American Horror Story e Once Upon a Time: quando l’intertestualità si trasforma in storie fantastiche…

by - 19:11

Salve a tutti!! Queste ultime settimane mi sono immersa nella visione di due delle serie televisive del momento (e ancora una volta ringrazio la mia amica spacciatrice di serie TV Silvia): American Horror Story e Once Upon a Time.

Si tratta di due serie diverse tra loro, sia per genere che per soggetto, ma hanno in comune qualcosa: l’intertestualità.
Per il significato d’intertestualità vi rimando alla pagina dedicata di wikipedia. Ma non soffermatevi troppo. L’intertestualità è molto di più. E in queste due serie si realizza forse nella forma più comune, semplice e fruibile per tutti.  Vero che niente si crea dal niente e che ogni cosa nuova ha sempre un legame con il passato, ma nelle due serie tale connessione si realizza come omaggio, un richiamo diretto a una tradizione che a sua volta gli permette di creare qualcosa di nuovo e originale. Garantendovi il massimo intrattenimento.


American Horror Story racconta le vicende della famiglia Harmon, trasferitasi in una splendida casa degli anni ‘20 in quel di Los Angeles. Ben, Vivian e Violet sono pronti e desiderosi di cominciare una nuova vita, lontani da quelle tragedie che li hanno segnati profondamente, minando la loro vita familiare. Quello che loro non sanno è che la casa in cui vogliono ricominciare è un casa speciale, “The Murders House” (La casa degli omicidi) dalla storia terribile e dagli inquietanti segreti. Un passato drammatico e spaventoso anima la casa, abitata dalle tracce di tali orrori. Chiamarli fantasmi sarebbe sminuire la loro essenza. Essi interagiscono con i tre membri della famiglia facendoli pian piano sprofondare nell’inquietudine e nella paura. Ma ciò che li terrorizzerà di più sarà vedere emergere lentamente i loro incubi e gli scheletri chiusi nei loro armadi. A ulteriore conferma che gli orrori più grandi si nascondono nelle nostre vite e dentro di noi.

La storia è raccontata con un buon ritmo e la narrazione è ricca di suspense e colpi di scena. Anche se non siete dei fifoni come me (che ero sempre lì a squittire alla minima cavolata) sarete comunque sempre in fibrillazione. Sicuramente, l’idea di far durare la serie solo 12 puntate è stata la mossa vincente non solo per mantenere l’andamento veloce della storia, ma anche per conservare intatto l’effetto sorpresa e l’attenzione di chi guarda ogni puntata scervellandosi per scoprire la soluzione a tutti i misteri che circondano la casa. Temo che, se fosse durata di più, con le canoniche 20/22 puntate tipiche delle serie TV, l’effetto sarebbe scemato così come il magnetismo della serie verso il pubblico, ormai assuefatto ai continui colpi di scena. Inoltre la brevità della serie ha permesso di mantenere stretto l’intreccio, senza che le linee secondarie della trama si perdessero e finissero in vicoli ciechi. A proposito d’intertestualità, la serie presenta continui richiami a tutta una tradizione dell’orrore nonché alle urban legends, alla cronaca nera, alla vasta filmografia horror e molti omaggi ad artisti e registi: scene che ricordano Tarantino o Romero, la puntata dedicata alla storia della Black Dalia o quella che richiama alla memoria i delitti di Charles Manson, il dottore pazzo che ricorda Frankestein e così via…il tutto a ricreare una storia terribile e spaventosa e una trama al cardiopalma, capace di farti andare avanti, col fiato sospeso, fino all’ultima puntata. Tra gli attori, nota di merito a Jessica Lange, perfetta nel ruolo della vicina di casa un pò schizzata, un pò crudele, custode e interprete di tutti i segreti della casa.

Serie televisiva “distubata” (come è stata definita da una critica più che positiva verso il prodotto) American Horror Story è inquietante, visionaria, a volte non sense, spesso assolutamente politically uncorrect, il più delle volte terrificante e sempre affascinante, come solo le cose occulte e oscure sanno essere.

- Ha mai posseduto una casa così vecchia?
- No.
- Ha una sua personalità e dei sentimenti. Se la tratta male, se ne pentirà.





Once Upon a Time. C’era una volta. E io già l’adoro.


Cosa succederebbe se la strega cattiva di Biancaneve, pazza di dolore e assetata di vendetta dopo il risveglio della fanciulla, decidesse di lanciare una maledizione potente sull’intera popolazione delle fiabe costringendo tutti i personaggi fiabeschi a vivere bloccati in un universo diverso da loro…il nostro?


E’ questo l’interrogativo con cui si apre una delle serie più magiche dell’anno.




Emma Swan non sa niente del suo passato e vive una vita senza alcun legame o radice, in balia degli eventi. Ma l’incontro con un bambino di nome Henry, che si presenta a casa sua dicendo di essere quel figlio da lei ceduto in adozione quando era appena diciottenne e venuto a cercarla perchè solo lei può salvare i destini loro e dell’intera popolazione fiabesca, sarà la svolta della sua esistenza. Emma si troverà catapultata a Storybrooke, cittadina del Maine in cui tutto pare “bloccato” come l’orologio della piazza fermo da sempre, incluse le vite dei suoi abitanti. La giovane donna dovrà così scontrarsi con questa nuova realtà ma anche con il suo passato misterioso. Storybrooke è il luogo dove tutto ha avuto inizio? Henry e l’intera città sono davvero in pericolo? Ed è vero cosa dice il bambino ovvero che tutti gli abitanti sono in realtà personaggi delle fiabe così che lo psicologo è in realtà il Grillo Parlante, la maestra Biancaneve, la cameriera Cappuccetto Rosso e il sindaco, nonchè madre adottiva di Henry, la perfida matrigna di Biancaneve?


Once Upon a Time è la fiaba delle fiabe. E anche qui l’intertestualità si avverte in maniera tangibile. Ogni episodio è un richiamo e un’immersione nel mondo dei fratelli Grimm, in quello delle fiabe di Andersen e in quello dei racconti  fantastici della tradizione popolare che tutti conosciamo e che tanto abbiamo amato da bambini. Ovviamente ogni storia è (splendidamente) rivisitata per adeguarsi a una storyline davvero ben congeniata, che non stanca mai ed è capace di farci sognare ancora. Ci si diverte a scoprire nella cameriera della locanda “Granny’s” (trad. dalla Nonna) una Cappuccetto molto più smaliziata dell’originale, nella povera lavandaia diciannovenne che aspetta un bambino una Cenerentola inedita, nel direttore del giornale locale, tirapiedi del sindaco/matrigna, lo specchio di Grimilde (e infatti il quotidiano non può che chiamarsi “The Storybrooke Mirror” o ancora nel manutentore italo-americano il nostro falegname Geppetto e nel ricco e viscido antiquario, indiscusso proprietario della cittadina, il pericoloso Tremotino (il cui nome originale è assurdo e, data l’origine tedesca, impossibile da pronunciare: Rumpelstiltskin).

Raccontare il fantastico che s’interseca con la realtà ha sempre il suo fascino. Gli ideatori di Once Upon a Time, gli stessi di Lost (che, sempre a proposito d’intertestualità, inseriscono elementi della loro serie più famosa in questo nuovo progetto), ci riescono, poi, in grande stile. La storia ha dalla sua parte tutta la magia racchiusa nelle fiabe, ma vi è anche un’ottima scrittura di base, che modernizza e svecchia le favole, rendendole più appetibili e mostrando anche quel famoso lato oscuro che spesso non viene raccontato ai bambini, ma che è imprescindibile in ogni cosa, nonché un intreccio intrigante che “aggancia” lo spettatore fin dalla prima puntata, in cui ci si ritrova immediatamente, dopo pochi secondi dall’inizio della serie, catapultati in un mondo dove non si sa più quale sia il confine tra realtà e fantasia. E di questo non potremmo che esserne contenti.
Per gli aficionados di Dr. House ritroviamo Jennifer Morrison che, tolti e riposti nell’armadio da un bel pò i panni della dottoressa Allison Cameron e quelli della manifestante innamorata di Ted in How I met Your Mother, ritroviamo qui come protagonista in una veste del tutto nuova, più forte e sicura di sé, energica e combattiva, una tipa tosta insomma, e forse proprio per questo, risulta molto più simpatica.

Se amate sognare e dimenticare, almeno di tanto in tanto, i limiti e le costrizioni del reale, Once Upon a Time è la serie che fa per voi.





Queste storie sono classici. C'è una ragione per cui tutti noi le conosciamo. Sono un modo per noi per affrontare il nostro mondo. Un mondo che non sempre ha senso.


Per concludere, vi ricordate di quando vi ho parlato di New Girl? Beh il telefilm sbarca anche in Italia su Fox (Sky) a partire dal 25 Gennaio. Se non amate i sottotitoli è il momento giusto per non perdersi una delle serie più simpatiche di questo autunno.

A presto…e buona visione! A bocca aperta

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22 commenti

  1. pure io ho iniziato a vedere Once upon a time, convinta da mia sorella...
    e sto guardando How i met your mother ma sono ancora alla sesta serie...

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  2. American l ho appena finita e l'ho adorata!
    Non so se hai già finito la serie..non vorrei farti spoiler.....e One upon a time lo sto seguendo...delizioso!!!

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  3. si si, American l'ho finito e l'ho visto tutto d'un fiato perchè ho cominciato tardi a vederlo e ho fatto una full immersion della serie...mitica!! :-)

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  4. Anche a me piace molto Once Upon a Time :) Invece AHS non posso vederlo perché è horror e poi non dormo la notte xD

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  5. ma tu avevi capito che Violet era morta????

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  6. Assolutamente no!!! Un trip allucinante quando l'ho scoperto!!
    Ma stiamo facendo spoiler nel caso qualcuno legga questo post e voglia vederlo!! :-P

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  7. @camilla
    lo so lo so, anche io non ce l'avrei fatta da sola...ho dovuto vederla con mia sorella per resistere!! :-)

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  8. ciao a tutti ragazzi vorrei consigliarvi la mia pagina di facebook dedicata ad american horror story! venite e diventate fan! avrete cosi sempre nuove informazioni su questa mitica serie tv...ecco il link
    http://www.facebook.com/American.horror.story.officialfunclubitalia

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  9. Non seguo né l'una né l'altra. Peccato.

    Un bacio e buon martedì!

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  10. grazie milleeee...ora ho appena finito di vedere private practice...e misfits...
    avevo voglia di qualcosa di nuovo quindi inizierò a guardare queste 2 serie che hai consigliato...

    Fede
    http://cipiaceparlare.blogspot.com/

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  11. ciao cara, bene bene.. ora che sono ben informata (grazie a te!) provvederò a visionarli! un abbraccio! Bises

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  12. Ciao, c'e un piccolo pensiero per te!
    http://giardinodellerose.blogspot.com/2012/01/liebster-blog.html
    Spero che ti faccia piacere ^_^

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  13. Io purtroppo di serie riesco a vederne poche perché non ho sky :(

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    1. neanche io...ma fortunatamente esistono tanti altri modi per vederle...;-)

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  14. anche io ho appena scoperto queste due serie, e mi piacciono da impazzire!
    AHS l'ho appena iniziata ma mi intriga molto, mentre once upon a Time l'ho letteralmente divorata... fantastica!

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  15. Sono entrambe serie che mi hanno incuriosita fin da subito, ma no le ho ancora viste! Sono davvero molto incuriosita! Però c'ho talmente tanti arretrati da vdere ancora!!

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    1. io figurati mi ero ripromessa di vedere dexter che non ho mai visto, ma non ce l'ho fatta neanche stavolta..ma queste m'incuriosivano troppo!! Se poi le vedi fammi sapere...:-)

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  16. le ho viste tutte.
    ovvio dirti che la mia preferita è American Horror story che è fatta veramente bene con attori straordinariamente bravi...
    C'era una volta la sto guardando, ma è partita bene e poi si sta un po' perdendo...
    New girl è una sit com molto divertente ... mi ritrovo in molti aspetti della protagonista, così logorroica insicura e con una passione per il film dirty dancing...

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  17. Lo sto seguendo da quando è cominciato e mi appassiona ad ogni puntata sempre di più !!! : D
    Sto aspettando il prossimo episodio con ansia !!!

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  18. American horror Story mi è piaciuta tantissimo....ma vogliamo parlare della sigla iniziale?? Mette i brividi per davvero, azzecatissima!!!

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