La Recensione del mese – Maggio 2012
Salve a tutti.
Questo mese la recensione è dedicata a uno dei miei autori più amati, uno dei pochi italiani che leggo essendo una inguaribile esterofila. La cosa strana è che questo libro non era neanche in programma, è semplicemente capitato. E come sempre mi ha emozionato. Parliamo di Tre volte all’alba di Alessandro Baricco.
Titolo: Tre volte all’alba
Autore: Alessandro Baricco
Anno: 2012
Editore: Feltrinelli
Pagine: 96
C'era quell'albergo, di un'eleganza un po' appannata. Probabilmente era stato in grado, in passato, di mantenere certe promesse di lusso e garbo. Aveva ad esempio una bella porta girevole in legno, un particolare che sempre inclina alle fantasticherie.
Fu da lì che una donna entrò, a quell'ora strana della notte, apparentemente pensando ad altro, appena scesa da un taxi. Indossava solo un abito da sera giallo, piuttosto scollato, e neppure una sciarpa leggera sulle spalle: la cosa le dava l'aria intrigante di coloro a cui è successo qualcosa. Aveva una sua eleganza nel muoversi, ma anche sembrava un'attrice appena rientrata dietro le quinte, sollevata dall'obbligo di recitare e tornata in qualche se stessa, più sincero. Così aveva un modo di mettere i passi, di poco più stanco, e di reggere la minuscola borsetta, quasi un lasciarla. Non era più tanto giovane, ma questo le donava, come succede talvolta alle donne che non hanno mai avuto dubbi sulla propria bellezza.
Partiamo da una premessa. Io non ho ancora letto, e me ne vergogno, Mr Gwyn, il libro precedente uscito a dicembre 2011. Credevo dunque di avere tutto il tempo del mondo per recuperare dato che tra un libro e l’altro Baricco ci mette sempre un po’. Poi a marzo ecco un nuovo libro, Tre volte all’alba, e la mia curiosità sale alle stelle. Curiosando su internet capisco che è connesso a Mr Gwyn quindi mi riprometto di leggerli in fila. E attendo. Ma settimana scorsa dovevo prendere un treno e avevo bisogno di un libro di un autore italiano per il corso in editoria.Sono andata in libreria e l’ho preso tra le mani. L’ho aperto e ho trovato l’introduzione in cui l’autore torinese conferma il legame con il romanzo precedente, essendo uno pseudo-libro, un libro di fantasia che lo scrittore aveva inventato come romanzo preferito dal protagonista, ma assicura la possibilità di godere di questa lettura anche se non si assolutamente nulla di Mr Gwyn. Lo prendo e in effetti, come sempre, Baricco non si smentisce. Il libro è godibilissimo anche da solo.
Tre volte all’alba è la storia di un uomo e una donna, con storie e segreti alle loro spalle, che si incontreranno per tre volte, proprio all’alba. Ma ogni volta sarà la prima e l’ultima e l’unica e i due protagonisti non riusciranno mai a riconoscersi poiché ogni volta avverrà in tempi e modalità diverse, come sono le narrazioni sanno fare. Ognuno dei tre episodi appare così come un frammento di tempo sospeso, un attimo fluttuante, apparentemente in viaggio da solo ma in realtà connesso agli altri due in maniera inestricabile, in quella hall di albergo che è simbolo della condizione umana e della casualità della vita.
La scrittura di Baricco è da sempre fonte di discordie. Puro stile, pochi contenuti o magia ed emozioni che si tramutano in parole svolazzanti, serpentine, labirintiche, dotate di vita propria? Io, ovviamente, sono per la seconda ipotesi. L’autore mi conquistò anni fa con una prosa curata ma mai banale, che può apparire disordinata, sconnessa, ma che in realtà segue distintamente i battiti del proprio cuore. Gioca a suo favore il fatto che non ami descrizioni particolarmente lunghe e svisceramenti troppo profondi. Certo, descrizioni e introspezioni sono importanti, ma se uno scrittore riesce in tre righe a ricreare un atmosfera, una figura, un sentimento, non posso che lodarlo. Perché anche su un treno, tra i cambi alla stazione, le coincidenze, le fermate, il caldo, la confusione, Baricco con poche parole riesce a ricondurti a sé, a trascinarti di nuovo nel suo mondo. Fuori può succedere di tutto ma basta un rigo e tu sei altrove. E il resto non conta più.
C’è poco da dire, qui si parla di Letteratura. Non è Seta, non è Oceano mare, ma è inconfondibilmente Baricco. E ci piace tanto. (Pazienza se poi se la tira…)
Guardava quella casa, davanti a sé, e pensava alla misteriosa permanenza delle cose nella corrente mai ferma della vita. Stava pensando che ogni volta, vivendo con loro, si finisce per lasciare su di loro come una mano leggera di vernice, la tinta di certe emozioni destinate a scolorare, sotto il sole, in ricordi.
Guardi fuori, è già l'alba. […] Non c'è luce migliore per sentirsi puliti. Andiamo.
Voto:
Colonna Sonora: Guarda l’alba di Carmen Consoli
Ti consiglio un Tè: Ho pensato a un tè bianco, che ricorda la luce chiara del giorno. Inoltre è ideale d’estate, quando forse c’è molta più probabilità di rimanere svegli fino all’alba dopo calde notti passate a guardare le stelle. Inoltre i tè bianchi sono ricchi di antiossidanti e fanno bene persino al nostro sistema immunitario. Pronti per iniziare con un nuova giornata. I tè bianchi più conosciuti sono il Bai Hao Yinzhen o Silver Needle (Ago argentato), molto delicato, la cui particolarità è che se lo si versa in un bicchiere di vetro alto, gli aghi di cui è composto si dispongono in verticale, creando magiche fantasie, e il Bai Mudan o White Peony (Peonia Bianca) dal sapore più intenso.
18 commenti
Io non ho mai letto Baricco, non mi ispira...sorry
RispondiEliminafigurati...Baricco o si ama o si odia (o non ispira)...va così...:-)
Elimina*____* ...E naturalmente mi trovi pienamente d'accordo con ogni tua parola! Se non fosse che avevo già questo libro, e mi ero appena data agli acquisti folli al Salone, l'avrei ricomprato per farmelo autografare insieme a Mr. Gwyn!! (lo so, lo so...è la Baricchite acuta, ormai incurabile!XD)
RispondiEliminadavvero incurabile...ma siamo felici così...;-)
Eliminauh che bello.. da leggere!
RispondiEliminaMi ispira un sacco!! :)
RispondiEliminaLo voglio leggere anch'io! E chi se ne frega se Baricco se la tira, molti grandi scrittori avevano dei caratteracci terribili!
RispondiEliminaverissimo e questo non ha mai intaccato la loro bravura...
Eliminaogni volta che leggo un tuo articolo mi fai venire voglia di leggere :) peccato che non ho sempre il tempo di farlo :) però mi dai sempre degli ottimi spunti di lettura :) chi sà un giorno magari riuscirò a leggere tutti i libri che proproni :) o almeno quelli a cui dai più fragole! :D
RispondiEliminalieta di esserti utile...fammi sapere se leggi qualcosa...
EliminaDi Baricco ho letto poco e non mi prende più di tanto.
RispondiEliminaBuona giornata!
Neanche "My Gwyn" ancora non l'ho letto...
RispondiEliminaneanche io...dobbiamo leggerlo! :-)
EliminaIo sono tra quelli che lo amano incodizionatamente... Proprio per la scrittura sconnessa, per quelle metafore mai scontate, per i personaggi poco reali!Forse l'unico suo libro che mi ha un pò deluso è stato Emmaus.Tre volte all'alba non l'ho ancora letto, ma nell'ultimo anno sono stata proprio pigra in tema di letture...spero di recuperare post-laurea!
RispondiEliminache bello trovare un altra baricchiana! ^^
Eliminaè lì sul comodino che mi aspetta... dopo questa recensione, sono curiosa!
RispondiEliminatrovo perfetto il parallelo con la canzone di Carmen Consoli. sull'abbinamento del té bianco non mi pronuncio, perchè ahimé non ho mai assaggiato questo tipo di té... dovrò seguire il tuo consiglio
RispondiEliminaBaricco un po' lo evito perché mi fa piangere a dirotto ma poi non posso fare a meno di leggerlo. io e lui abbiamo davvero un rapporto strano. metto anche questo fra i miei prossimi acquisti ;-)
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