La Recensione del Mese – Aprile 2012

by - 16:37

La recensione di questo mese è su un classico moderno della letteratura inglese. Come avevo già raccontato in questo post, negli ultimi tempi ho deciso di leggere almeno un classico al mese perché, in effetti, i libri considerati classici vengono sempre un pò messi in disparte di fronte alle novità ed è un peccato dato che il più delle volte si tratta di inestimabili tesori. Il libro di questo mese non è forse il classico che ho amato di più, ma lo ritengo molto interessante per le tematiche supportate: è Camera con vista di Edward M. Forster.

 

 

 

Titolo originale: A Room with a View

Autore: E. M. Forster

Anno: 1908

Editore: Newton Compton

Pagine: 192

 

 

 

"La Signora non aveva diritto di farlo", disse Miss Bartlett, "assolutamente nessun diritto. Ci aveva promesso delle camere a Sud, con vista, vicine, e invece abbiamo due camere a Nord che danno sul cortile, e molto distanti l'una dall'altra. Oh Lucy!"
"E una cockney, oltretutto", disse Lucy, che era stata ancor più rattristata dall'inatteso accento della Signora. "Questa potrebbe essere Londra." Lanciò un'occhiata alle due file d'inglesi seduti a tavola; la fila di bottiglie d'acqua e di vino rosso che circolavano tra gli inglesi; i ritratti della defunta regina e del defunto Poeta Laureata, dalle pesanti cornici, appesi dietro gli inglesi; e l'avviso della Chiesa d'Inghilterra (Rev. Cuthbert Eager M.A., Oxon), che costituiva l'unico altro ornamento della parete. "Charlotte, non pare anche a te di essere a Londra? Non riesco quasi a credere che fuori di qui ci sia un mondo di cose completamente diverse. Immagino dipenda dalla stanchezza.”

 

Camera con vista narra le vicende di Lucy Honeychurch a partire dal suo viaggio in Italia. Lei e sua cugina alloggiano a Firenze, nella Pensione Bertolini, ritrovo di tutti gli inglesi smaniosi di visitare la città toscana. Lucy è giovane e inesperta del mondo e affronta questo viaggio con tutto l’entusiasmo che ne consegue. Ma con lei c’è Miss Bartlett, cugina e chaperon, a tenerla in riga e ancorata al “ben pensare” dei propri compagni di viaggio. Alla Pensione, come la stessa Lucy realizza, è come essere, in fondo, in Inghilterra e le stantie leggi della buona società britannica vanno rispettate. Gli unici due ospiti che paiono sfuggire a tali regole sono gli Emerson, padre e figlio, appartenenti a quella nuova borghesia fatta di idee rivoluzionarie, nuove e scandalose al punto giusto, esponenti liberali e pro suffragio femminile, socialisti e quant’altro possa sconvolgere l’animo degli altri viaggiatori e relegarli a ospiti mal desiderati. Sarà proprio Mr Emerson, al sentire le lamentele delle due cugine sulle loro stanze a proporre, con un atto gentile e fin troppo disinteressato da rasentare, per i mummificati astanti della Pensione, l’oltraggio e l’offesa, di fare uno scambio di camere con la propria e quella del figlio, che invece hanno una magnifica vista sull’Arno. Miss Bartlett, reagendo nella maniera opportuna a una signora, si offende ma un lampo di gioia in Lucy, che invece interpreta il gesto per quello che è, fa si che le due donne accettino lo scambio. E così che gli Emerson entrano nella vita della giovane protagonista, determinandone gli sviluppi  futuri. Lucy è infatti una giovane donna sulla soglia dell’età adulta. La sua inesperienza del mondo si allaccia al suo desiderio di scoprire il mondo nonché a un animo libero e vivace desideroso solo di poter fare tali scoperte nel modo che più le piace. Ma è costretta in un ambiente soffocante, che le inibisce l’azione come quelle maniche dei suoi abiti che la ostacolano nella libera espressione della sua musica al pianoforte (“Troppo Beethoven” dirà Mr Beebe, il pastore della sua contea, per riferirsi all’animo inquieto della giovane). Miss Honeychurch si trova in bilico tra il suo desiderio di libertà e quello di essere accettata dalla sua società. Gli Emerson le mostrano che una via diversa è possibile, ma la ragazza sa quali sono le regole e quali comportamenti deve adottare per non essere considerata una fuoricasta; tuttavia, fa fatica a cucirsi addosso un abito che non le appartiene e questo le provoca una gran confusione d’animo e un’irrequietezza che la porta di volta in volta a prendere decisioni sempre più estreme e lontane dai suoi reali desideri. Quando, durante una gita sulle colline di Fiesole, il giovane George Emerson la bacia, con l’impulso che suo padre gli ha sempre insegnato a non reprimere, Lucy è sconvolta e la situazione precipita. Miss Bartlett, che ha visto tutto le fa promettere di non rivelare a nessuno l’oltraggio e Lucy, consapevole, o per meglio dire, portata a credere che la notizia sarebbe per lei fatale, acconsente. Le due donne fuggono a Roma dove incontrano i Vyse, madre e figlio, gente rispettabile, appartenente a quella aristocrazia a cui tutti devono uniformarsi. Tornata in patria, Lucy accetta di sposare Cecyl Vyse, convinta con quel gesto di cancellare l’errore di Firenze e di ottenere con quel fidanzamento tutta la rispettabilità che la società le richiede. Cecyl è in realtà un vanitoso e ipocrita. Appartiene a quei giovani alto borghesi di Londra che credono di essere liberali, moderni, colti e viaggiatori, esperti del mondo, ma che in realtà sono i primi a voler conservare quell’ordine prestabilito. Detesta la famiglia di Lucy, così piccolo borghese e campagnola, e tenta di fare della sua fidanzata un modello di virtù aristocratiche, insegnandogli cosa apprezzare e cosa invece detestare, a scandalizzarsi solo quando lui è scandalizzato e a considerare il tutto con la sua stessa superficialità e senso di superiorità, reprimendo ancora una volta la volontà e il pensiero della giovane. Quando tutto sembra andare per il verso giusto, come si conviene a una ragazza della buona società, l’arrivo degli Emerson a Windy Corner, paese dove vive la famiglia di Lucy e dove padre e figlio decidono di trasferirsi, stravolge ancora una volta tutto. E questa volta Lucy dovrà affrontare i suoi pensieri, le sue paure, i suoi desideri e i sentimenti che prova per George…

Camera con Vista è una narrazione che sottende temi importanti quali la necessità del cambiamento, la rivoluzione dei costumi, la sessualità repressa, il passaggio all’età adulta. Il mondo agli inizi del 1900 è un mondo alle prese con nuovi e incredibili cambiamenti e trasformazioni: il socialismo e il comunismo si diffondono in maniera preponderante sulla scena politica portando con sé nuove idee di libertà e uguaglianza; Freud e la psicoanalisi mettono alla luce i misteri dell’io e  l’importanza delle pulsioni sessuali; le nuove tecnologie fanno pensare a un futuro di vero progresso. In Inghilterra il lunghissimo regno della regina Vittoria, morta nel 1901, aveva lasciato dietro di sé una società repressa e rigida, dalle cui regole derivavano comportamenti spesso falsi e ipocriti: non si fa ciò che si vuole ma ciò che si deve e che conviene. la nuova società edwardiana è una società che si apre al nuovo, ma non mancano quelle frange che resistono e si trincerano nel loro perbenismo. Forster mette in scena tale situazione con una contrapposizione tra personaggi, molto comune nella sua scrittura. Alcuni capitoli Forster fa cenna al termine medievale e non è una caso che in quei capitoli si parli di Cecyl o Mr Beebe o, infine, Miss Bartlet. Si tratta infatti di personaggi conservatori, che odiano di fondo i cambiamenti e tentano quindi di reprimere le tendenze libertarie di Lucy, tenendola lontana in un modo o nell’altro dagli Emerson, suoi mentori nel cammino verso la libertà di pensiero tanto temuta. Ognuno tenta di portarla alle proprie convinzioni: Cecyl vuole farne una gran dama; Mr Beebe una morigerata pianista tutta casa e chiesa, Miss Bartlett una signorina a modo, a costo di rimanere zitella come lei. Ad essi si contrappongono la stessa Lucy e gli Emerson, associati al termine rinascimentale, in quanto portatori del cambiamento. Lucy nel momento del suo passaggio da giovinetta a donna, non sa, come quasi tutti i giovani in quel momento della loro vita, chi sia veramente. Il cambiamento è inevitabile ma la strada da intraprendere è ancora incerta. Sarà la consapevolezza, a fine romanzo, di quali sono le sue idee e le sue aspirazioni a sancire il suo ingresso  nel mondo degli adulti, e non il suo fidanzamento che p solo l’ennesima maschera dietro cui proteggersi. Il termine rinascimentale è un chiaro riferimento all’Italia e a Firenze, luogo dove avvengono gli incontri più importanti per la protagonista e la scena da cui l’intera narrazione scaturisce, nonché canonica culla del rinascimento italiano. Ma, infatti, l’Italia? Dov’è finita, cosa c’entra con la storia? In effetti quella che a primo acchito pare essere una delle ambientazioni fondamentali, in realtà scompare dopo i primissimi capitoli. Eppure di Italia si parla e si continua a parlare per tutto il libro. Perché? Perché l’Italia vista dagli inglesi non è altro che lo specchio riflesso della società inglese. "Non si viene in Italia a cercare le cose gradevoli. Ci si viene a cercare la vita." dice Miss Lavish, una romanziera conosciuta alla Pensione, alla povera Lucy mentre si perdono nei vicoli fiorentini. E’ la vita quella che gli inglesi spasimano quando attraversano la Manica, in cerca di  vere emozioni. Chiusi nei loro salotti bigotti e ipocriti, all’arrivo in Italia ricercano quella vitalità, quella genuinità e spontaneità che a loro sono precluse. Quando tutti i personaggi fanno ritorno in Inghilterra, il riferimento all’Italia sarà quasi sempre trasognante e motore di lunghe riflessioni e crisi di identità da parte di Lucy, il termine di paragone con cui confrontare la propria vita e comprenderne la falsità. E sarà ancora l’Italia a fare da sfondo a un amore vero, sincero, lontano da quel perbenismo ormai destinato, e la Storia ne darà ragione, all’inesorabile tramonto.

Un romanzo non semplice, a cui difficilmente ci si appassiona, ma dalle scene vivide, quasi cinematografiche o teatrali, con un’estrema attenzione ai particolari, che si rivelano poi simboli della condizione intima dei personaggi, e un ottimo spaccato dell’Inghilterra di inizio XX secolo.

Per chi ama le letture ricche di significati e spunti di riflessione.

Voto:  e 1/2

 

Ti consiglio un tè: il Lady Grey, una versione più delicata del classico Earl Grey, dove, per aromatizzare il tè, al bergamotto tipico si sono aggiunte scorze di arancia e limone. Ideale per questo libro, di scrittore inglese ma con protagonista una Miss.

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10 commenti

  1. libro stupendo....e per una volta anche il film che ne è stato tratto!

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    1. mi piacerebbe vederlo in effetti...

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    2. amo sia il libro che il film. E amo il fatto che Lucy riesca a sottrarsi a una mentalità piccolo borghese e a liberarsi. Perchè solo quando si è davvero liberi si può amare ed essere amati.

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  2. Non ho mai letto questo libro, dovrò rimediare.

    Un abbraccione

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  3. Interessantissima recensione! Nonostante il voto non altissimo mi sembra di capire che il libr comunque ti sia piaciuto (scusami manon ho letto tutto il commento perché mi sembrava in erti momenti che raccontassi troppe cose della trama!).
    E' un titolo che avevo sentito molte volte, ma non sapevo la storia diero questa "camera con vista"! mi ha incuriosito moltissimo!!

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    1. Beh, si tratta di un 7 e il voto non è per niente male..:-)
      Lo spoiler in alcuni punti era un pò dovuto perché c'erano troppi personaggi da inserire...ma in questo libro più che la trama, sono le riflessioni a contare...se dovessi prendere la storia in sé, il libro non peccherebbe di originalità...

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    2. Giusto, non avevo pensato alla mezza fragolina in più, quindi pensavo a non più di 6 come voto!
      Lo so che in certi libri la trama non è molto importante, ma io preferiso sempre saperne il meno possibile, sono un po' fissata su queste cose! :)

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  4. ottima recensione!
    io l'ho letto molti anni fa, dopo aver visto il film.
    ma adesso ho voglia di rileggerlo. chissà se lo ritrovo per caso o se mi ricordo dove l'ho conservato

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  5. Avevo lasciato questo post da parte perché me lo volevo leggere con calma. Oggi finalmente ho trovato il tempo, e leggendolo mi sembrava di essere tornata indietro nel tempo, quando avevo letto il libro. Anch’io avevo visto prima il film e poi letto il libro, e devo dire che sono rimasta molto soddisfatta da entrambi. Leggendo la tua recensione mi è venuta voglia di rileggere il libro

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