Fragola & the Movies [Luglio 2011]

by - 19:11

Questo mese riprende, dopo qualche mese di assenza,  la rubrica dedicata ai film. Ovviamente molti di voi sanno già quale film era atteso con tanta trepidazione. Tuttavia, non parleremo solo di lui, poiché in questi gironi ho avuto il piacere di vedere un altro film che merita tutta la nostra attenzione.

Iniziamo con il film Evento del mese.

Ieri sera, finalmente, sono andata la cinema a vedere Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2

Per me è complicato parlare di questo film. Ieri, seduta sulla poltroncina rossa, ho dovuto scindere la lettrice accanita di Harry dalla spettatrice dei film tratti dai romanzi. Purtroppo la lettrice viene sempre delusa e questo spesso influisce sul giudizio che poi mi faccio sul film. Ma, cercando di essere obiettiva, posso affermare che questo è stato un bel film. Conteneva tutte quelle scene ricche di suspense, mistero, orrore, scontri volanti tra maghi, incantesimi mortali dai colori acesi e iridescenti, strane e incredibili creature pronte a lottare tra di loro che piacciono tano al pubblico. Il mondo della Rowling, a conti fatti, riesce sempre a essere realizzato in maniera grandiosa e soddisfacente. L’atmosfera è ricreata ad hoc e le scene ad effetto, (come quella dell’attacco di Hogwarts con tutti quegli incantesimi ad illuminare la notte) non fanno che entusiasmare lo spettatore e ad affascinarlo sempre più. Lo stesso non si può dire della storia in sé. Parti tagliate, personaggi scomparsi, dialoghi stravolti, avvenimenti e misteri che non vengono spiegati o lo sono solo in parte: la morte di Fred passa in secondo piano ed era probabilmente uno dei momenti più commoventi di tutto il libro; la vera storia di Silente e suo fratello Aberforth come di sua sorella Ariana rimane nebulosa; misteriosamente si scopre che Lupin e Tonks hanno avuto un figlio solo quando questi è morto mentre prima non era stato accennato mai; il dialogo finale con Silente è così esiguo da apparire addirittura inutile. Per non parlare poi della parte su Severus Piton. Se non ci fosse stato quel bravissimo attore che è Alan Rickman, capace di dare al personaggio cinematografico lo stesso spessore di quello del romanzo, quella scena sarebbe stata un fallimento. Invece, nonostante le incongruenze, mi sono commossa, ancora una volta, per quell’amore così grande da sfuggire anche alla morte. Questi difetti sono sicuramente notevoli per chi ha letto la saga, ma a mio parere anche chi ha visto solo i film è rimasto un pò confuso. Leggendo in giro nei forum o pagine di fb dedicate, molte sono le persone che non hanno capito perchè succedeva questo o quello e la riposta era sempre preceduta da “nel libro…”. So che i tempi cinematografici sono diversi da quelli di un romanzo e che molte cose necessitano di essere adattate, ma se anche uno spettatore non comprende tutto di ciò che accade sullo schermo forse era il caso di fare uno sforzo in più e dare priorità, oltre che alla spettacolarizzazione, anche alla scorrevolezza della trama e della narrazione. D’altronde il libro è stato diviso in 2 parti proprio per dare maggior respiro alla storia…si trattava solo dell’ennesima scusa per giustificare l’ennesima trovata commerciale? Io questa idea non l’ho mia abbandonata…

Tuttavia, non posso riconoscere ancora una volta che il film cattura e emoziona. Belle le ambientazioni, gli attori bravissimi, inclusi i più giovani che hanno fatto di questo set una scuola dove crescere e si spera abbiano imparato qualcosa dagli attori “navigati” (oltre a Rickman vi sono Ralph Fiennes nei panni di Lord Voldemort, Helena Boham-Carter che interpreta Bellatrix, Maggie Smith nel ruolo della McGranitt e molti altri) che sono stati con loro in tutti questi anni. La commozione serpeggia lungo tutto il film e una nostalgia latente si diffonde in sala scena dopo scena, fino ad arrivare a quello scontro epico che segna la fine di Voldemort ma anche di una delle avventure letterarie e cinematografiche più seguite e amate della storia.

Un’ultima cosa: mi ha spiazzato e mi ha fatto anche molto ridere (sono scoppiata in mezzo alla sala) la scelta di utilizzare i giovani attori Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint e Bonnie Wright anche per impersonare sé stessi 19 anni dopo. Non li avete trovati un pò ridicoli? Non so, una scelta che non mi ha convinto del tutto, mi sono sembrati delle caricature. Capisco che erano loro i protagonisti, ma l’uso di attori che gli somigliavo, leggermente più anziani, avrebbe giovato alla verosimiglianza. C’è da dire che questa scelta mi ha sicuramente divertito e mi ha impedito di continuare a piangere in compagnia della mia amica e di allagare il cinema.

Arrivati alla fine, usciti dal cinema, ciò che resta è la sensazione che qualcosa di bello che ci accompagnato per tanti anni abbia ormai raggiunto la sua naturale conclusione, lasciandoci un pò più soli e orfani di un mondo che abbiamo amato fin dall’inizio e di personaggi che ormai consideravamo veri e proprio amici e compagni di vita. Ma, come dice Sirius, ciò che amiamo non ci abbandona mai veramente, ma possiamo sempre ritrovarlo nel nostro cuore. Ricorderò sempre con affetto le attese, le speranze, le gioie e i sogni regalatimi da Harry, i suoi amici e il suo mondo e nel mio cuore ci sarà sempre un posto per tutti loro.

 

Ma non di solo “Harry” vive la vostra Strawberry. Sabato, approfittando della splendida iniziativa che ogni anno allieta Piazza Maggiore qui a Bologna “Sotto le stelle del cinema”, sono andata a vedere Noi credevamo di Mario Martone.

Avrei voluto vedere questo film,non riuscendovi alla sua uscita nelle sale. Poi ci ho riprovato a marzo, ma anche lì niente, in concomitanza con i festeggiamenti per i 150 anni dell’unità d’Italia.E di Italia Unita si parla in questo film o meglio di quel Risorgimento sconosciuto di cui la scuola ci ha insegnato davvero poco. Attraverso la storia di tre ragazzi del sud, Domenico, Salvatore e Angelo, nati in un piccolo paese del Cilento in piano regno delle due Sicilie ma cresciuti con forti idee repubblicane e democratiche al punto da decidere di aderire alla Giovine Italia di Mazzini, il film ripercorre le loro vite nonché la tappe più importanti e anche le più intricate e controverse del nostro risorgimento. Il tentativo fallito di assassinare Carlo Alberto in Piemonte e quello dei moti repubblicani in Savoia nel 1834; la Repubblica romana del 1849, la reclusione per repubblicani e democratici in prigioni come quella di Montefusco; i carbonari rifugiati a Parigi e Londra;  il caso Orsini, testimonianza di come spesso le idee dei rivoluzionari italiani siano state usate nel quadro internazionale a piacimento di altri e portate all’esasperazione nociva e autodistruttiva; la decisione di affidarsi a Cavour e ai Piemontesi per fare l’Italia, mettendo da parte idee repubblicane e non…fino ad arrivare a quella Unità così desiderata ma mai realmente compresa. Un’Unità, quella nel 1862, ancora incompleta (manca Roma e lo stato della Chiesa) ma già piena di problemi: il brigantaggio, la frattura insanabile tra nord e sud, l’impossibilità per un popolo lasciato all’oscuro durante le manovre politiche di quelli che possono essere considerati i “Padri della Patria”, di considerarsi italiani, più una parola che una vera e propria condizione in cui riconoscersi. La disillusione e l’infrangersi delle speranze sono sentimenti che serpeggiano lungo tutto il film e mettono in luce le profonde ferite di un paese che pur appena nato era già inevitabilmente compromesso e malato nelle sue radici. Una visione molto cruda quella del film di Martone, dove ben poco è rimasto del romanzo che ci raccontano a scuola - Mazzini è un uomo pieno di ombre e luci, la vicinanza di Crispi alla mafia viene suggerita apertamente, Garibaldi appare un uomo lasciato a se stesso, usato solo per gli scopi di un re indolente e svogliato e un ministro accorto e dalla manie di grandezza – e per questo si mostra quanto mai veritiera.

Molti gli attori di talento ad accrescere il valore e lo spessore della pellicola: Francesca Inaudi (davvero brava) interpreta Cristina di Belgioioso, Toni Servillo è Mazzini, Luca Zingaretti riveste i panni di Francesco Crispi, Luigi Lo Cascio, che io reputo essere uno degli attori più bravi che abbiamo in Italia, ha invece il ruolo di Domenico. Ma molti altri sono gli attori, bravissimi, che appaiono in questo realistico affresco del nostro Paese, all’alba di quell’unione che così fortemente ha caratterizzato la nostra storia e la cui eredità, strano a dirsi ma vero, ci portiamo dietro ancora adesso. Unica pecca l’eccessiva lunghezza: il film dura 3 ore e forse ce ne sarebbero volute meno; inoltre il regista decide di soffermarsi su alcuni punti in maniera eccessiva mentre altri sfuggono a gran velocità sullo schermo impedendo a volta la piena comprensione, soprattutto per quegli avvenimenti di cui il pubblico sa o conosce poco e il pericolo in cui ci si imbatte è quello di disperdere le informazioni che pur vengono date con precisione e taglio quasi documentaristico. Ciononostante, lo  consiglio vivamente se anche voi vi siete mai soffermati a cercare di comprendere cosa ci ha portato a essere gli italiani e l’Italia che siamo.

Al prossimo appuntamento!! Buona visione! Sorriso

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6 commenti

  1. Buongiorno,mia cara.
    Vorrei chiederti un'informazione che mi sta a cuore da un po'.
    Come si fa ad ottenrre quella bellissima campaneslla che vorrei tanto appendere nel mio blog?
    Io nella vita reale ne possiedo una,ma non mi ci sta nello scanner!!!
    Un Abbraccio!

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  2. ciao! andrò stasera a vedere HP8.
    cmq un accenno - minimissimo - al figlio d Tonks e Remus c'è nella prima parte dei deoni della morte, quando arrivano tutti a casa di harry per portarlo via. Tonks dice qualcosa del tipo: "ehi, io e Remus vorremmo fare un annuncio..." ma viene interrotta da Malocchio.
    povera Tonks!

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  3. @Auryn
    si ricordo..peccato che poi l'annuncio e la nascita di Teddy sia passate in secondo piano...vabeh...è un film...buona visione!! ^^

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  4. Buongiorno carissima,nonostante le tue dettagliate istruzioni,blogger mi dice che la stringa contiene caratteri non ammessi e quindi il gadget viene rifiutato.
    Avevi ragione bisogna tradurre il tradutore..!

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  5. sì, non lo fanno nemmeno vedere!!! :-(

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  6. Ciao cara! :)

    Devo ancora vedere HP nelle ultime due parti, ma avendo letto il libro in lingua originale appena uscì, so cosa mi aspetta! :)
    Ad ogni modo, sto già pensando ad una serata per la visione completa dei due film, non voglio perdermi per nessun motivo al mondo gli ultimi interventi (decisivi, aggiungerei) di Severus Piton (detto "Renatone") interpretato da un attore che amo molto! XD

    Ti farò sapere le mie impressioni, adesso un abbraccio e un buon week end a te! :)
    C.

    P.S.Sei già passata dal nuovo Salotto?! :P

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