaggio </b>alle locandine del tempo, mentre la colonna sonora, a cominciare dal bellissimo <b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=FpHNlx0pPIU" target="_blank">tema</a> </b>di apertura e chiusura con quelle tipiche sonorità synth da <b>angoscia</b> pura che nemmeno <i>Alien</i>,<b> </b>è una piccola enciclopedia dei gusti musicali e delle hit dell'epoca.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-wTIsGN8_Djo/V7YchC7PQbI/AAAAAAAANcE/PrlJfqB1_tEdY9cnPqna58-VOi1PRZ8iwCLcB/s1600/stranger-things-01_0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="396" src="https://1.bp.blogspot.com/-wTIsGN8_Djo/V7YchC7PQbI/AAAAAAAANcE/PrlJfqB1_tEdY9cnPqna58-VOi1PRZ8iwCLcB/s640/stranger-things-01_0.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<b>Citazionismo </b>a gogò, quindi, e proprio grazie a ciò ci si immerge in una atmosfera che conosciamo bene e che, pur avvertendone gli anni sulle spalle, non smette mai di emozionarci. Merito di una scrittura capace, quella degli sceneggiatori che hanno saputo ricrearne caratteristiche e modi, <b>dinamiche e ritmi</b>, dialoghi e abitudini di un mondo a cui è facile e piacevole ritornare. Perché il <b>bello</b> di <b>Stranger Things</b> non sta nell'aver preso un canone e averlo stravolto e modernizzato, ma averlo usato come <b>stampo</b> per regalare ai suoi spettatori una nuova avventura del genere, una storia che li faccia fin da subito sentire su un terreno <b>familiare</b>, senza però rovinare aspettative e suspense, mantenendone strutture e tempi di azione (le pause, la velocità dei dialoghi, lo sviluppo della trama), <b>fotografia e stile</b>, con quel po' di revisione indispensabile per adattare la narrazione anni '80 al gusto di oggi.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-0hY7DsIZC1M/V7YbTFdqVrI/AAAAAAAANb4/N2bAZV4wcqoyoj-vvD1IZiQFdmxNjhsFACLcB/s1600/netflix-supernatural-drama-stranger-things-000.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="384" src="https://2.bp.blogspot.com/-0hY7DsIZC1M/V7YbTFdqVrI/AAAAAAAANb4/N2bAZV4wcqoyoj-vvD1IZiQFdmxNjhsFACLcB/s640/netflix-supernatural-drama-stranger-things-000.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
A coronare il tutto, la scelta del cast: per una bambina capace di spostare cose e persone e creare <b>squarci tra dimensioni </b>parallele con la sola forza del pensiero che ricorda tantissimo personaggi come l'infante imperatrice, c'è la partecipazione di una come <b>Winona Ryder</b>, qui nella parte della madre di Will, con quel pizzico di sensibilità (ed esaurimento nervoso) utile per entrare in contatto con il figlio scomparso, attrice che quando si tratta di storie dai contorni nebulosi e risvolti inquietanti sa decisamente dare il meglio di sé. I <b>ragazzini</b>, poi, sono la vera chicca di questa serie: adorabili piccoli "<i>secchioni</i>" (come venivano chiamati una volta i nerd) dalle facce di tipici ragazzi di periferia destinati all'impresa più grande che c'è. Bastano pochi minuti e se ne è già affezionati.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-0-ux7hDA64c/V7YYf2lTI0I/AAAAAAAANbo/Pw7iyixiQSQ50nofLa8vwJxw1lHWvGd_gCLcB/s1600/strangerthings2_jpg_1003x0_crop_q85.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="359" src="https://1.bp.blogspot.com/-0-ux7hDA64c/V7YYf2lTI0I/AAAAAAAANbo/Pw7iyixiQSQ50nofLa8vwJxw1lHWvGd_gCLcB/s640/strangerthings2_jpg_1003x0_crop_q85.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Se ci si aspetta grandi novità a livello di evoluzione del genere seriale, si rischia di restare delusi. <b>Stranger Things</b> non è la <i>nuova</i> serie tv, ma una serie intelligente e ben realizzata, capace di garantire fin da subito quello che ci auguriamo sappia fare ogni prodotto televisivo riuscito: <b>intrattenere</b> il suo pubblico. <b>Stranger Things </b>lo fa in maniera quasi impeccabile, scegliendo come tramite l'azzeccatissimo filone del<b> revival</b>, degli<b> Eighties</b>, l'amarcord per la generazione dei 30enni che ancora si ricordano un mondo dove avere un walkie talkie per parlare con il vicino di casa significava essere in possesso della tecnologia più avanzata.<br />
<br />
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-kU1_uvrFcsc/V7YbDgbnNiI/AAAAAAAANb0/fkWdeCRDhSI14I41lzGN3h_0qi1LPN0ewCLcB/s1600/stranger-things-smaller_wide-99c8faf29a458cf6e5be0fd505a4ebdf8bc337ef-s900-c85.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="359" src="https://1.bp.blogspot.com/-kU1_uvrFcsc/V7YbDgbnNiI/AAAAAAAANb0/fkWdeCRDhSI14I41lzGN3h_0qi1LPN0ewCLcB/s640/stranger-things-smaller_wide-99c8faf29a458cf6e5be0fd505a4ebdf8bc337ef-s900-c85.jpg" width="640" /></a><br />
<br />
<b>Stragers Things</b> è a conti fatti quello che è e che non poteva essere altrimenti: <b>una serie per l'estate</b>. Lo dicono forte e chiaro la sua trama e le sue atmosfere, i suoi colori e i suoi suoni, così come il <b>carico emotivo e culturale </b>che si porta dietro e sulle cui basi costruisce la sua godibilissima storia. Un prodotto che sa d'estate da tutte le sue angolazioni e che, proprio per questo, è quello di cui avevamo bisogno.<br />
<br />
Passo e chiudo.<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img src="https://media.giphy.com/media/8KZ9eMTQngzWU/giphy.gif" /></div>
<br /></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<div>
<br /></div>
Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-31668605763912721532016-02-21T15:51:00.000+01:002016-02-21T15:51:41.169+01:00Vinyl: Mick Jagger, Martin Scorsese e gli anni Settanta finalmente in tv<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-k-bFX-xlnns/VsnKpxPZsNI/AAAAAAAANXo/51C9zuEiXh0/s1600/vinyl-hbo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-k-bFX-xlnns/VsnKpxPZsNI/AAAAAAAANXo/51C9zuEiXh0/s1600/vinyl-hbo.jpg" /></a></div>
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<b><br /></b></div>
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<b><br /></b></div>
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<b>Vinyl</b> è la prima serie evento di questo 2016 e come tale era
impossibile da perdere. La serie nasce da un’idea di <b>Mick Jagger </b>e <b>Martin
Scorsese</b> (che cominciarono a parlarne già nel 1996) e vede alla sceneggiatura
<b>Terence Winter</b> (Boardwalk Empire, I Soprano) e<b> Matthew Weiner</b> (Mad Men), una
combinazione di nomi e talenti che sembra garantire in partenza sulla qualità
dello show. Tanta curiosità, quindi, ma anche molte aspettative: sarà riuscita
Vinyl a non disattendere le promesse fatte nei mesi passati?</div>
<a name='more'></a><br />
<div align="justify">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-FjlCy_I1H4M/VsnKYUEADcI/AAAAAAAANXk/tjc5U96bYKg/s1600/vinyl_2016_tv-series_poster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://4.bp.blogspot.com/-FjlCy_I1H4M/VsnKYUEADcI/AAAAAAAANXk/tjc5U96bYKg/s640/vinyl_2016_tv-series_poster.jpg" width="432" /></a></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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Siamo nel 1973 a New York. Il discografico<b> Ritchie Finestra</b>
(Bobby Cannavale) sta per concludere il più grande affare della sua esistenza,
vendere la sua casa discografica American Central a una major, la Polygram, e
chiudere definitivamente con la vita condotta per due decadi tra musica, artisti
viziati, discografici, radio assetate di soldi, rock, droghe, sesso ed eccessi
di ogni tipo. Ma qualcosa va storto e i suoi progetti di passare una vita serena
tra l’amore della moglie <b>Devon </b>(Olivia Wilde), ex modella di Andy Warhol, e i
loro due figli viene stravolta da un evento che, se da una parte distrugge tutte
le sue aspettative, dall’altra apre un nuova strada rappresentata da un nuovo
gruppo, la band punk dei <b>Nasty Bits,</b> che sembra destinata a diventare il nuovo
progetto per rilanciare alla grande la sua carriera. </div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-WCNg2jfp8n8/VsnK90KRLYI/AAAAAAAANXs/2iv8_GCczQ8/s1600/vinyl-scorsese.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-WCNg2jfp8n8/VsnK90KRLYI/AAAAAAAANXs/2iv8_GCczQ8/s1600/vinyl-scorsese.jpg" /></a></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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Il primo episodio di Vinyl è un <b>trip di quasi due ore</b>, un
tripudio di colori e suoni, una miscela esplosiva che fin dalle prime sature
pennellate, ritrae perfettamente l’atmosfera di un’epoca dall’inconfondibile
sapore <b>sesso, droga e rock’n’roll</b>. Gli anni Settanta raccontati da Jagger e
Scorsese partono soprattutto dalla <b>musica</b>, colonna portante della serie non solo
perché contribuito fondamentale a ricreare una decade e il mood di quegli anni,
ma anche come elemento cardine per scandire il ritmo e il registro della
sceneggiatura ed evidenziare sempre in maniera calzante la psicologia e la
condizione d’animo dei protagonisti. La colonna sonora di Vinyl si presenta
subito <b>enciclopedica,</b> con numerosi richiami a generi, brani, album e band che
hanno fatto la storia della musica o semplicemente ne hanno calpestato il
palcoscenico solo per un po’, curata e attenta a individuare le tendenze e le
sfumature dell’epoca, talmente dettagliata da essere per gli intenditori una
delizia per le loro orecchie e per gli occhi, capaci di coglierne rimandi e
citazioni e anche magari a scovare qualche stonatura qui e là.</div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-E2aT_tLhNdA/VsnLR9otiYI/AAAAAAAANX0/d2WzpoFNmD0/s1600/vinyl-jagger.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-E2aT_tLhNdA/VsnLR9otiYI/AAAAAAAANX0/d2WzpoFNmD0/s1600/vinyl-jagger.jpg" /></a></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<div align="justify">
Accanto al lavoro ottimo sulla colonna sonora, Vinyl può anche
contare sulla <b>ricercatezza</b> e l’abilità nella ricostruzioni di scenari, usi e
costumi, nei dettagli di scenografie, abiti e acconciature, la presenza di
elementi iconici e i riferimenti a personaggi dell’epoca (Led zeppelin, Andy
Warhol…), una <b>fotografia</b> dal sapore vintage che ricalca egregiamente i toni
sgargianti e delle copertine degli album di allora e il turbinio di neon rossi e
blu, le luci e le ombre che abbiamo sempre immaginato come caratteristiche
imprescindibili di qualsiasi locale newyorkese pronto a risvegliare e
sconvolgere la città in quegli anni. Il risultato è un immaginario vivido e quanto più possibile <b>autentico</b>, su cui la mano di Mick Jagger si fa
sentire e ci rassicura sul fatto che le cose, in fondo, devono essere andate
proprio così.</div>
<div align="justify">
<br /></div>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-p0MuTQzHZG4/VsnMYbsAEBI/AAAAAAAANYA/yhjXtbnlbkQ/s1600/vinyl_jamie_hbo.0.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-p0MuTQzHZG4/VsnMYbsAEBI/AAAAAAAANYA/yhjXtbnlbkQ/s1600/vinyl_jamie_hbo.0.jpeg" /></a></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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Se l’accuratezza dei dettagli ricorda molto una serie come
<i>Boardwalk Empire</i>, Vinyl è stata fin da subito affiancata alla meravigliosa <b>Mad
Men</b> in un parallelismo che vede due decenni e due mondi diversi, visti entrambi
dall’interno: se Mad Men ci mostra i retroscena del mondo dei pubblicitari nel
momento storico, tra i ‘50 e i ‘60, in cui la società si apprestava più che mai
a cambiare la propria immagine, mettendo in evidenza contrasti e ambiguità di un
sistema di valori capace di fagocitare se stesso ed essere al contempo la
ragione del suo successo e la causa della sua stessa caduta, Vinyl ci racconta
il panorama musicale degli anni Settanta da <b>dietro le quinte</b>, risaltando lo
spirito trasgressivo dell’epoca e i personaggi che l’hanno resa
indimenticabile al punto da influenzare ancora oggi stili e tendenze. Ritchie
Finestra appare così assimilabile alla figura di Don Draper, con il quale
condivide l’inquietudine, le dipendenze, l’ambizione sfrenata e il costante
senso di inadeguatezza, mentre la giovane <b>Jamie </b>(Juno Temple) è la risposta punk
a Peggy Olson, nel suo tentativo di primeggiare tra i giovani collaboratori
della casa discografica e diventare una vera talent scout in grado di cambiare
le sorti dell’etichetta. Similitudini a parte, però, ciò che fa riflettere è il
punto di partenza di Vinyl. Mad Men ci racconta l’ascesa e poi il lento
sgretolarsi di Don e del suo universo in quel di Madison Avenue, Vinyl parte
proprio da un momento di crisi dove il protagonista vive un impasse non da poco
e le due ore del pilot servono a fare chiarezza, tra flashback e conversazioni
smorzate, su ciò che ha portato Finestra a cadere così in basso, fino a quella
spettacolare rivelazione finale, tra le macerie di un vecchio palazzo crollato
sotto il peso di molti decibel, che sembra segnare una possibile rinascita, in
una struttura così perfettamente ciclica che, a ben guardare, Vinyl potrebbe
essersi conclusa anche solo dopo i 110 minuti dell’episodio e andrebbe benissimo
così.</div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-iLCIKfPOaLY/VsnMhFqIqXI/AAAAAAAANYE/LyXJ6A6qatU/s1600/vinyl-finestra.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-iLCIKfPOaLY/VsnMhFqIqXI/AAAAAAAANYE/LyXJ6A6qatU/s1600/vinyl-finestra.jpg" /></a></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
Fortunatamente non è che solo l’inizio di questa avventura tra
le strade e la musica di New York. Certo non sarà facile superare un primo
episodio in cui la firma del <b>maestro </b>è evidente in ogni inquadratura e
dettaglio: Scorsese ci regala un pilota che è un grande<b> viaggio sensoriale</b> che
scorre fluido e armonioso, mostrando non solo il dramma di un singolo, ma un
contesto generale ricco e composito, privo di veri punti di riferimento ma
dotato di particolare audacia e persino di un certo virtuosismo che con Scorsese
si fa<b> arte</b>.</div>
<br />
<div align="justify">
A ogni modo, per i prossimi episodi ci conforta la
consapevolezza che si tratta di un produzione con un parterre di nomi, tra
produttori e sceneggiatori, che ci hanno già dimostrato il livello di qualità
che sono in grado di regalare al loro pubblico, inoltre si tratta di una serie
targata HBO e per noi spettatori seriali questa non è che un’ulteriore conferma. </div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ttWg-fgNSQM/VsnNA7nW_9I/AAAAAAAANYM/7-QFn6u1fF4/s1600/vinyl-hbo-ok.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-ttWg-fgNSQM/VsnNA7nW_9I/AAAAAAAANYM/7-QFn6u1fF4/s1600/vinyl-hbo-ok.jpg" /></a></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
In definitiva, Vinyl è partita con il botto e si è dimostrata subito essere
all’altezza delle aspettative, che la volevano come la nuova grande avventura da
“romanzo americano” televisivo, un affresco nudo e crudo su una data epoca che
ha caratterizzato la storia degli States, un racconto di gran classe, dal buon
ritmo, <b>affascinante e curato</b>, dotato dello stile e dall’appeal giusto per
potersi candidare tra le migliori serie tv degli ultimi anni. Viene da
chiedersi, di fronte alla <b>grandiosità </b>di un pilot del genere che non disillude
affatto le promesse ma anzi sembra superarle, se la serie d’ora in poi, e senza
più la direzione di Scorsese, sarà in grado di mantenere il livello raggiunto e,
soprattutto, se sarà in grado di guardare oltre, mostrandoci anche un cuore che
vada al di là dell’eccitante esperienza sinestetica di cui ha dato prova finora,
e trovare quindi <b>un’identità</b> che “scaldi” un po’ quel grande affresco bello ma
forse troppo patinato che ci ha completamente soggiogato in questo
primo funambolico incontro con al serie. Insomma, <b>si può chiedere di più a
Vinyl? Assolutamente sì</b>, e ci sono tutte le premesse per poterci credere
davvero.</div>
<div align="justify">
<br /></div>
Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-75969399767636299992016-02-11T19:30:00.001+01:002016-02-11T19:37:05.484+01:00Be my Valentine: 10 film per tutti i gusti<div align="justify">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-gmDE-h7X5WA/Vrx4Wkcqu3I/AAAAAAAANWM/Bt0dMdFnuG4/s1600/movie_san_valentino.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-gmDE-h7X5WA/Vrx4Wkcqu3I/AAAAAAAANWM/Bt0dMdFnuG4/s1600/movie_san_valentino.jpg" /></a></div>
<br />
Anche quest’anno <b>San Valentino</b> torna con la sua ondata di
cuori, baci, frasi romantiche e coppie in procinto di ricordare al mondo quanto
sia bello amarsi e stare insieme a chi si vuole bene. E come tutti gli anni ci
siamo noi, persone più o meno single che di questa festa francamente ce ne
infischiamo, ma che alla fine ne parliamo comunque perché fa colore e poi di
cosa vuoi parlare a febbraio, ché il tempo è ancora brutto, le vacanze sono
lontanissime e l’unico altro argomento a disposizione sono gli zigomi di gomma
di Gabriel Garko a Sanremo. Ma se proprio dobbiamo vivere questo weekend
all’insegna dell’<em><span style="color: #cc0000;">ammmore</span></em>, almeno facciamolo in buona compagnia, di un
film soprattutto. Ecco allora una <b>piccola lista di film</b> da vedere per celebrare
la festa degli innamorati. Alcuni sono molto romantici e risveglieranno il lato
più tenero del vostro cuore, altri vi lasceranno con un po’ di amaro in bocca e
forse vi faranno pensare che, in fondo, essere single o più o meno non è in
fondo così male. In ogni caso l’amore, vissuto o ricordato, temuto o desiderato,
rimpianto o di cui si è grati, per gli altri o per se stessi, vince sempre.<br />
<a name='more'></a> <br />
<br /></div>
<div align="justify">
[P.S. Ho provato a non ripetermi con film già citati in altri
post, altrimenti la lista sarebbe stata molto molto più lunga…]<br />
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<br /></div>
<h4>
<span style="color: #cc0000;">100% Love – 5 film romantici</span></h4>
<div>
<b><span style="color: #444444;"><br /></span></b></div>
<div>
<b><span style="color: #444444;">1) Insonnia d’amore</span></b></div>
<div>
<b><br /></b>
<div align="justify">
Un grande <b>classico </b>delle commedie d’amore anni ‘90. Un vedovo
ancora legato al ricordo della moglie, un figlio adolescente che vorrebbe il
padre di nuovo felice al punto da contattare una radio nazionale per cercare una
nuova moglie, e una ragazza che sogna di innamorarsi sull’Empire State Building.
E il coronamento di questo amore, dopo varie vicissitudini, avverrà proprio in
cima al grattacielo il giorno di San Valentino. Uno dei film che più adoro del
genere, nonostante la presenza di Tom Hans che è tutto dire.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img height="244" src="https://2.bp.blogspot.com/-Rcn32BLVfaA/T-rceowfWYI/AAAAAAAAClM/h_HFXg5FSbM/s400/manneverget.gif" width="400" /></div>
<br /></div>
<b><span style="color: #444444;">2) Notting Hill</span></b></div>
<div>
<span style="color: #444444;"><b><br /></b></span>
<div align="justify">
<b>Romanticismo di fine anni Novanta</b> ma che non smette di
emozionare proprio mai. Affascinante Hugh Grant, radiosa Julia Roberts, bellissima e commovente la loro
storia, tra amici, gaffe, incomprensioni, risate, il tutto racchiuso in un
quartiere di Londra divenuto ormai luogo simbolo dell’amore. Da sciogliersi
completamente. <br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img height="219" src="https://49.media.tumblr.com/c6aa174303a4f1cc5249e45e88ba97b0/tumblr_njptizVEe81qdjbb7o1_500.gif" width="400" /></div>
<br />
<br /></div>
<span style="color: #444444;"><b>3) One Day</b></span></div>
<div>
<br />
<div align="justify">
Ma quanto sono romantici questi <b>inglesi</b>? Emma e Dexter si
inseguono per vent’anni, dai tempi del college fino all’età adulta, prima amici
poi amanti, con un sentimento che cresce di anno in anno, di giorno in giorno.
Un gran bel romanzo e un bel film con cui coccolarsi. <br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img src="http://asset-3.soupcdn.com/asset/3022/3438_354c.gif" height="168" width="400" /></div>
<br /></div>
<div align="justify">
<b><span style="color: #444444;">4) P.S. I love you </span></b><br />
<br /></div>
<div align="justify">
Preparate una scorta di kleenex perché ce ne vorranno tanti. La
storia di Holly e Gerry vi lascerà senza più <b>lacrime</b> per la tenerezza e la
malinconia che saprà regalarvi. E, cosa da non sottovalutare, nel film si vedono
bei manzi come Gerard Butler e Jeffrey Dean Morgan. E scusate se è poco.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img height="224" src="https://49.media.tumblr.com/4bd164a389d6478369ad5e506e61dd3c/tumblr_o0vhqdFe5A1v4otero1_500.gif" width="400" /></div>
<br /></div>
<div align="justify">
<b><span style="color: #444444;">5) 50 volte il primo bacio</span></b><br />
<br /></div>
<div align="justify">
Credo sia l’unico film con Adam Sandler che meriti di essere
visto e rivisto. La <b>dolcezza</b> fatta pellicola. Ogni volta che lo vedo rido e mi
commuovo contemporaneamente. Una commedia semplice ma dall’effetto “love love”
assicurato.</div>
<div align="justify">
<br />
<div style="text-align: center;">
<img src="http://24.media.tumblr.com/tumblr_lvoxme47rd1qb6utjo1_500.gif" height="165" width="400" /></div>
</div>
<h4>
<span style="color: #cc0000;"><br /></span></h4>
<h4>
<span style="color: #cc0000;">Fifty Fifty – 5 film per tutti, anche i più “acidini”</span></h4>
<div align="justify">
<br />
<span style="color: #444444;"><b>1) Her</b></span></div>
<div align="justify">
<br />
Uno dei film che ho più amato negli ultimi anni, probabilmente
uno dei migliori, sia per sceneggiatura che per regia che per interpretazione
(<b>Joaquin Phoenix</b> qui è super). Può una macchina amare e puoi innamorarti di una
voce e di una semplice presenza seppur evanescente? In un mondo dove le
relazioni umane sono sempre più complicate e artefatte, mediate da strumenti e
tecnologia, Her dimostra come l’amore oggi, semplicemente, faccia <b>paura </b>perché
unico legame al mondo capace di toccarti nel profondo.<b> Ci vuole coraggio per
aprirsi all’amore</b>, ma quando lo lasci entrare, tutto cambia. Meraviglioso film e
bellissima colonna sonora.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img src="http://i.imgur.com/Wdnd0EO.gif" height="200" width="400" /></div>
<br /></div>
<div align="justify">
<br />
<span style="color: #444444;"><b>2) 500 Days of Summer</b></span></div>
<div align="justify">
<br />
Pellicola indie diventata quasi un cult per quelli della mia
generazione. Lui incontra lei, a lui piace lei, a lei piace lui, scoppia l’amore
ma poi lei si rivela una stronza. E si apprende che a volte, per quanto
desideriamo una cosa, non è detto che questa accada. <b>Joseph Gordon-Levitt e
Zooey Deschanel </b>sono perfetti come coppia che scoppia, belli e teneri al punto
giusto. <br />
<br /></div>
<div align="justify">
<div style="text-align: center;">
<img height="168" src="https://45.media.tumblr.com/0f708a557e1f041f0302033b4f0972fc/tumblr_n78g3rRlVZ1tv13x9o1_500.gif" width="400" /></div>
<br />
<b><span style="color: #444444;">3) Tutto può cambiare</span></b></div>
<div align="justify">
<br />
Altra romcom dalle sonorità e atmosfere indie con <b>Keira
Knightley e Mark Ruffalo</b>. Quando una storia d’amore finisce il mondo sembra
crollarci addosso e la realtà non è più quella che conosciamo. Ma la vita sa
sempre regalarci delle <b>sorprese</b> e nuovi incontri capaci di ribaltare la
situazione e aiutarci a essere più leggeri e tornare di nuovo noi stessi, più
consapevoli e pronti ad affrontare tutto ciò che verrà. Contribuisce a rendere
piacevole e speciale il film la colonna sonora, un album che la stessa
protagonista realizza con l’aiuto del suo produttore un po’ sfigato lungo le
strade di New York. Magico.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img src="http://33.media.tumblr.com/51fb82f0bfbd724a565d8a48f8213e35/tumblr_nplflmUvKA1rey868o1_500.gif" height="216" width="400" /></div>
<br /></div>
<div align="justify">
<b><span style="color: #444444;">4) Blue Valentine</span></b><br />
<br /></div>
<div align="justify">
Non credo si possa parlare di film romantico quanto piuttosto
di pellicola <b>antiromantica</b>. Perchè <em>Blue Valentine</em> racconta l’amore
quando è ormai giunto alle sue ultime battute, descrivendolo in tutte le sue
sfumature, anche quelle più crudeli e oscure, mettendo in luce <b>le gioie e il
sogno insieme alla disillusione e lo sconforto</b>. La storia di Dean e Cindy è
quella di due ragazzi come tanti che si sposano molto giovani, si amano ma poi
qualcosa cambia, tutto degenera e infine si conclude amaramente, rappresentando
un viaggio di formazione, ma al contempo anche di autodistruzione. L’amore non è
mai una cosa semplice.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img height="169" src="https://media.giphy.com/media/PvSSZhRkSDZ6M/giphy.gif" width="400" /></div>
<br /></div>
<div align="justify">
<b><span style="color: #444444;">5) Eternal Sunshine of the Spotless Mind</span></b><br />
<br /></div>
<div align="justify">
Conosciuto anche come <em>Se mi lasci ti cancello</em>, il film
di <b>Michel Gondry</b> è una piccola pugnalata al cuore. Neanche tanto piccola. Si
parla dell’amore quando ormai è finito e si prova l’inevitabile impulso di voler
solo dimenticare. Ed è quello che Clementine fa, facendosi aiutare da un
trattamento surreale e onirico in grado di cancellare i ricordi, e che anche
Joel, disperato, inizialmente crede di volere. Ma all’ultimo Joel si rende conto
di quanto sia sbagliato fuggire dal proprio passato e dimenticare chi si è
amato e di quanto sia importante invece ricordare anche se questo vuol dire
soffrire, perché parte di quel grande mistero che è l’amore e del processo di
<b>consapevolezza che niente può essere “per sempre”</b>. Un film dalla <b>struggente
poesia</b>, dolce e tagliente allo stesso tempo, un film che lascerà sentimenti
contrastanti, ma che ha in sé la bellezza delle cose che arrivano dritte
all’animo e sanno parlarci per aiutare a comprenderci meglio. Fa male, male,
male, ma è bellissimo. <br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img height="209" src="https://49.media.tumblr.com/1212dbcb1b0f5283937ca5862657f8e7/tumblr_nkjnt45Lyt1tyobkeo1_500.gif" width="400" /></div>
</div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<br />
Una lista di film dedicati all’amore che spero vi aiuti a
rendere più piacevole questo weekend all’insegna dei sentimenti. O che sia
semplicemente una scusa per rilassarvi con una bella storia da guardare in un
pomeriggio sonnacchioso. Qualsiasi sia la vostra situazione sentimentale,
chiunque stia occupando i vostri pensieri in questo momento, qualunque sia il
vostro desiderio più nascosto, ogni tanto è bene lasciarsi andare e dare sfogo
al lato romantico che c’è in ognuno di noi. Perché <b>credere nell’amore</b>,
nonostante tutte le paturnie, le friendzone, le batoste e le ferite, aiuta ad
affrontare la vita con <b>un sorriso</b>. E allora perché non farlo?<br />
<b style="text-align: center;"><span style="color: red;"><br /></span></b>
<b style="text-align: center;"><span style="color: red;"><br /></span></b>
<b style="text-align: center;"><span style="color: red;">Buon San Valentino a tutti!</span></b><br />
<b style="text-align: center;"><span style="color: red;"><br /></span></b>
<b style="text-align: center;"><span style="color: red;"><br /></span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;">
</div>
<br />
<div align="justify">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://45.media.tumblr.com/f9c98146eab5615e20d85d7fbac3a8a3/tumblr_nlfm0orpx01r1d4seo1_500.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://45.media.tumblr.com/f9c98146eab5615e20d85d7fbac3a8a3/tumblr_nlfm0orpx01r1d4seo1_500.gif" style="text-align: center;" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
</div>
</div>
Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-55761481753324306552016-02-06T22:44:00.000+01:002016-02-06T22:49:08.514+01:00Fragola al cinema: The Hateful Eight<div align="justify">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-0DZuNgcHMPI/VrZn_DOqm3I/AAAAAAAANVw/n_K87bq-wrM/s1600/The-Hateful-Eight-Ruth-and-OB-and-Warren.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-0DZuNgcHMPI/VrZn_DOqm3I/AAAAAAAANVw/n_K87bq-wrM/s1600/The-Hateful-Eight-Ruth-and-OB-and-Warren.jpg" /></a></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
Sul mio profilo Facebook ho dichiarato di essermi addormentata
a un certo punto durante la visione di <strong>The Hateful Eight</strong>, il
nuovo attesissimo film di <strong>Quentin Tarantino</strong>, e ho creduto
bastasse a dare un’idea di ciò che pensavo del film. Come tutte le volte in cui
agisco d’istinto, però, il giorno dopo mi sono ritrovata a ricredermi e a
considerare assolutamente insufficienti 20 minuti di dormiveglia in un cinema
pienissimo e con una settimana di lavoro faticosa alla spalle per giudicare
l’ultimo lavoro di uno dei registi che amo di più. E allora proviamo a
ragionarci su e a capire cosa ci è piaciuto e cosa no di <i>The Hateful Eight.</i><br />
<br />
<a name='more'></a><br /></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-dJmNhHFfkWs/VrZnRv85YMI/AAAAAAAANVg/5sQZNtJ2MfQ/s1600/The-Hateful-Eight-2015.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-dJmNhHFfkWs/VrZnRv85YMI/AAAAAAAANVg/5sQZNtJ2MfQ/s400/The-Hateful-Eight-2015.jpg" width="317" /></a></div>
<div align="center">
<span style="font-size: medium;"><br /></span></div>
<div align="center">
<br /></div>
<div align="center">
<span style="font-size: medium;"><br /></span></div>
<div align="center">
<span style="font-size: medium;">Titolo:<strong> The Hateful
Eight</strong><br />Regia: Quentin Tarantino<br />Anno: 2015<br />Paese: USA<br />Cast:
Kurt Russell, Samuel L. Jackson,<br />Tim Roth, Jennifer Jason Leigh, Walton
Goggins, Michael Madsen</span></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
La storia per farla breve è quella del cacciatore di taglie
John Ruth (<strong>Kurt Russell</strong>) e della bandita Daisy Domergue
(<strong>Jennifer Jason Leigh</strong>), in viaggio verso Red Rock dove Ruth si
aspetta di poter intascare una taglia di 10.000 dollari per la consegna di
Daisy. Lungo la strada incontrano due uomini: il maggiore Marquis Warren
(<strong>Samuel L. Jackson</strong>), ex soldato dell’Unione ormai anche lui
famoso cacciatore di taglie, e Chris Mannix (<strong>Walton Goggins</strong>),
soldato rinnegato del sud che sostiene di essere diretto a Red Rock per essere
nominato sceriffo della città. I quattro, in compagnia del cocchiere O.B.,
giungono alla Locanda di Minnie per ripararsi da una terribile tempesta di neve,
ma nella locanda non troveranno la proprietaria bensì quattro sconosciuti che
sembrano nascondere qualcosa, innescando immediatamente rivalità e scontri
sempre più violenti che porteranno a galla, infine, tutta la verità sui
personaggi coinvolti.</div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-_6ZTrz_jgi4/VrZnfIqblFI/AAAAAAAANVk/v471l8Xz42g/s1600/The-Hateful-Eight_russell.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="478" src="https://4.bp.blogspot.com/-_6ZTrz_jgi4/VrZnfIqblFI/AAAAAAAANVk/v471l8Xz42g/s640/The-Hateful-Eight_russell.png" width="640" /></a></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
La prima parola che mi viene in mente pensando a <em>The
Hateful Eight</em> è “<strong>staticità</strong>”, non necessariamente con
un’accezione negativa. Il nuovo film di Tarantino dura tre ore che scorrono
lente, molto lente, in due luoghi precisi: l’interno della diligenza che sta
portando Ruth e soci verso Red Rock e, successivamente, la locanda di Minnie
dove si concentra quasi tutta l’azione. L’intera situazione ricorda un po’ un
libro di Agatha Christie, il <strong>delitto</strong> che avviene in <strong>una
stanza chiusa</strong> e il mistero circoscritto tra un numero molto ristretto
di personaggi, e con una tale struttura le dinamiche non fanno che privilegiare
un dialogo dal flusso continuo e quasi interrotto, durante il quale i personaggi
si presentano, mostrano i legami e le relazioni che li accompagnano, svelano
inganni e mettono in evidenza incongruenze e ambiguità. Quasi tutte le prime
due ore del film scorrono così e non mi vergogno ad ammettere che è proprio a
questo punto che mi sono addormentata. Gli <em>spiegoni</em> non entusiasmano
nessuno e per un Samuel L. Jackson in splendida forma (come sempre quando
diretto da Quentin), che riesce a strappare qualche risata più di una volta, ci
sono una serie di attori bravissimi (si vedano Russel e Tim Roth) ma che non
arrivano mai a toccare l’apice. Il risultato è una lunga serie di dialoghi,
frammentati qui e là da qualche pistolettata e altri gesti di violenza gratuita
e deliberata – nonché scene volutamente forti come quella della fellatio che
Warren racconta al vecchio colonello prima che i due passino alle pistole – che
perdono di mordente di minuto in minuto e che finiscono per non essere più un
aiuto allo spettatore per comprendere le dinamiche tra i personaggi e i
retroscena delle loro storie, ma un focolare d’ansia verso quello che si spera
prima o poi succeda e sul quale ci sono grandi aspettative. E poi infine accade.
E dal giallo si passa all’horror più <strong>splatter</strong>.</div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-MQNAGgEZ4C0/VrZnlW0zM4I/AAAAAAAANVo/wjNOoUqNfUQ/s1600/the-hateful-eight-jackson2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="302" src="https://2.bp.blogspot.com/-MQNAGgEZ4C0/VrZnlW0zM4I/AAAAAAAANVo/wjNOoUqNfUQ/s640/the-hateful-eight-jackson2.jpg" width="640" /></a></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
La parte più elettrizzante di <em>The Hateful Eight</em> è un
accavallarsi di scene sanguinolente, un spirale di violenza davanti alla quale
si rimane inorriditi eppure piacevolmente meravigliati, dove non ci sono
vincitori e vinti, ma dove ognuno è al contempo cacciatore e preda, in uno
scontro senza alcuna regola se non quella di far fuori l’altro prima che l’altro
faccia fuori te, dal quale non si salverà nessuno. Tutto quello che si vedrà da
questo momento in poi godrà di un <strong>estetica</strong> quasi teatrale e
volutamente fumettosa, dove niente è lasciato al caso (una cura nella
realizzazione che ancora una volta dimostra l’animo da appassionato di Tarantino
prima ancora di quello da regista) e dove la gioca da padrone una
<strong>fotografia eccellente</strong>, morbida e fluida, perfetta
nell’inquadratura e nella focalizzazione, con tocchi di puro lirismo in diversi
momenti della pellicola. Da amante del cinema qual è, Tarantino torna al western
dopo <em>Django Unchained</em> e ne ribalta nuovamente gli stilemi, aggiungendo
ciò che per lui è il cinema, quello che ama e che trova imprescindibile in un
film (le battute memorabili, i personaggi istrionici, l’estetica voluttuosamente
fine a se stessa). Infine, decide di sfruttare il contesto tipico del genere e
le sue connotazioni storiche e sociali per inserire un discorso più ampio che
parla alla situazione attuale. Mai i discorsi sulla Guerra di Secessione
americana sono apparsi così interessanti come in questa occasione, soprattutto
quando ci si accorge che la <strong>violenza</strong> di cui si parla non è più
quella di una guerra civile avvenuta due secoli fa, ma quella che gli Stati
Uniti vivono ancora oggi. Non è un caso che <em>The Hateful Eight</em> sia
considerato il film più <strong>politico</strong> del regista.</div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-LvUSCVekm1Y/VrZnrCKR-aI/AAAAAAAANVs/H5vkWiqxUbY/s1600/the-hateful-eight-tim-roth.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="426" src="https://4.bp.blogspot.com/-LvUSCVekm1Y/VrZnrCKR-aI/AAAAAAAANVs/H5vkWiqxUbY/s640/the-hateful-eight-tim-roth.jpg" width="640" /></a></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
Insomma, ci sono tutti gli elementi per parlare di un film
ottimo e per spingervi ad accorrere al cinema a vederlo. E non mi sognerei mai
di invitarvi a fare il contrario. Andate e godetevi l’esperienza cinema che
Tarantino vuole regalarvi, ne vale sempre la pena e, ragazzi, stiamo comunque
parlando di Quentin. </div>
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<br /></div>
<div align="justify">
Eppure. </div>
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<br /></div>
<div align="justify">
Con <em>The Hateful Eight</em> torna prepotente l’idea che
Quentin Tarantino sia finito in quel circolo vizioso chiamato
<strong>autoreferenzialità</strong>. La cura messa nella realizzazione del film
regala una bellezza artificiosa e ripetitiva, tutto sembra ridursi a uno
splendido e divertente esercizio di stile, bellissimo da guardare e di sicuro di
grande impatto, ma che non regala più niente di nuovo allo spettatore. Un
certo<strong> gusto per se stessi</strong> e il riciclare stili e
registri appaiono dunque evidenti e, sebbene tutto ciò regali all’intera
pellicola un equilibrio e una grazia impeccabili, l’impressione finale è quella
di ritrovarsi di fronte a qualcosa di già visto e di cui forse non sentivano
nemmeno più la necessità. L’effetto <strong>straniamento</strong> è
allora dietro l’angolo: <em>The Hateful Eight</em> è un film talmente incentrato
sulla sua estetica, scrittura e regia da non lasciare allo spettatore alcuna
possibilità di calarsi al suo interno. O, semplicemente, di emozionarsi. </div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
Avevo intuito già tutto proprio in quei 20 minuti di sonno? Chi lo sa. Ma questo non mi impedisce di invitarvi ad armarvi di
pazienza (3 ore sono comunque tante), fare magari un pisolino prima e poi
correre al cinema. <em>The Hateful Eight</em> è un film che può divertire come
disturbare, stimolare oppure indignare, ma che di sicuro non vi lascerà
indifferenti. </div>
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<br /></div>
<br />
<br />
<br />
<img src="https://media.giphy.com/media/xTiTnLoKma2rgpRDUI/giphy.gif" style="display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto;" />Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-8856474080788114622015-12-30T23:05:00.000+01:002015-12-30T23:06:37.378+01:00Le 7 migliori serie tv del 2015<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-cmTwuNYzKCk/VoRUxN0b82I/AAAAAAAANUw/viN2PSs9nz8/s1600/best_show_2015.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-cmTwuNYzKCk/VoRUxN0b82I/AAAAAAAANUw/viN2PSs9nz8/s1600/best_show_2015.jpeg" /></a></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<div align="justify">
Prima che finisca l’anno mi pare una buona idea tornare con
un’ultima piccola classifica. Nel 2015 il mondo delle serie TV ci ha riservato
diverse sorprese e nuovi prodotti davvero interessanti e meritevoli non solo di
essere ricordati, ma anche della nostra attenzione ancora per il prossimo anno e
le stagioni successive. Nell’attesa di un anno nuovo che troverà sicuramente il
modo di stimolare ancora di più a nostra dipendenza seriale, e visto che non mi
facevo vedere da un po’, ecco allora non la solita cinquina ma una lista festiva
con <b><span style="color: #cc0000;">le 7 migliori Serie TV del 2015</span></b>.</div>
<a name='more'></a><br />
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<br /></div>
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<span style="color: black; font-size: large;"><strong>1)
Daredevil</strong></span></div>
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<span style="color: black; font-size: large;"><strong><br /></strong></span></div>
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Sarà che adoro i supereroi dall’animo combattuto e il vissuto
sofferto, che fanno dei loro “doni” uno strumento di espiazione per non si sa
bene quale colpa e hanno tutta la a comprensione della masochista e amante delle
paturnie gratuite che è in me, ma la serie di supereroi che più mi ha convinto
ed esaltato in questo 2015 è stata sicuramente quella dedicata al diavolo rosso.
L’approccio poco fumettistico e un maggiore spessore narrativo, frutto di una
maggiore attenzione nella sceneggiatura e nella scelta di un cast (Charlie Cox
fantastico) capace di reggere il gioco della serie hanno reso Daredevil
<strong>una delle serie più godibili di quest’anno</strong>, confermando a
sempre più gente di come Netflix sia sempre più attento alle evoluzioni delle
produzioni e dei gusti del pubblico in continuo cambiamento. <a href="http://www.unafragolaalgiorno.it/2015/05/serie-tv-daredevil-leroe-piu-cupo-della.html">Ve
ne avevo già parlato in termini entusiastici</a> quindi se ve la siete persa
tocca recuperare.</div>
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<br /></div>
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<img src="https://49.media.tumblr.com/35205e836e4a0c398b27c6792ccef186/tumblr_nor5olTHYR1rzkwxno1_500.gif" style="display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto;" /></div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: black; font-size: large;"><br /></span></strong></div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: black; font-size: large;">2) Mr
Robot</span></strong></div>
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<strong><span style="color: black; font-size: large;"><br /></span></strong></div>
<div align="justify">
Una delle cose più belle, se non la più bella, viste
quest’estate. Un programmatore geniale e con evidenti disfunzioni sociali, una
misteriosa organizzazione di hacker con unico obiettivo quello di sovvertire il
sistema distruggendo la più grande corporate al mondo, una serie di personaggi
ambigui e quanto mai strambi e una ricerca della verità sempre più
incomprensibile. Mr Robot è la serie sul mondo degli hacker a metà tra un trip
allucinogeno e un affresco del mondo in cui viviamo quanto mai realistico.
<strong>Remi Malek</strong> perfetto nella parte dell’asociale e dotato hacker,
si conferma come una delle rivelazioni di quest’anno. Insomma, come detto anche
mesi fa, ci piace lui, ci piace Mr Robot, ci piace persino Christian Slater che
vuol dire che <a href="http://www.unafragolaalgiorno.it/2015/08/serie-tv-mr-robot-la-serie-dedicata-al.html">questa
serie è proprio una figata</a>.</div>
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<br /></div>
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<img src="https://media.giphy.com/media/GOKg2J2nHQiv6/giphy.gif" style="display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto;" /></div>
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<span style="color: black; font-size: large;"><strong><br /></strong></span></div>
<div align="justify">
<span style="color: black; font-size: large;"><strong>3)
Narcos</strong></span></div>
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<span style="color: black; font-size: large;"><strong><br /></strong></span></div>
<div align="justify">
<strong>“Plata o plomo?”</strong> state of mind. La vita di
<strong>Pablo Escobar</strong> raccontata in una serie che non lascia niente al
caso e tratteggia in maniera attenta e accurata, senza nascondere gli orrori e
la violenza della vita del re del narcotraffico, la figura di uno dei più grandi
criminali della storia. Narcos è una serie intensa, ogni episodio è
un’immersione totale nella storia di un Paese come la Colombia, strettamente
intrecciata a quella dell’uomo che detterà le leggi del narcotraffico per tutti
gli anni tra ‘70 e ‘80 e che con le sue azioni ne determinerà l’andamento
politico, economico e sociale, ma anche nelle vite degli uomini che ne sono
coinvolti. Accanto a Wagner Maura, che interpreta il boss della droga, appaiono
<strong>Pedro Pascal</strong> e Boyd Holbrook, nei panni degli agenti federali
impegnati nella cattura di Escobar, in una caccia al criminale ad alta tensione
che lascia spazio al confronto e alla riflessione sulla figura di Escobar,
criminale spietato ma anche uomo con le sue debolezze e miserie. Narcos è una
serie tosta e e diversa da ogni altra serie dedicata al mondo del crimine,
<strong>qualcosa che non avete visto e che è tempo di vedere</strong>. Netflix
colpisce ancora nel segno. </div>
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<br /></div>
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<img src="https://45.media.tumblr.com/06253af7a9cc3006cdf97b9f724b41c0/tumblr_nzru8ucRV51v1ry5jo1_500.gif" style="display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto;" /></div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: black; font-size: large;"><br /></span></strong></div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: black; font-size: large;">4) Jessica
Jones</span></strong></div>
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<strong><span style="color: black; font-size: large;"><br /></span></strong></div>
<div align="justify">
Una delle ultime serie evento del 2015: ancora supereroi,
ancora Marvel, ancora Netflix. Jessica Jones racconta la storia di un’eroina
sconosciuta ai più, ma che sembra già essere destinata a diventare uno dei
personaggi più apprezzati dagli amanti di serie tv. La sua vicenda si inserisce
all’interno di quel microcosmo di supereroi che operano nel quartiere newyorkese
di <strong>Hell’s Kitchen</strong>, dove solo qualche mese fa abbiamo fatto
conoscenza di Daredevil. In Jessica Jones vengono in effetti riprese atmosfere e
colori, come le modalità narrative, rispettando il disegno originario della
Marvel di creare una mappatura dei suoi personaggi in una sorta di mitologia sui
supereroi. Il risultato è una serie dal grande potenziale, che sa coinvolgere
non solo con un eroe non convenzionale ma anche per ciò che la circonda, in
special modo un nemico, Killgrave, che fin dal primo episodio sa creare
inquietudine e terrorizzare davvero lo spettatore, trattandosi di un
manipolatore della mente (e scusate se è poco). <strong>David Tennant</strong> è
sempre un gran figo e sempre bravissimo; <strong>Krysten Ritter</strong>
convince con la sua bellezza poco canonica ma pienamente espressiva, perfetta
per un eroina contorta e ambigua come Jessica. Ancora non conoscete Jessica
Jones? Male, molto male.</div>
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<br /></div>
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<img src="https://49.media.tumblr.com/a7e70d0628c6e959ac8085e0589b11f6/tumblr_nydzg3Y3gh1tqpw9zo2_500.gif" style="display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto;" /></div>
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<br /></div>
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<strong><span style="color: black; font-size: large;">5)
Sense8</span></strong></div>
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<strong><span style="color: black; font-size: large;"><br /></span></strong></div>
<div align="justify">
I fratelli Wachowski ci accompagnano in un viaggio adrenalinico
attraverso le storie di 8 personaggi, legati tra loro da un incredibile destino,
in un intreccio di voci e avventure in cui è un gran piacere perdersi.
Riprendendo l’idea già presente nel loro precedente film Cloud Atlas per cui
tutti gli esseri umani sono connessi tra loro tramite il filo invisibile e
imprevedibile del destino, i due registi riescono a trovare negli stilemi della
serialità televisiva il margine d’azione giusto per poter dare un raggio più
ampio alla lor riflessione. I personaggi di Sense8, umani dotati di superpoteri
che permettono loro di condividere sensazioni, emozioni, pensieri, ricordi,
sapere con gli altri del gruppo, sono mondi intriganti e pieni di fascino, a cui
è impossibile non affezionarsi. Un tripudio di colori suoni e azioni, grazie
anche a una fotografia ricercata, una narrazione in vena di sperimentazione a
una colonna sonora quanto mai adatta a ogni momento raccontato. Alcune pecche a
livello di intreccio e dei cali narrativi e i dialoghi sono piuttosto evidenti,
ma questo non pregiudica <a href="http://www.unafragolaalgiorno.it/2015/07/serie-tv-sense8-la-nuova-serie-netflix.html">il
giudizio più che positivo</a> per questa prima stagione. </div>
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<br /></div>
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<img src="https://38.media.tumblr.com/19d9c48880b8f3c3c2b88ebc5ed14ae8/tumblr_npsnn8CnFx1rne1bso1_500.gif" style="display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto;" /></div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: black; font-size: large;"><br /></span></strong></div>
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<strong><span style="color: black; font-size: large;">6) Man Seeking
Woman</span></strong></div>
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<strong><span style="color: black; font-size: large;"><br /></span></strong></div>
<div align="justify">
La comedy più bella, insolita, assurda e geniale dell’anno.
Perdersela dovrebbe essere illegale. Le relazioni umane e la “favolosa” vita dei
single vengono raccontate attraverso situazioni surreali e strampalate,
costellate di troll svedesi, donne aliene, appuntamenti con robot, incontri
imbarazzanti e situazioni ancora più tendenti al degenero, con un protagonista
che è l’apoteosi dell’antieroe e nelle cui sfortune e miserie è impossibile non
riconoscersi almeno un po’. Come già detto in precedenza, Man Seeking Woman
potrebbe essere il parto di un folle o di un genio, quello dell’umorista Simon
Rich, autore anche del libro da cui la serie è tratta. Una riflessione comica e
irriverente sul mondo dei rapporti interpersonali che prende prestiti da più
generi per creare uno stile assolutamente unico e inimitabile, una serie dalle
tonalità indie che fa ridere e pure tanto. <a href="http://www.unafragolaalgiorno.it/2015/02/serie-tv-man-seeking-woman-la-serie-piu.html">A
me piace un botto</a>. La seconda stagione è in arrivo, ci mettiamo in pari?</div>
<div align="justify">
<br /></div>
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<img src="https://media.giphy.com/media/cn5KZdGvcK6Lm/giphy.gif" style="display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto;" /></div>
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<br /></div>
<div align="justify">
<span style="color: black; font-size: large;"><strong><br /></strong></span></div>
<div align="justify">
<span style="color: black; font-size: large;"><strong>7) Mozart in the
Jungle</strong></span></div>
<div align="justify">
<span style="color: black; font-size: large;"><strong><br /></strong></span></div>
<div align="justify">
In realtà si tratta di una serie del 2014 ma in Italia è stata
distribuita a partire dal febbraio di quest’anno e di conseguenza la inserisco
tra le serie migliori del 2015. L’ambiente irriverente, eccentrico, snob della
musica classica viene raccontato attraverso questa serie ambientata dietro le
quinte della Filarmornica di New York e in particolare attraverso i due
protagonisti, una giovane clarinettista e il nuovo direttore d’orchestra
interpretato dal sempre fascinoso Gael Garcia Bernal. Anche in questo caso siamo
in piena scena indie e come ci si può aspettare si tratta di un prodotto dalle
aspettative ambiziose e dalla scrittura attenta a mantenere uno stato di
freschezza e innovazione nel mondo della narrazione seriale. Il risultato è un
prodotto ironico, divertente, creativo per certi versi, con dei momenti
esaltanti e che danno l’idea di qualcosa finalmente di diverso e in un certo
qual modo ricercato. Anche Amazon sa darci soddisfazioni (e ce l’aveva già
dimostrato con Transparent).</div>
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<br /></div>
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<img src="https://49.media.tumblr.com/a64d358275fb80919b87c2dbae5472db/tumblr_n17unb8xM91r7h9bwo1_500.gif" style="display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto;" /></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
Siamo giunti alla fine di questa classifica. Non mi resta che
augurarci un nuovo anno ricco di belle storie, da vedere e vivere. Sperando di
essere più presente in questo spazio dal prossimo mese e per i successivi
undici… <strong><span style="color: red; font-size: medium;">buon 2016 a
tutti!!!</span></strong></div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
<br />
<div align="justify">
<img src="https://33.media.tumblr.com/bd9b893e9fdef23873e5a05b728b8c31/tumblr_inline_nhg7yjnCuB1s424kw.gif" style="display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto;" /></div>
Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com68tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-68942274649018140552015-10-29T11:00:00.000+01:002015-10-30T11:18:33.114+01:00Serie TV: i 5 migliori episodi di Halloween di sempre<div align="justify">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-SpT04DuO2m8/VjFqt_9QjJI/AAAAAAAANTc/rrFgJYVw-Bc/s1600/halloween-friends.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-SpT04DuO2m8/VjFqt_9QjJI/AAAAAAAANTc/rrFgJYVw-Bc/s1600/halloween-friends.jpeg" /></a></div>
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<br /></div>
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Manca pochissimo alla notte delle streghe e anche qui su Una Fragola al Giorno non vogliamo farci cogliere impreparati. Per festeggiare insieme Halloween e magari dedicarsi una serata a tema, ho deciso di stilare una personale lista dei <strong>5 migliori episodi di Halloween</strong> tra i miei telefilm preferiti. La scelta non è stata semplice, ma l'impresa si è rivelata molto divertente. <span style="color: red; font-size: medium;">Happy Halloween!</span></div>
<a name='more'></a><br />
<div align="justify">
<span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></div>
<div align="justify">
<img src="http://4.mshcdn.com/wp-content/gallery/14-epic-tv-show-halloween-moments-in-gifs/memewhore-tumblr2.gif" style="display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto;" /></div>
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<br /></div>
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<span style="color: red; font-size: medium;"><strong>1. American Horror Story 1x03-04</strong></span></div>
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<span style="color: red; font-size: medium;"><strong><br /></strong></span></div>
<div align="justify">
Iniziamo con la<b> serie horror </b>per eccellenza. La prima stagione di American Horror Story, ambientata nella casa infestata, faceva davvero paura e ci aveva letteralmente conquistato. Da <b>brividi</b> furono anche i due episodi dedicati alla notte di Halloween, dove la storia prese pieghe interessanti: tornano i vecchi proprietari, Violet viene circondata da inquietanti adolescenti che le fanno vedere sotto una nuova luce Tate, scopriamo la vera storia del ragazzo e Addie muore tragicamente, infine, compare il terribile uomo in <b>tutina di lattice nero</b>. Tanta roba, per uno special di Halloween e una stagione che entrano di merito tra le cose migliori viste negli ultimi anni.</div>
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<br /></div>
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<img src="http://lovelace-media.imgix.net/uploads/359/f722b500-59e8-0133-ec60-0aa00699013d.gif?" style="display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto;" /></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<span style="color: red; font-size: medium;"><strong>2. How I Met Your Mother 1x06</strong></span></div>
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<span style="color: red; font-size: medium;"><strong><br /></strong></span></div>
<div align="justify">
Una delle storie più amate da <b>Ted Mosby</b> è sicuramente quella legata ad Halloween e la Zucca Supersexy, ovvero la ragazza conosciuta al famoso e imperdibile party in terrazza, di cui Ted finisce per perdere il numero di telefono e da quel momento finirà per vestirsi sempre con lo stesso costume (ovvero da scheda elettorale) nell’attesa che la ragazza compaia alla festa e lo riconosca. La storia rappresenta tutto ciò che per Ted è<b> l’amore</b>, un sentimento così puro che può solo ispirare poesia e magia, e segna il registro di quello che vedremo per i prossimi anni di HIMYM. Al punto che la zucca ritorna, nella settima stagione, in uno di quei magici e divertenti ricorsi tipici della serie, grazie ai quali ci siamo tanto affezionati ai suoi protagonisti e alle loro vicende. Di tanto in tanto, Ted mi manca un bel po’.</div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<a href="http://lh3.googleusercontent.com/-TLSySYRP4is/VjFpcdh4KqI/AAAAAAAANTI/uzZlCEj4e3I/s1600-h/halloween-himym%25255B5%25255D.jpg"><img alt="halloween-himym" border="0" src="http://lh3.googleusercontent.com/-bGNZQyxOsyg/VjFpdigTfPI/AAAAAAAANTM/EQDuIAzauJo/halloween-himym_thumb%25255B3%25255D.jpg?imgmax=800" height="275" style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" title="halloween-himym" width="500" /></a></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;">3. The Big Bang Theory 1x06</span></strong></div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
<div align="justify">
La prima stagione di TBBT ha sdoganato il fenomeno nerd rendendolo per la prima volta divertente e più vicino a noi. Merito anche di trovate e soluzioni argute e all’epoca del tutto nuove he ci hanno permesso di rotolarci dalle risate per tutto l’anno. Come quella dell’episodio di Halloween, dove i nostri fantastici quattro si presentano alla festa di Penny con costumi che urlano il loro status a gran voce: Leonard è Frodo, Howard veste come Robin Hood/Peter Pan, Raj è nei panni di Thor con tanto di parrucca bionda e martello e, infine, Sheldon mostra quello che forse è il più bel costume di Halloween di sempre: <b>l’Effetto Doppler</b>, travestimento che nessuno comprenderà per tutta la durata dell’episodio e che costrinse tutti noi “non addetti” a consultare Wikipedia per capire di cosa si trattasse. Adorabile. </div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<img src="https://33.media.tumblr.com/tumblr_m7n558tPH31rr72xvo3_500.gif" style="display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto;" /></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;">4. Community 2x06</span></strong> </div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
<div align="justify">
Premessa: tutti gli episodi a tema di Community sono da vedere e rivedere e non potranno stancare mai. Dalle battaglie di paintball alle situazioni pseudo-distopiche, Community ha saputo regalarci, di stagione in stagione, storie sempre più imprevedibili e una<b> serialità intelligente</b>, capace di fare ironia con alte dosi di surrealismo e dare qualcosa di nuovo e mai visto in tv. non è stato facile, quindi, scegliere, ma alla fine mi sono decisa per l’episodio di Halloween della seconda stagione, in cui tutti combattono contro <b>l’epidemia zombie </b>che ha invaso il Greendale, c’è quella bellissima scena del gatto “insane” e Troy e Abed hanno i loro bellissimi costumi ispirati a Alien. Come si fa a non amarli.</div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<img src="http://media.giphy.com/media/122w7zxogt6R0c/giphy.gif" style="display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto;" /></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="center">
<span style="font-size: x-small;">(sì lo so, la scena è tratta dalla terza stagione ma adoro Pelton!)</span></div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;">5. Glee 2x05</span></strong></div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
<div align="justify">
Seguire le prime stagioni di Glee è stato un gran piacere, soprattutto quando gli episodi avevano un filo conduttore ed erano dei veri e propri special dedicati a particolari temi, pellicole e musical. Così quando il Glee Club ha deciso di mettere in scena il <b>Rocky Horror Picture Show </b>per Halloween, qui è partita la ola. Uno dei momenti migliori della serie.</div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div class="wlWriterEditableSmartContent" id="scid:5737277B-5D6D-4f48-ABFC-DD9C333F4C5D:5c8cc0ab-b3fe-4307-8143-95848d36fd04" style="display: block; float: none; margin: 0px auto; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; width: 448px;">
<div>
<object height="252" width="448"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/8sW58kThy_w?hl=en&hd=1"></param>
<embed src="http://www.youtube.com/v/8sW58kThy_w?hl=en&hd=1" type="application/x-shockwave-flash" width="448" height="252"></embed></object></div>
</div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
Buona visione e felice spaventoso Halloween a tutti!</div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<img src="http://38.media.tumblr.com/aa6f6e2eef86e75ba404934ca0fc975c/tumblr_inline_ntvwabgI1F1scgurx_500.gif" style="display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto;" /></div>
Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-8281796688424599112015-10-17T13:29:00.001+02:002015-10-17T13:29:26.632+02:00BOOK WISHLIST INSPIRATION BOARD: Amedeo, je t’aime di Francesca Diotallevi<div align="justify">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-PpF6te97MCA/ViIwrn_SpyI/AAAAAAAANSk/CeNz1SDCjY4/s1600/bannerwishlistboardinspiration.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-PpF6te97MCA/ViIwrn_SpyI/AAAAAAAANSk/CeNz1SDCjY4/s1600/bannerwishlistboardinspiration.png" /></a></div>
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Nuovo appuntamento dopo una lunga pausa con <strong>Book Wishlist Inspiration Board</strong>. La board di oggi la dedico a un libro e a una scrittrice speciale, che ho avuto di conoscere anni fa tramite proprio questo blog e di cui ho avuto la fortuna di seguire il suo straordinario percorso. Solo un paio di anni fa <strong>Francesca Diotallevi</strong> mi faceva l’onore di essere tra i primi a leggere e recensire il suo libro di esordio, <em>Le stanze buie</em>, un libro molto bello in cui era evidente il talento e il potenziale dell’autrice. Nel frattempo Francesca si è lanciata in una nuova avventura letteraria e a settembre è stato pubblicato da Mondadori Electa il suo nuovo romanzo, dedicato a un artista dalla vita controversa e geniale ma soprattutto alla sua amata Jeanne, compagna e musa ispiratrice, e al loro amore capace di andare otre la morte. Il libro in questione è <em><strong><span style="color: red; font-size: medium;">Amedeo, je t’aime</span></strong></em>.</div>
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<h3>
<strong><u>La casa editrice dice:</u></strong></h3>
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<strong><u><br /></u></strong></div>
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<a href="http://lh3.googleusercontent.com/-R2O-4hI7VXY/ViIwJWWwBnI/AAAAAAAANSE/b7wbCxiHwtQ/s1600-h/diotallevi_libro%25255B3%25255D.png"><img align="left" alt="diotallevi_libro" border="0" src="http://lh3.googleusercontent.com/-0MmsjdX0aa4/ViIwKErQQrI/AAAAAAAANSI/Kur9zr0LPH4/diotallevi_libro_thumb%25255B1%25255D.png?imgmax=800" height="173" style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; display: inline; float: left; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" title="diotallevi_libro" width="150" /></a><em>Parigi, 1917. Jeanne Hébuterne ha solo diciannove anni quando, a una festa di Carnevale, incontra il pittore Amedeo Modigliani. Soprannominato Maudit, maledetto, Modigliani è conosciuto nel quartiere di Montparnasse per lo stile di vita dissoluto e il carattere impetuoso, oltre che per i malinconici ritratti dagli occhi privi di pupille che nessuno vuole comprare. Lei, timida aspirante pittrice con le ali tarpate da una rigida famiglia cattolica, non può fare a meno di sentirsi finalmente attratta da quest'uomo bello e povero, che sembra vivere di sogni apparentemente irrealizzabili e affoga dolori e frustrazioni nell'alcol e nella droga. Per lui lascia ogni cosa, mettendo da parte le proprie aspirazioni, e si trasforma in una compagna fedele e devota, pronta a seguirlo ovunque, come un'ombra, anche oltre la soglia del nulla. Struggente e tormentata, la loro storia scardinerà ogni convenzione, indifferente a regole e tabù, lasciandosi guidare dall'unica legge a cui non ci si può sottrarre: quella del cuore. Amore e morte si mescolano, in questo romanzo, alla passione che anima il cuore di un artista, al desiderio di riuscire ad afferrare una scintilla di infinito.</em></div>
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Ho scoperto la storia di Jeanne Hébuterne e del suo amore con Amedeo Modigliani solo recentemente, grazie a una mostra dedicata all’artista qualche mese fa, e fin da subito ho pensato al loro come a uno di quegli amori maledetti: bellissimi, intensi, capaci di regalare agli amanti passioni mai provate fino ad allora e un legame indissolubile, impossibile da spezzare. Ma si tratta spesso anche di amori molto malinconici e tristi, per non dire addirittura disperati e culminanti in vere tragedie, come la stessa storia di Jeanne testimonia. Ho sempre pensato a questo tipo d’amore con un misto di timore reverenziali, diffidenza e ammirazione. Arrivare a provare una tale intensità di emozioni è per me un segno di grande coraggio, qualcosa che non tutti saremmo in grado di fare, ma al contempo rappresenta un annientamento totale della propria persona per fonderla in un unico organismo dotato di due cuori che tentano disperatamente di battere all’unisono… Non fa paura anche a voi? <br />Sono quindi molto felice che sia Francesca a raccontare una storia del genere, la sua sensibilità di scrittrice è probabilmente la più adatta a mettere su carta passioni e sentimenti così complessi e difficili da esprimere. Nell’attesa di leggere il romanzo e trovare una qualche conferma alle mie parole, il libro protagonista di oggi mi ha ispirato una cartolina di Parigi, sfondo incantatore e travolgente di questa storia d’amore, completando il tutto con uno dei tanti dipinti in cui Modigliani ritrasse la sua musa, la dimostrazione più tangibile del suo amore per lei, e con la loro promessa di matrimonio, una promessa di unione e devozione che sfida la morte e l’oblio. </div>
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<a href="http://lh3.googleusercontent.com/-0irVBnJ6FXo/ViIwMrdYTLI/AAAAAAAANSU/JIgdX7XBs-I/s1600-h/wishlist-book-board-inspiration_7%25255B6%25255D.png"><img alt="wishlist-book-board-inspiration_7" border="0" src="http://lh3.googleusercontent.com/-9kLk-6cst4Q/ViIwOxrL-zI/AAAAAAAANSc/xEgYsDbRvJo/wishlist-book-board-inspiration_7_thumb%25255B4%25255D.png?imgmax=800" height="567" style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" title="wishlist-book-board-inspiration_7" width="750" /></a></div>
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<span style="font-size: medium;"><strong><br /></strong></span></div>
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<span style="font-size: medium;"><strong>Titolo: </strong>A<i>medeo, je t’aime</i>| <b>Autore:</b> Francesca Diotallevi| <b>Editore:</b> Mondadori Electa |<br /><b>Anno:</b> 2015 | <b>Pagine</b>: 252 | <strong>ISBN:</strong> 978889180538</span></div>
Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-29558832775059791792015-10-12T18:58:00.002+02:002015-10-12T18:59:58.086+02:00Recommendation Monday: Consiglia una Graphic Novel<div style="text-align: center;">
<img src="http://3.bp.blogspot.com/-o7Y_OoFaEGI/VWtDoLdJknI/AAAAAAAAM5Q/cuifxW5SVB0/s1600/bannerrecommendationmonday2.png" /></div>
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Buon lunedì gente! Questa settimana dedico il <b><span style="color: #cc0000;">Recommendation Monday</span></b> a un particolare genere:</div>
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<h3 style="text-align: center;">
CONSIGLIA UNA GRAPHIC NOVEL</h3>
<div style="text-align: center;">
<a name='more'></a><br />
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Quello della <b>graphic novel</b> è un genere a cui mi sono avvicinata tardivamente e fa pochissimo, un anno e poco più. Ed è un peccato perché non avevo idea di cosa mi stavo perdendo e solo ora capisco quanta perplessità il genere ancora raccolga tra i lettori, specie quelli meno vicini al mondo delle illustrazioni o del fumetto. Il consiglio allora si fa più generale e diventa un invito a lasciarsi andare e provare qualcosa di diverso. Potreste capire di avere di fronte a voi un nuovo amore o potrebbe essere un buco nell'acqua, ma ci avrete comunque provato e finalmente potrete parlarne con cognizione di causa. E per voi curiosi, indecisi tra il rimanere nella vostra comfort zone o decidervi nel tentativo, il mio consiglio è legato all'autore che per me ha rappresentato non solo il ritorno al fumetto, ma anche l'apripista al mondo delle graphic novel. Impossibile non amarlo nelle sue strisce pubblicate qui e là su varie riviste e magazine, nonché sul suo mitico blog, <b>Michele Reich in arte Zerocalcare</b> mi ha piacevolmente sorpreso e fatto innamorare con il suo libro uscito lo scorso anno, di cui vi ho già parlato <a href="http://www.unafragolaalgiorno.it/2015/03/la-recensione-del-mese-dimentica-il-mio.html" target="_blank">qui</a> e che vi ripropongo perché non si sa mai. Il RM di oggi è<i><b><span style="color: #cc0000;"> Dimentica il mio nome</span></b></i>.</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-GppsBS47ZXA/VhrppwfXKSI/AAAAAAAANRs/MU35rOj_gts/s1600/dimentica%2Bil%2Bmio%2Bnome%2Bcopertina.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://1.bp.blogspot.com/-GppsBS47ZXA/VhrppwfXKSI/AAAAAAAANRs/MU35rOj_gts/s200/dimentica%2Bil%2Bmio%2Bnome%2Bcopertina.jpg" width="136" /></a></div>
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<i>Quando l'ultimo pezzo della sua infanzia se ne va, Zerocalcare scopre cose sulla propria famiglia che non aveva mai neanche lontanamente sospettato. Diviso tra il rassicurante torpore dell'innocenza giovanile e l'incapacità di sfuggire al controllo sempre più opprimente della società, dovrà capire da dove viene veramente, prima di rendersi conto di dove sta andando. </i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>A metà tra fatti realmente accaduti e invenzione, Dimentica il mio nome è un piccolo gioiello narrativo, la conferma, se mai ce ne fosse bisogno, di un talento puro e innegabile.</i></div>
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<h4 style="text-align: justify;">
DETTAGLI</h4>
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<ul style="list-style-type: square; text-align: start;">
<li style="background-color: white; color: #525252; font-family: "Open Sans"; font-size: 16px; line-height: 30px;">Titolo: Dimentica il mio nome</li>
<li style="background-color: white; color: #525252; font-family: "Open Sans"; font-size: 16px; line-height: 30px;">Autore: Zerocalcare</li>
<li style="background-color: white; color: #525252; font-family: "Open Sans"; font-size: 16px; line-height: 30px;">Editore: Bao Publishing</li>
<li style="background-color: white; color: #525252; font-family: "Open Sans"; font-size: 16px; line-height: 30px;">Pagine: 240</li>
<li><span style="color: #525252; font-family: Open Sans;"><span style="background-color: white; line-height: 30px;">ISBN: </span></span><span style="background-color: white; color: #444433; font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"> </span>9788865432549</li>
</ul>
</div>
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E il vostro Recommendation Monday qual è? Buona settimana a tutti!</div>
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Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-42982202680898978672015-10-08T00:09:00.000+02:002015-10-08T00:13:28.051+02:00Fragola legge: A pesca nelle pozze più profonde di Paolo Cognetti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-hLDwhquvN5s/VhWXpqLA98I/AAAAAAAANRU/c1xzKnFgMuI/s1600/A-pesca-nelle-pozze-profonde-fragola-cover.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-hLDwhquvN5s/VhWXpqLA98I/AAAAAAAANRU/c1xzKnFgMuI/s1600/A-pesca-nelle-pozze-profonde-fragola-cover.jpg" /></a></div>
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Un lungo dialogo tra autore e lettore, una riflessione attenta e appassionata sulla letteratura del racconto e sui suoi principali protagonisti, una dichiarazione d’amore alla scrittura e, non ultima, alla lettura. <em>A pesca nelle pozze più profonde</em> di <strong>Paolo Cognetti</strong> è un libro destinato a fare breccia nei cuori di chi vi si accosta, di chi sfoglia le sue pagine e vi trova echi di letture passate, illuminazioni di ciò che era rimasto in sospeso, spunti di riflessione e titoli e autori tutti da scoprire. E infine è un ritorno a un personaggio molto amato e a un mondo, quello del Cognetti scrittore, in cui immergersi è sempre un piacere. </div>
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<a href="http://lh3.googleusercontent.com/-Wi04LEPCTXM/VhWW9Ps7X7I/AAAAAAAANRE/-S1lakaR-nk/s1600-h/cognetti_apescanellepozze_mia%25255B25%25255D.jpg"><img align="left" alt="cognetti_apescanellepozze_mia" border="0" src="http://lh3.googleusercontent.com/-5O35tIlSjvE/VhWW-KSNmoI/AAAAAAAANRM/QAP1XTCfPKg/cognetti_apescanellepozze_mia_thumb%25255B23%25255D.jpg?imgmax=800" height="467" style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; display: inline; float: left; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" title="cognetti_apescanellepozze_mia" width="450" /></a></div>
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<span style="font-size: medium;"> </span><span style="font-size: medium;"><strong>A pesca nelle pozze più profonde</strong></span></div>
<br />
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: medium;">Autore: Paolo Cognetti</span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: medium;">Anno: 2015</span></div>
<span style="font-size: medium;">
</span>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: medium;">Editore: Minimum Fax</span></div>
<span style="font-size: medium;">
<div style="text-align: right;">
Pagine: 130</div>
<div style="text-align: right;">
ISBN 9788875215941</div>
</span></div>
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<em><span style="color: #4f8004;">“A un certo punto del mio apprendistato mi misi in testa che, se volevo diventare un bravo scrittore di racconti, dovevo imparare a pescare.”</span></em></div>
</blockquote>
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In <em>A Pesca nelle pozze più profonde</em>, Cognetti ci accompagna lungo le sue considerazioni sugli scrittori che ama e che in qualche modo hanno segnato e influenzato il suo modo di essere scrittore, allo stesso invitandoci a una meditazione sui processi di lettura e di scrittura che ci contraddistinguono e ci legano ai libri che amiamo. Sulle sue pagine prendono vita le storie di autori come <strong>Hemingway, Carver, Munro, Salinger</strong> e molti altri mentre si susseguono tematiche e argomenti ricorrenti nel corso della storia del racconto, che ci permettono di guardarlo dall’interno, di misurarlo, di capire (o almeno provarci) un genere letterario quasi sempre considerato minore ma che invece rivela profondità inaspettate e spesso superiori al romanzo.</div>
<blockquote>
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“Non è che ogni racconto scritto sia un problema risolto, […] ma è almeno uno studio del problema, un tempo speso a riflettere e interrogarsi”</div>
<div align="justify">
“Il racconto è un punto di domanda. Il romanzo ha l’ambizione di rispondere, di contenere tutto […] costruendo per noi una casa in cui abitare: alla fine chiuderemo a porta su un luogo che ci ha accolti per un po’ di tempo e che conosciamo bene. Il racconto è piuttosto una finestra sulla casa di qualcun altro.”</div>
</blockquote>
<div align="justify">
Ogni aspetto del genere viene messo in evidenza e raccontato, attraverso splendide metafore come quella della pesca, che ritroviamo nel titolo, o della finestra o della casa, elementi che identificano e rendono intellegibili le potenzialità che il racconto possiede. Il discorso prende forma e acquisisce voci: non solo quella di Cognetti, a metà strada tra colui che conosce la materia e il neofita che si appassiona pagina dopo pagina, ma anche quella dei suoi autori preferiti, che vengono chiamati in causa per esemplificare, chiarire concetti ed espressioni, nonché per emozionare e creare suggestioni, creare quella biblioteca tra l’ideale e l’indispensabile per coloro che vogliono apprezzare il racconto nelle sue molteplici sfumature. Ecco allora <strong>Carver</strong> parlare del racconto come “<em><strong>something glimpsed</strong></em>”, qualcosa di intravisto, una finestra che dà sulla casa di qualcun altro; <strong>Hemingway</strong> fare della memoria raccontata la mappa del nostro stare al mondo e l’origine della nostra provenienza; <strong>Foster Wallace</strong> parlare di incontro e di solitudine e di come il racconto e la scrittura siano l’antidoto e il mezzo perché il confronto dell’autore con se stesso sia possibile. </div>
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“Un antidoto contro la solitudine – era così he David Foster Wallace definiva la scrittura. Un racconto non è solo la stria di un incontro: è un incontro esso stesso”</div>
</blockquote>
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Ogni capitolo di <em>A pesca nelle pozze più profonde</em> è un’immersione non solo nelle riflessioni dell’autore, ma in mondi diversi e unici, un viaggio articolato ed emozionante nelle vite, nei vizi, nelle abitudini e nelle paure dei loro personaggi. Se li conosci, scoprirai aspetti nuovi e del tutto inaspettati, particolari che erano sfuggiti durante la lettura o che ti appariranno sotto una luce del tutto nuova. Se non li conosci, avrai una gran voglia di conoscerli tutti al più presto. </div>
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“Per cominciare a mettere una parola dopo l’altra, seguirle e vedere dove ti portano, devi essere capace di fartene meravigliare”</div>
</blockquote>
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Tra gli autori presenti, Cognetti non dimentica due scrittrici che di sicuro hanno qualcosa da dire sull’argomento e dedica loro alcuni dei passi più belli del suo libro. Da un parte troviamo <strong>Alice Munro</strong> che, attraverso uno dei suoi racconti più noti, “Quello che si ricorda”, ci mostra come il racconto sia esplorazione, conquista e scoperta di un processo che altri non è che la scrittura, custode di segreti che solo la lettura sa rivelare, affermazione del principio per cui “<em><strong>scrivere non è costruire una casa: è visitarla, abitarci dentro</strong></em>”. Dall’altra c’è <strong>Grace Paley</strong>, che sosteneva di avere cose più importanti da fare e così poco tempo per dedicarsi all’arte che è invece lunga, una delle figura meno conosciute e più interessanti di cui Cognetti ci racconta. Una scrittrice donna, figlia di immigrati, cresciuta nella condizione di chi solitamente viene messo a tacere e che proprio per questo, ben coscia di avere invece una voce da far valere, nelle sue tre raccolte di racconta trasforma la scrittura nell’atto di prendere parola e dare voce a chi ha qualcosa da dire e non riesce mai a dirla, ma soprattutto rende il racconto quell’orecchio predisposto ad ascoltare queste voci e a riportare tutto su carta. “<em><strong>Ascoltare è responsabilità dello scrittore</strong></em>” diceva ed è così che la Paley nei suoi racconti si fa portavoce di personaggi spesso costretti al silenzio, consapevole che sono le nostre storie e chi le ascolta a certificare la nostra esistenza e identità. Non è un caso, allora, che le sue siano soprattutto protagoniste donne: “<strong><em>Scrivere di donne è un atto polittico, diceva. Ascoltare chi non viene ascoltato da nessuno: ecco cos’è politico</em></strong>”. </div>
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Dopo aver parlato degli autori che hanno segnato la sua scrittura e il suo modo di stare al mondo e averci ispirato lungo un percorso ricco di stimoli e spunti per comprendere meglio la vita, la scrittura e l’arte tutt’altro che semplice di scrivere racconti, Cognetti dedica la terza e ultima parte del libro alla sua di arte e a quel personaggio a cui deve la sua fortuna e che lui, ancor prima dei suoi lettori, non può smettere di amare. Nel presentare i cinque racconti inediti incentrati su <strong>Sofia </strong>(protagonista di <em>Sofia di veste sempre di nero</em>) Cognetti sembra quasi mettere a nudo il suo animo di scrittore e quello che per lui rappresenta Sofia, l’amore per l’America che entrambi condividono e che ben si è manifestato nei capitoli precedenti, nonché una certa idea di racconto, ormai chiara anche a noi lettori, come poesia, voce, finestra, orecchio, contenitore, identità che dà il senso ultimo e globale al suo pensiero, alla sua arte e e al racconto in genere. Inutile dire che incontrare ancora Sofia è un piacere dolceamaro, un regalo inaspettato e gradito, la perfetta incoronazione di un libro da amare senza condizioni. </div>
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È sempre difficile parlare di un libro che lascia il segno e finiamo per amare: sembra sempre che manchino le parole o di non trovare mai quelle giuste. Perché questo accade con <em>A pesca nelle pozze più profonde</em>, un viaggio di formazione, letteraria e non solo, suggestivo e ricco di sorprese, un libro che traccia in modo inconfondibile coloro che ne intraprendono la lettura, un titolo che dovrebbe essere presente in tutte le librerie di lettori e aspiranti scrittori, per poterlo sfogliare e leggere e sottolineare ancora e ancora. E allora smetto di cercare parole e ci metto un punto qui, ché davvero non c’è più bisogno di alcuna presentazione, ma solo del desiderio di andare a pesca con Cognetti per riconquistare “<em><strong>la potenza e la bellezza perdute</strong></em>”.</div>
Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-12695544587376611402015-09-24T00:10:00.000+02:002015-09-24T00:10:00.182+02:00Emmy Awards 2015: vincitori e vinti e red carpet<div align="justify">
<br /></div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-YZDN8PO-p_k/VgMjCuFxC8I/AAAAAAAANQg/ygwb1daIlLE/s1600/emmy-awards2015.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-YZDN8PO-p_k/VgMjCuFxC8I/AAAAAAAANQg/ygwb1daIlLE/s1600/emmy-awards2015.jpg" /></a></div>
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Anche quest’anno non potevamo perderci la <strong>67^ edizione degli Emmy Awards</strong>, con tutto quello che comporta seguire una lunga e articolata serata come questa. La cosa più bella per un addicted come me è vedere i propri beniamini mentre sfilano, ridono, applaudono, vincono e perdono in un contesto così diverso da quello in cui siamo abituati a vederli. Ci si affeziona un po’ e non si può fare a meno di fare il tifo per l’uno o l’altro ed entusiasmarsi per i premi o lamentarsi perché non ha vinto il tuo attore o la tua serie preferita. Come ogni cerimonia del genere, la serata condotta da <strong>Andy Samberg</strong> ha avuto i suoi alti e bassi e allora facciamo un riepilogo dei momenti salienti senza farci mancare qualche considerazione su stile, trucco e parrucco degli invitati alla serata.</div>
<a name='more'></a><br />
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<a href="http://lh3.googleusercontent.com/-sBolYmu4sGg/VgMhFiyOT0I/AAAAAAAANMM/glwMI1f0HEA/s1600-h/emmys_andy_samberg_jon_hamm_h_2015%25255B4%25255D.jpg"><img alt="emmys_andy_samberg_jon_hamm_h_2015" border="0" src="http://lh3.googleusercontent.com/-HvJmT65v6m0/VgMhG3AEG5I/AAAAAAAANMQ/m4ya80Umy6Y/emmys_andy_samberg_jon_hamm_h_2015_thumb%25255B2%25255D.jpg?imgmax=800" height="366" style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" title="emmys_andy_samberg_jon_hamm_h_2015" width="650" /></a></div>
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<br /></div>
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Partiamo dall’inizio.<strong> L’apertura di Andy Samberg </strong>è stata qualcosa di meraviglioso oltre che un tributo a tutti noi poveri telefilm addicted che organizziamo la nostra vita in base a episodi e stagioni televisive e sappiamo snocciolare a memoria il cast di almeno tre serie attualmente in onda senza neanche tirar fiato. Al gioco hanno partecipato alcuni dei volti più amati come John Hamm, Kerry Washington, Tina Fay, Bob Odenkirk e molti altri. Non c’era modo migliore per dare inizio agli Emmys.</div>
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<br /></div>
<div class="wlWriterEditableSmartContent" id="scid:5737277B-5D6D-4f48-ABFC-DD9C333F4C5D:57a7290e-0630-459c-b643-be70f43b20d7" style="display: block; float: none; margin: 0px auto; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; width: 448px;">
<div>
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La serata è proseguita con un premio dietro l’altro. Questo è stato sicuramente l’anno di <strong><em>Olive Kitteridge</em></strong>, la mini serie HBO che si è portata a casa ben sei premi, tra cui il premio come Miglior Miniserie, Miglior Attrice protagonista e Attore protagonista, andati a <strong>Frances McDormand e Richard Jenkins</strong>, Miglior Attore non protagonista a <strong>Bill Murray</strong> (che era assente perché si trovava al matrimonio del figlio), facendomi venire una gran voglia di riprendere a vedere la serie che ho abbandonato per motivi che ora mi appaiono assolutamente irrilevanti. </div>
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Ma gli Emmys 2015 saranno ricordati soprattutto per i premi vinti da <strong><em>Game of Thrones</em></strong>, che dopo 5 nomination finalmente vince il preeio come Miglior Serie Drammatica. A pensarci bene, il premio sembra più dovuto che meritato, specialmente se paragoniamo la quinta stagione alle precedenti, molto più forti qualitativamente migliori, e l’unica cosa che non mi fa gridare allo scandalo è la vittoria di <strong>Peter Dinklage</strong> come Miglior Attore non protagonista in una serie drammatica, che ci sta sempre bene.</div>
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Sono molto soddisfatta, invece, del premio come Miglior Attore di una serie drammatica a <strong>Jon Hamm</strong>, il mitico Don Draper di <em>Mad Men</em>, una serie che ci ha fatto sognare per anni, che avrebbe dovuto vincere di più e che so già mi mancherà da matti. Molto bene anche il premio come Miglior Attrice non protagonista in una serie drama a <strong>Uzo Aduba</strong>, la Crazy Eyes di<em> Orange is the New Black</em>, che si è commossa a un punto tale da far scendere qualche lacrimuccia anche a me.</div>
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Il premio come Miglior Attrice protagonista in una serie drama, invece, è andato a<strong> Viola Davis</strong> di <em>How I Get Away with Murder</em>, infrangendo il mio sogno di vedere premiata la bravissima Tatiana Maslany di Orphan Black. Tuttavia, si è trattato di un bel momento, in cui la Davis ha parlato a nome delle attrici di colore e delle difficoltà maggiori che queste incontrano rispetto alle altre attrici, dedicando a loro il premio vinto. </div>
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Per la categoria comedy, vince <em>Veep</em> come serie migliore e <strong>Julia Louise-Dreyfus</strong> come Miglior Attrice protagonista, mentre <strong>Jeffrey Tambor</strong> si porta a casa il premio come Miglior Attore protagonista grazie alla sua parte in <em>Transparent</em>.</div>
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Al di là de premi, tra i momenti più belli della serata ci sono di sicuro gli auguri al ciccione malefico G.R.R. Martin, <strong>Amy Poehler</strong> che affronta l’ansia da premio con una sua versione “zero sbatta” in occhiali da sole e felpa e il tributo a Mad Men di Andy Samberg. Per il resto, gli Emmys sono trascorsi come da copione, in un’edizione con poche sorprese e qualche delusione. È lo showbiz baby.</div>
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<img src="https://media.giphy.com/media/3oEduZtPOv5OSecubu/giphy.gif" style="display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto;" /></div>
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Per concludere, non può mancare il mio personalissimo <strong>Red Carpet </strong>con i miei premi ai protagonisti della serata.</div>
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<strong><span style="color: red; font-size: medium;">Best dressed</span></strong></div>
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<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
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Devo dire che questi Emmys 2015 in quanto a stile hanno lasciato un po’ a desiderare. Nessun abito mi ha emozionato particolarmente così come nessuno stile mi ha fatto diventare davanti allo schermo “Wow!”. Ma d’altronde questi non sono gli Oscar e per l’artiglieria pesante c’è sempre tempo. Al netto di ciò, mi sento di premiare la reginetta dell’horror seriale<strong> Emma Roberts</strong>, davvero molto elegante nel suo Jenny Packham. </div>
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<br /></div>
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<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
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<strong><span style="color: red; font-size: medium;">Best Style</span></strong></div>
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<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
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Tanta eleganza anche per <strong>Lady Gaga</strong>, che dopo averci abituati ad anni di look eccentrici questa volta ci stupisce con un look sobrio e discreto ma che comunque non passa inosservato. Sul red carpet sfoggia una raffinata creazione di Brandon Maxwell e un caschetto biondo platino dal fascino senza tempo. Non ci resta che vederla in azione ai American Horror Story Hotel.</div>
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<br /></div>
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Da menzionare anche gli slicked bob di <strong>Jaimie Alexander e Sarah Paulson</strong>, davvero molto glam.</div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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<strong><span style="color: red; font-size: medium;">Miss Lamè</span></strong></div>
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<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
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Luminosa come non mai Kerry Washington, che per la serata sfoggia un abito sfavillante di Marc Jacobs con uno spacco di tutto rispetto.</div>
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<br /></div>
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<a href="http://lh3.googleusercontent.com/-_Qo8o07dDaM/VgMhh0d4zsI/AAAAAAAANPY/bo-In8GYCKA/s1600-h/kerry-washington-2015-emmys%25255B5%25255D.jpg"><img alt="kerry-washington-2015-emmys" border="0" src="http://lh3.googleusercontent.com/-umwbb0okZ8U/VgMhjKE9cOI/AAAAAAAANPk/Mpt2LtP9oZo/kerry-washington-2015-emmys_thumb%25255B2%25255D.jpg?imgmax=800" height="906" style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" title="kerry-washington-2015-emmys" width="600" /></a></div>
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<span style="color: red; font-size: medium;"><strong><br /></strong></span></div>
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<span style="color: red; font-size: medium;"><strong>“Ma come ti vesti?” Award</strong></span></div>
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<span style="color: red; font-size: medium;"><strong><br /></strong></span></div>
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Da lei non ce lo aspettavamo, eppure <strong>Heidi Klum</strong> nella notte degli Emmys si è aggiudicata il premio di peggio vestita. Il suo abito giallo canarino Versace ha convinto poco e l’unica cosa che è riuscita a trarla in salvo è la sua indubbia bellezza.</div>
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<br /></div>
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<a href="http://lh3.googleusercontent.com/-__H1m4Q-gPE/VgMhkZ4Ov8I/AAAAAAAANPo/o5czNO4hk2Q/s1600-h/heidi-klum-emmys2015%25255B5%25255D.jpg"><img alt="573207007KI00054_67th_Annua" border="0" src="http://lh3.googleusercontent.com/-1YgC1RHe5BA/VgMhlov3peI/AAAAAAAANP0/dtUQgHV75MI/heidi-klum-emmys2015_thumb%25255B3%25255D.jpg?imgmax=800" height="852" style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" title="573207007KI00054_67th_Annua" width="600" /></a></div>
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<br /></div>
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Lascia qualche perplessità anche il look di<strong> Laura Prepon</strong>, con quel bolerino a metà strada tra un torero e la strega cattiva. Decisamente troppo.</div>
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<br /></div>
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<a href="http://lh3.googleusercontent.com/-M8fGh9cddgw/VgMhnK73LnI/AAAAAAAANP8/QrqtFVAJwJA/s1600-h/lauraprepon_emmys2015%25255B4%25255D.jpg"><img alt="lauraprepon_emmys2015" border="0" src="http://lh3.googleusercontent.com/-XHWb3UjdWec/VgMhomy-PJI/AAAAAAAANQE/3qa2cL_KM9s/lauraprepon_emmys2015_thumb%25255B2%25255D.jpg?imgmax=800" height="800" style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" title="lauraprepon_emmys2015" width="600" /></a></div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: #cc0000; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
<div align="justify">
<strong><span style="color: #cc0000; font-size: medium;">Mr Sexy</span></strong></div>
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<strong><span style="color: #cc0000; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
<div align="justify">
Chiudiamo con la consueta sagra dell’ormone. Quest’anno a trionfare su tutta la categoria c’è solo lui, <strong>Jon Hamm</strong>, che non solo si porta a casa il premio come miglior attore ma anche quello di uomo più sexy degli Emmys. Tutte “mad” di Jon!</div>
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<br /></div>
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<a href="http://lh3.googleusercontent.com/-sJWRiO4cP2g/VgMhpycaXMI/AAAAAAAANQM/zHmXDReX1ws/s1600-h/emmy2015_jonhamm2%25255B4%25255D.jpg"><img alt="emmy2015_jonhamm2" border="0" src="http://lh3.googleusercontent.com/-cPLhaQ7pV5w/VgMhsHX-3mI/AAAAAAAANQU/4mMAZqkg-fA/emmy2015_jonhamm2_thumb%25255B2%25255D.jpg?imgmax=800" height="923" style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" title="emmy2015_jonhamm2" width="600" /></a></div>
Sabina Fragolahttp://www.blogger.com/profile/03575178458423476703noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-591574225804995375.post-45024366082543851362015-09-19T19:44:00.000+02:002015-09-19T20:23:02.371+02:00SERIE TV: IL CALENDARIO DELL’AUTUNNO 2015 [PARTE 2 - Le Novità]<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-e1ujdviz6Cc/Vf2d_A00BSI/AAAAAAAANL4/Nsja8zkH3fY/s1600/calendario_2015_novit%25C3%25A0.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-e1ujdviz6Cc/Vf2d_A00BSI/AAAAAAAANL4/Nsja8zkH3fY/s1600/calendario_2015_novit%25C3%25A0.png" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Secondo post, come promesso. Dopo il <a href="http://www.unafragolaalgiorno.it/2015/09/serie-tv-il-calendario-dellautunno-2015.html" target="_blank">calendario di tutti i ritorni</a> e le nuove stagioni delle serie che amiamo di più, questa volta ci dedichiamo alle<b> novità dell’autunno 2015</b>. Tanta carne al fuoco e non sarà facile destreggiarsi tra pilot più o meno riusciti, ma la stagione si preannuncia molto interessante e decisamente calda. Allacciate le cinture che si parte!</div>
<div style="text-align: justify;">
(Piccola precisazione: le date si riferiscono alle première negli Stati Uniti. Per molte di queste serie la data di uscita italiana è ancora da decidersi.)<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<img src="http://media.tumblr.com/cd3b2f180b962e0d81cf87f57e05b7b9/tumblr_inline_mfp4kyNObM1rzkj1e.gif" style="display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto;" /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;">21 Settembre: Minority Report</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong>
<img height="352" src="http://cdn.unilad.co.uk/wp-content/uploads/2015/05/Screen-Shot-2015-05-13-at-14.32.54.png" width="640" /><br />
<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
La serie si ispira la film del 2012 di Steven Spielberg con Tom Cruise ed è ambientata nel 2065, dieci anni dopo gli avvenimenti raccontati nel film. Siamo a Washington, il mondo ha abbandonato i metodi della polizia che abbiamo conosciuto e il dipartimento precrimine, che sfruttava le premonizioni dei precogs, capaci di predire i futuri omicidi, è ormai smantellato da anni. Il protagonista Dash, naturalmente ancora in grado di avere visioni del futuro, decide di intervenire per evitare una serie di sanguinosi omicidi e inizia a collaborare con il detective Lara Vega. le sue premonizioni, però, sono frammentarie e confuse, poiché Dash condivide le sue doti con il fratello Arthur con il quale non si parla da tempo. Al netto della trama, i punti di forza della serie paiono essere i protagonisti e le dinamiche che si instaureranno tra loro, nonché l’ambientazione fantascientifica e gli effetti speciali usati senza remore.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Perché vederla:</strong> se siete fan della fantascienza e se il mix con il crime vi fa ben sperare in qualcosa di più rispetto al solito</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Perché non vederla:</strong> la trama non è delle più originali e il rischio è quello di imbattersi in una lunga serie di episodi molto procedural</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="wlWriterEditableSmartContent" id="scid:5737277B-5D6D-4f48-ABFC-DD9C333F4C5D:fb698031-e165-4288-9266-f312a8f6d13e" style="display: block; float: none; margin: 0px auto; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; width: 448px;">
<div>
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</div>
</div>
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<br /></div>
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<strong><span style="color: red; font-size: medium;">21 Settembre: Blindspot</span></strong></div>
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<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
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<img alt="Blindspot: First look" border="0" src="http://www.filmforlife.org/wp-content/uploads/2015/09/blindspot1-728x432.jpg" height="359" style="background-image: none; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-top-width: 0px; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" width="600" /></div>
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<br /></div>
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La nuova serie della NBC è una delle più attese di questa stagione. Ideata da <strong>Greg Berlanti</strong>, già sceneggiatore e produttore di <em>Arrow, The Flash e Supergirl, </em>Blindspot racconta la storia di una misteriosa donna (Jaimie Alexander), chiamata Jane Doe dagli agenti del FBI, la quale viene trovata dentro una borsa a Times Square, nuda e completamente coperta di tatuaggi. Tra i vari segni sulla pelle compare anche il nome di Kurt Weller (<strong>Sullivan Stapleton</strong>), un agente del FBI, che subito inizierà a collaborare con la sconosciuta per indagare sulla sua identità e la sua storia. La serie è un crime che punta sia sulla complessità dei rapporti tra i personaggi e l’atmosfera di mistero e intrigo che avvolge l’intera vicenda, ma potrebbe catturare l’attenzione dello spettatore anche grazie all’aurea fantasy che tanto la storia quanto la resa visiva e sonora suggeriscono. Le potenzialità ci sono, insomma, per diventare una hit del prossimo autunno.</div>
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<br /></div>
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<strong>Perché vederla:</strong> perché Blindspot si preannuncia una serie ricca di mistero, suspense e azione e per la bella protagonista</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Perché non vederla</strong>: il rischio dei crime/thriller di NBC è che la partenza sia una bomba ma che poi la serie si perda per strada come è capitato con The Blacklist, per citare una serie della stessa emittente e sullo stesso filone di Blindspot</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="wlWriterEditableSmartContent" id="scid:5737277B-5D6D-4f48-ABFC-DD9C333F4C5D:c60379b2-7389-40ea-82c6-43e979c68a7a" style="display: block; float: none; margin: 0px auto; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; width: 448px;">
<div>
<object height="252" width="448"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/biSRZM1NLDs?hl=en&hd=1"></param>
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</div>
</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red; font-size: medium;"><strong>21 Settembre: Life in pieces</strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red; font-size: medium;"><strong><br /></strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<img height="341" src="https://pmcvariety.files.wordpress.com/2015/05/life-in-pieces-cbs1.jpg?w=670&h=377&crop=1" style="display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto;" width="600" /></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
CBS sforna una nuova comedy per la prossima stagione, con protagonisti Colin Hanks e Zoe Lister Joens. Lo show racconta le vicissitudini della famiglia Short attraverso le singole storie dei suoi membri. E mentre i vari padri, figli e nipoti vivono le loro (dis)avventure quotidiane, tutti provano a trarre dagli eventi vissuti il sapore vero della vita e a godersi quei frammenti di tempo che volano via ma restano indelebili. </div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Perché vederla:</strong> se vi piacciono le storie familiari ad alto tasso di Happy Ending </div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Perché non vederla:</strong> perché non siamo di fronte a un nuovo Modern Family e il buonismo che si legge fin dalla sinossi potrebbe finire per neutralizzare le possibili virtù della serie</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="wlWriterEditableSmartContent" id="scid:5737277B-5D6D-4f48-ABFC-DD9C333F4C5D:95dbc519-6155-483b-b5ea-3dc04643d872" style="display: block; float: none; margin: 0px auto; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; width: 448px;">
<div>
<object height="252" width="448"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/pU7wHKrSscw?hl=en&hd=1"></param>
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</div>
</div>
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</div>
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<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
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<strong><span style="color: red; font-size: medium;">22 Settembre: Scream Queens</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<img border="0" src="http://www.fox.com/sites/default/files/video-image-thumb/SQ101_MAKUP_KNIFE_ND_CAUSING_TROUBLE_15_C_1280x720_425049155796.jpg" height="340" style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" width="600" /></div>
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<br /></div>
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Serie Eventone dell’autunno 2015, la nuova serie di Ryan Murphy, già padre di serie di successo come American Horror Story e Glee. In Scream Queens, Murphy concentra e mescola gli elementi e i generi che ama di più: l’'horror, la comedy e le turbolenze post-teenageriali. Le protagoniste della serie sono studentesse di college alle prese con un misterioso serial killer che semina il terrore nel campus e i nomi del cast è un tripudio di giovani dive molto amate dal pubblico come Lea Michele (Glee), Emma Roberts (AHS), la pop star Ariana Grande, cappeggiate tutte da una Jaime Lee Curtis in gran spolvero, che deve proprio all’horror buona parte della sua fama. Un cast d’eccezione per quello che si annuncia come un successo dei prossimi mesi.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Perché vederla:</strong> con tutti i motivi che vi ho dato sopra, vi sembra il caso di perdervi il primo episodio?</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Perché non vederla:</strong> non saprei, se proprio odiate Murphy e tutte le sue serie allora è il caso di starne alla larga… ma ne siete proprio sicuri?</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="wlWriterEditableSmartContent" id="scid:5737277B-5D6D-4f48-ABFC-DD9C333F4C5D:d88e1599-2208-49ce-9f3b-ca3694b7f9de" style="display: block; float: none; margin: 0px auto; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; width: 448px;">
<div>
<object height="252" width="448"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/-FtenR69qmk?hl=en&hd=1"></param>
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</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;">22 Settembre: Limitless</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<img border="0" src="http://blog.screenweek.it/wp-content/uploads/2015/05/limitless-cbs-Jake-McDorman.jpg" height="305" style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" width="600" /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Farsi ispirare da film di successo degli anni passati sembra essere il trend di stagione. Limitless è tratta dall’omonimo film con protagonista Bradley Cooper e si propone come sequel della pellicola. Il bel Bradley non solo è produttore della serie ma parteciperà al pilot come guest star, in una sorta di passaggio di staffetta al protagonista della serie, Brian Finch (Jake McDorman) a cui viene affidata dal politico Edward Mora (Bradley Cooper) una potente droga, la NZT, che amplia le capacità del cervello umano. Grazie alla possibilità di usare ogni singola cellula del suo cervello, Brian viene costretto dal FBI a usare le sue straordinarie abilità cognitive per risolvere dei complessi casi per loro. La serie pare avrà un tono più vicino alla comedy che all’action e non si escludono altri incroci con il film, inclusa la possibile partecipazione di De Niro. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Perché vederla:</strong> il film non era affatto male e la serie ha le premesse giuste per doppiarne il successo</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Perché non vederla:</strong> a parte il rischio “procedural”, la storia di per sé non è originale e il protagonista rischia di ricalcare le vicende già vissute da Cooper nel film, con un effetto <em>déjà vu</em> poco piacevole.</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="wlWriterEditableSmartContent" id="scid:5737277B-5D6D-4f48-ABFC-DD9C333F4C5D:5e0bb40b-3a0b-4417-856a-eab9ce9ee063" style="display: block; float: none; margin: 0px auto; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; width: 448px;">
<div>
<br />
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</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;">23 Settembre: Rosewood</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<img border="0" src="http://thesource.com/wp-content/uploads/2015/05/morris-chestnut-jaina-lee-ortiz-rosewood.jpg" height="340" style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" width="600" /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel palinsesto televisivo dell’autunno sembra ci sia spazio per un nuovo medical drama. La serie racconta la storia del Dr. Beaumont Rosewood Jr. (Morris Chestnut), il migliore patologo privato di Miami, proprietario di uno dei più sofisticati laboratori indipendenti dell'intero Paese, conosciuto per la sua capacità di notare i più piccoli dettagli di un corpo, particolari che gli altri solitamente non riescono scoprire. L'uomo, che nonostante sia circondato dalla morte ama assaporare la vita ogni momento, collabora con una cinica detective che non può fare altro che ammettere che le sue tecniche sono all'avanguardia e molto efficaci. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Perché vederla:</strong> per il confronto/scontro tra i due protagonisti agli antipodi, che può aggiungere qualcosa in più alla trama e alle vicende che si racconteranno di volta in volta</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Perché non vederla:</strong> per l’altissima probabilità che ogni episodio sia autoconclusivo e poi, a dir la verità, di dottori ci bastano quelli di GA.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="wlWriterEditableSmartContent" id="scid:5737277B-5D6D-4f48-ABFC-DD9C333F4C5D:000849ef-24d7-4bee-86b2-2631522e9472" style="display: block; float: none; margin: 0px auto; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; width: 448px;">
<div>
<object height="252" width="448"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/FhhYJXV508A?hl=en&hd=1"></param>
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</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;">24 Settembre: Heroes Reborn</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<img border="0" src="http://i.kinja-img.com/gawker-media/image/upload/f20ozzazf1e3cm3k4yhc.jpg" height="402" style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" width="600" /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Heroes ha avuto la strana capacità di diventare una specie di cult televisivo con una prima stagione che ancora ricordo con affetto ed esaltazione, per poi scivolare nel baratro di una sceneggiatura scritta male e incasinata e di tre stagioni tutt’altro che interessanti. Eppure il ricordo di quella sensazionale prima stagione è rimasto nitido nella mente dei fan e ha spinto i produttori a realizzare un sequele e reboot che finalmente arriva in onda questo autunno. Tra i personaggi della serie originaria, ritroveremo Noah Bennett (Jack Coleman), Matt Parkman (Greg Grunberg) e soprattutto il beniamino di tutti Hiro Nakamura (Masi Oka); per il resto, il cast è totalmente nuovo, con Zachary Levi (Chuck) tra i protagonisti. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Perché vederla:</strong> perché Heroes ci aveva regalato qualcosa e sarebbe poter recuperare quell’attimo apparentemente andato</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Perché non vederla</strong>: perché potrebbe rivelarsi l’ennesima trovata commerciale di ridestare l’attenzione su un fenomeno del passato senza, erò, avere alcuna consistenza al di là della spinta mediatica</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="wlWriterEditableSmartContent" id="scid:5737277B-5D6D-4f48-ABFC-DD9C333F4C5D:380e0e94-4202-4c93-ac52-990923ac8cb1" style="display: block; float: none; margin: 0px auto; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; width: 448px;">
<div>
<object height="252" width="448"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/4FLHB2zB_cA?hl=en&hd=1"></param>
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</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;">24 Settembre: The Player</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<img border="0" src="http://www.nbc.com/sites/nbcunbc/files/files/images/2015/8/11/150810_2889952_Meet_the_Player.jpg" height="339" style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" width="600" /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Serie ambientata nel mondo del gioco azzardo, The Player racconta le vicende di un ex militare operativo divenuto un esperto di sicurezza, Alex Cane (Philip Whinchester) che prende parte a un gioco estremamente rischioso dove un’organizzazione di individui ricchi, cappeggiati dal misterioso Mr Johnson (Wesley Snipes) scommette sulla sua capacità di fermare alcuni dei più grandi crimini immaginati.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Perché vederla:</strong> l’atmosfera da thriller rende tutto molto interessante e c’è curiosità nel capire come il protagonista riesca a fermare i crimini e quale sia il suo obiettivo finale</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Perché non vederla:</strong> se non amate il genere e le ambientazioni Las Vegas Style ci sono buone probabilità che la serie non vi prenda</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="wlWriterEditableSmartContent" id="scid:5737277B-5D6D-4f48-ABFC-DD9C333F4C5D:901d6878-5b6e-4883-9c53-ef128625263f" style="display: block; float: none; margin: 0px auto; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; width: 448px;">
<div>
<object height="252" width="448"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/7YqahQc-RVs?hl=en&hd=1"></param>
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</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red; font-size: medium;"><strong>27 Settembre: Blood & Oil</strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red; font-size: medium;"><strong><br /></strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<img border="0" src="http://static.east.abc.go.com/service/image/ratio/id/a2d58b5d-56de-4f69-9f4e-2454f5a36e6d/dim/1200.2x1.jpg" height="302" style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" width="600" /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Con Dallas ha in comune Don Johnson e il petrolio. E la tendenza, a leggere la trama, a trasformarsi a tratti in una soap opera. La serie è incentrata sulla storia vera del boom petrolifero avvenuto a partire dall’inizio del 2006 nel North Dakota, e il rischio di investimento che ha portato a fondo parecchi imprenditori. I protagonisti sono una coppia, Billy e Cody Lefever (Chace Crawford e Rebecca Rittenhouse), che sognano di iniziare una nuova vita in quell’area.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Perché vederla:</strong> perché siete dei nostalgici e vi piacciono le storie di rivincita e conquista. E poi c’è quello gnoccolone di Chace</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Perché non vederla:</strong> ho detto soap opera qualche riga fa. E ho detto tutto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="wlWriterEditableSmartContent" id="scid:5737277B-5D6D-4f48-ABFC-DD9C333F4C5D:99d4324e-e932-4851-89f4-6b68153f8014" style="display: block; float: none; margin: 0px auto; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; width: 448px;">
<div>
<object height="252" width="448"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/jPuhM_AJ8B8?hl=en&hd=1"></param>
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</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red; font-size: medium;"><strong>27 Settembre: Quantico</strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red; font-size: medium;"><strong><br /></strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<img border="0" src="http://www.sorrisi.com/wp-content/uploads/2015/05/quantico-trailer-1024x576.jpg" height="340" style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" width="600" /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Una via di mezzo tra Grey’s Anatomy e Homeland, così è stata definita la nuova serie in onda su ABC. La serie racconta la storia di un gruppo di reclute a Quantico, il centro di addestramento dell’FBI. Sono i migliori, i più brillanti, accuratamente selezionati, ma uno di loro è sospettato di aver progettato il più grande attacco terroristico a New York dall’11 settembre.</div>
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<strong>Perché vederla</strong>: il traile sembra piuttosto avvincente e c’è la componente intrigo che potrebbe tenere alta l’attenzione</div>
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<strong>Perché non vederla</strong>: perché gli inciuci del Seattle Grey ci bastano e avanzo per tutto l’anno</div>
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<div class="wlWriterEditableSmartContent" id="scid:5737277B-5D6D-4f48-ABFC-DD9C333F4C5D:92064783-2fe3-4068-a3c4-6204c91a3398" style="display: block; float: none; margin: 0px auto; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; width: 448px;">
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<strong><span style="color: red; font-size: medium;">29 Settembre: Grandfathered</span></strong></div>
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<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
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<img border="0" src="http://static.srcdn.com/slir/w786-h393-q90-c786:393/wp-content/uploads/Grandfathered.jpg" height="304" style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" width="600" /></div>
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Nuova comedy per Fox con protagonista John Stamos. La storia è quella di Jimmy, uno scapolone incallito che un giorno si scopre di essere non solo padre, ma addirittura nonno! La sua vita sarà naturalmente sconvolta da questa improvvisa genitorialità e dalle disavventure del figlio Gerald, un esperto di tecnologia disoccupato con una figlia di due anni, nata dal rapporto di una sola notte. Se la caverà Jimmy nel nuovo ruolo di nonno?</div>
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<strong>Perché vederla:</strong> nonostante continui a ricordarmi “Due uomini e mezzo” (anche se Jimmy ha una nipotina ed è il nonno e non lo zio), la figura di Jimmy e l’intera serie promette di non essere troppo buonista e di riuscire a regalare diverse risate</div>
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<strong>Perché non vederla:</strong> se non siete fan delle comedy e vi sembra ci siano troppe famiglie nel palinsesto televisivo di quest’anno</div>
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<div class="wlWriterEditableSmartContent" id="scid:5737277B-5D6D-4f48-ABFC-DD9C333F4C5D:d3a61949-c190-4edf-8d35-c6b58f142ca5" style="display: block; float: none; margin: 0px auto; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; width: 448px;">
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<strong><span style="color: red; font-size: medium;">29 Settembre: The Grinder</span></strong></div>
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<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
<img border="0" src="http://www.hollywoodreporter.com/sites/default/files/2015/05/the_grinder_s01e01_still.jpg" height="340" style="background-image: none; border: 0px; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;" width="600" /><br />
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Rob Lowe ha la classica faccia da paraculo: bello e dal sorriso che convince, ma occhio a fidarsi troppo. Sarà per questo che per la nuova serie Fox gli hanno affidato il ruolo di Dean Sanderson, un famoso avvocato televisivo che, quando chiudono il suo programma, ritorna nella sua città natale per prendere in consegna lo studio legale di famiglia. C’è però un problema, ovvero che Dean non è un vero avvocato, a differenza di suo fratello con il quale si ritroverà a lavorare fianco a fianco, scoprendo di formare insieme e nonostante le diversità, una copia formidabile.</div>
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<strong>Perché vederla:</strong> perché Rob Lowe potrebbe essere la garanzia che stavamo aspettando</div>
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<strong>Perché non vederla:</strong> se non siete fan delle comedy e se Rob Lowe non vi dice nulla, ma proprio nulla</div>
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<div class="wlWriterEditableSmartContent" id="scid:5737277B-5D6D-4f48-ABFC-DD9C333F4C5D:7fbcb9fa-ad32-41fa-a69e-460b6392c5e7" style="display: block; float: none; margin: 0px auto; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; width: 448px;">
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<strong><span style="color: red; font-size: medium;">30 Settembre: Code Black</span></strong></div>
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<strong><span style="color: red; font-size: medium;"><br /></span></strong></div>
<img border="0" src="http://editorial.sidereel.com/responsive/images/genres/featured-shows/codeblack.jpg" height="339" style="background-image: none; border: 0px; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;" width="600" /><br />
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Il “code black” negli ospedali americani non indica solo emergenza, ma anche mancanza di risorse. Ci troviamo, quindi, di fronte all’ennesimo medical drama, molto vicino a E.R. per impostazione. Siamo a Los Angeles, nel più famoso e trafficato pronto soccorso della città, dove lo staff della struttura combatte tutti i giorni contro i limiti della burocrazia, per poter curare i pazienti al meglio. </div>
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<strong>Perché vederla:</strong> Perché c’è voglia di un nuovo ospedale dove i drammi personali dei medici non rubino totalmente la scena sulle singole storie</div>
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<strong>Perché non vederla:</strong> perché c’è di mezzo un ospedale, un gruppo di medici e un’emergenza continua. Già visto? Può darsi.</div>
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<div class="wlWriterEditableSmartContent" id="scid:5737277B-5D6D-4f48-ABFC-DD9C333F4C5D:a3f4d800-dee9-413d-b009-20bebd18652c" style="display: block; float: none; margin: 0px auto; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; width: 448px;">
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E poi? <b>The Last Kingdom</b> (10/10 nuova serie a sfondo storica ambientata nell’Inghilterra del nono secolo);<b> Crazy Ex-Girlfriend </b>(12/10 commey musicale su una ragazza alla riconquista del suo ex); <b>Supergirl </b>(26/10 serie dedicata al personaggio della DC Comics); <b>Wicked City </b>(27/10);<b> Ash vs. Evil Dead (</b>31/10, seguito televisivo della saga La Casa); <b>Jessica Jones </b>(20/11, dedicata all’eroina della Marvel con quella che fu la mitica bi*** Kristen Ritter).</div>
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Direi che siamo pronti. Ci aspetta un autunno intenso e probabilmente toccherà dire addio alla propria vita sociale, ma sono sicura che ne varrà la pena. Segnate date e titoli sul calendario e prepariamoci per la “calda” stagione in arrivo.</div>
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<span style="font-size: large;">Buona visione!</span></div>
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