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Una Fragola al Giorno



Il 30 luglio è la Giornata Mondiale dell’Amicizia. Una festa per quell’amico che non ci abbandona nel momento del bisogno, che come ci prende in giro lui nessuno mai; per quell’amica che conosce la storia di quella sera in cui tu non eri particolarmente sobria e sono successe cose che non racconteresti a nessun altro nemmeno sotto tortura, che ti chiama con nomignoli assurdi, fantastici, comprensibili solo a voi due; per quegli amici con cui hai trascorso gli anni migliori e ora che non vivete tutti nella stessa città quando vi incontrate è una grande festa di quelle che vorresti non finissero mai. A questa giornata e a tutte le persone che con la loro amicizia colorano la nostra vita dedico questa lista di 5 libri sull’amicizia tutta da leggere e magari regalare anche ai vostri besties.
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E torna anche Due cose Due. Sperando che il prossimo appuntamento non sia tra due mesi. Tra Marzo pazzerello e Aprile dolce dormire, ecco libri, film e curiosità varie che voglio segnalarvi.

Libri

Tra i libri in uscita tra marzo e aprile, entreranno a far parte della mia libreria (o almeno ci spero):

L'avventurosa storia dell'uzbeko muto di Luis Sepulveda. La giovinezza, si sa, è l’età degli ideali, delle grandi battaglie, ma anche del velleitarismo, delle bevute con gli amici, dell’inquietudine sentimentale. E i giovani sudamericani degli anni Settanta non facevano certo eccezione. In questo «romanzo in storie» Luis Sepúlveda racconta il passato e i sogni della sua generazione, e lo fa attraverso la lente dell’affetto e dello humour, che stempera le tensioni e ci riporta intatti le passioni e i momenti di entusiasmo della sua giovinezza militante. Così scopriamo che una rapina in banca poteva essere un esproprio proletario, o addirittura fornire a un cantante mancato un’imperdibile occasione per esibirsi alla chitarra. Poi vediamo all’opera una squadra dell’Esercito di liberazione nazionale impegnata a rubare delle armi, incappando in una serie di intoppi tragicomici, ma attirando anche collaborazioni inattese. E incontriamo in queste pagine, tra gli altri, il bizzarro personaggio del titolo, che non è… né uzbeko né muto. Si tratta infatti del peruviano Ramiro, vincitore di una borsa di studio all’Università Lomonosov, destinato a ricevere un’educazione sovietica nella Patria del Socialismo. Peccato che a Mosca Ramiro non trovi nulla di quello che gli interessa davvero, cioè le ragazze, la musica e l’alcol. Peggio gli va quando tenta di raggiungere Praga, dove si dice che tutte queste cose abbondino, ma approda invece in Uzbekistan… Tra sorriso e nostalgia, queste pagine ci fanno rivivere «il bel sogno di essere giovani senza chiedere il permesso».

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Cos’è Due cose due? La nuova rubrica di Una Fragola al Giorno. Un appuntamento ogni due settimane, con due segnalazioni per ogni categoria: Libri in uscita, Cinema, Eventi e Curiosità. Non si tratta di eventi a cui necessariamente parteciperò e non so se riuscirò a vedere o leggere tutti i libri o film, ma in questa rubrica metterò tutto quello che mi piace e rende più belle, di mese in mese, le mie giornate, sperando magari di esservi di aiuto o ispirazione.

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Valentina di Peek a Book ha deciso anche per quest’anno di riproporre al sua bellissima e davvero fortunata sfida: la Women Challenge #2.

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Salve Fragoli! Com’è andato Halloween? Noi qui tutto benissimo e tra un dolcetto e uno scherzetto abbiamo avuto modo di pensare a cosa è successo in questo ottobre appena trascorso. Let’s go.

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I libri di ottobre

Letto poco, pochissimo. Sono in una fase di stanca, altri pensieri per la testa, poi mi sono impegnata in una lettura in lingua (in spagnolo, mi amor) e, a dirla, tutta, mi sto preparando psicologicamente prima dell’inizio del GdL su “I miserabili” di Hugo (vedi QUI e partecipa se ti va!). In definitiva, ecco le mie due letture portate a termine:

  • La frontiera scomparsa di L. Sepulveda. Ve ne ho parlato nella Recensione del Mese
  • Tatiana & Alexander di P. Simmons. Il seguito di Il cavaliere d’inverno, un libro che ho amato molto. Questo secondo capitolo della saga della russa Tatiana e dell’americano in Armata Rossa Alexander mi ha indubbiamente emozionato, ma non sono riuscita ad amarlo come avrei voluto. Il romanzo si snoda a due voci, seguendo la vita di Tatiana in America e quella di Alexander in guerra contro i tedeschi e nei suoi tentativi di fuga per tornare dal suo amore. La parte che ho più apprezzato, ancora una volta, è quella di Alexander, che si dimostra il personaggio più interessante e maturo del romanzo, oltre a vivere una vicenda più avventurosa e travagliata. Tuttavia in alcuni punti l’ho trovato noioso e ripetitivo, in certi punti ricalca Il cavaliere d’inverno con l’intento di ripeterne la fortuna, ma il risultato non è altrettanto soddisfacente. Resta, a ogni modo, una bella storia che riesce a conquistare gli animi romantici. Al grande amore, d’altronde, non si resiste…
  • Inés y la alegria di A. Grandes. In lettura… lenta e nella speranza riesca a conquistarmi…

Acquisti&co. Durante Portici di Carta, un evento costola del Salone del Libro a Torino, non ho potuto resistere alla tentazione di passeggiare tra i banchi delle varie librerie indipendenti disseminati tra le strade principali della città. Ne ho approfittato per acquistare Anatomia de un istante di Javier Cercas (in lingua). Il tentativo di continuare a padroneggiare la lingua è sempre presente, adoro lo spagnolo e tutto ciò che ruota attorno alla sua cultura… insomma non potevo non portarmelo a casa. Infine, approfittando degli sconti Guanda, ho deciso di comprare Stupore e tremori di Amélie Nothomb, dato che volevo leggere qualcosa di questa scrittrice da tempo e ora ne avrò finalmente occasione. Crisi da lettura permettendo…

La velleità femminile del mese

Mese poverello anche in questo campo. Credo che l’unica velleità degna di questo nome sia stato l’acquisto dei miei stivaletti neri. Che amo. Avevo bisogno di uno stivaletto per l’inverno, con il tacco non troppo altro ma che mi elevasse dal rasoterra, meno casual dei miei stivali da tutti i giorni, che andasse bene  con vestiti ma anche con dei pantaloni. Insomma multitasking. Per me non è mai facile trovare gli stivali, sono nata sbagliata, con le ossa grosse, un collo del piede inesistente e la voglia di farmi fuori il vassoio dei dolci, indi non ho proprio un piede da fata. Però li ho trovati e mi piacciono tanto. Sono poche le volte che sono così soddisfatta dei miei acquisti, questa è una di quelle.

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Faccio cose, vedo gente…

Qualche sabato fa la mia amica Vale mi porta con sé a Finale Ligure. In particolare a Finalborgo, il pittoresco nucleo storico di Finale. Qui, infatti, si tiene la prima Biennale Italiana del Poster, un’esposizione davvero molto interessante di più di 250 poster opera di 60 poster artist provenienti da tutto il mondo. Il poster come forma d’arte e non semplice strumento pubblicitario, come mezzo artistico e di comunicazione, è qualcosa che nel resto del mondo ha sempre avuto una grande diffusione, livelli mai raggiunti in Italia. E, tuttavia, sono diversi gli artisti italiani che si cimentano con il poster e insieme ai loro colleghi  hanno dato vita a una mostra affascinante, diversa, ricca di stimoli. L’unica considerazione da farsi è sul luogo scelto, un chiostro di un vecchio convento, oggi luogo per esposizioni e convegni. Suggestivo ma dipendente dalle condizioni climatiche e, in effetti, è bastata un po’ di pioggia per costringere gli organizzatori a “restringere” l’esposizione, riducendo lo spazio della mostra e dell’allestimento generale. Ciononostante, mi è molto piaciuta, adoro questo genere di mostre dove arte, comunicazione e contemporaneità si mescolano per creare qualcosa di nuovo, originale, creativo, capace di trasmettere messaggi, dai più semplici ai più importanti e profondi, sfruttando la potenza che un’immagine sa dare e che , a volte, vale più di mille parole… insomma, spero in un seguito il prossimo anno.

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Finalborgo, inoltre, è un posto d-e-l-i-z-i-o-s-o! Un borgo antico, in cui si respira lo scorrere del tempo e dei secoli, ma vitale e dinamico, che si snoda in stradine ricche di fascino e una piazza accogliente e suggestiva; ricco di negozietti artigianali, locali enogastronomici, luoghi della tradizione, osterie e trattorie dove l’ospitalità e il gusto sono di casa. Se passate da quelle parti, vi consiglio di fermarvi all’Osteria del Cavolo, un nome un programma! Troverete un locale intimo e raccolto, dai tratti shabby chic, che vi scalda il cuore fin dall’ingresso, dei “padroni di casa” gentili e ineccepibili, una cucina che ha tutto il gusto delle cose fatte bene e con passione, dai sapori e odori locali, quel tipo di cucina che fa bene all’anima. Un’esperienza allegra e confortevole, una qualità che non ci saremmo mai aspettati di trovare per pura casualità… siamo entrati incuriositi dal nome e abbiamo trovato un sogno, ma che fortuna!

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In definitiva, una gita da weekend perfetta!

La turista per caso

Lo scorso weekend sono stata a trovare un mio amico che vive a Grenoble, in Francia. Da Torino la distanza non è eccessiva, sono due ore di viaggio e per me, che solo per vedere i miei in questo lungo ponte me ne sono fatte 8, mi sono sembrati bruscolini. Partendo di sabato, il tempo per visitare la città è stato esiguo, ma sono comunque riuscita a godermi della vista della città dall’alto della Bastille, un forte raggiungibile da una funivia, da noi ribattezzata in modo piuttosto grossolano “le palle”, da dove la città appare splendida circondata dalle Alpi e per noi, che siamo tutti di origini pugliesi, vedere tutte quelle montagne fa ancora uno strano effetto. Abbiamo proseguito con un tour per le strade dalla citta: Notre Dame, la cattedrale gotica della città; St. André, altra chiesa gotica che si affaccia su una bella piazza piena di locali e molto vivace durante il weekend; la Passerelle Saint-Laurent, un ponte pedonale sospeso che collega la città al quartiere Saint-Laurent, il quartiere italiano di Grenoble, ricco di pizzerie e ristoranti “italiani” (le virgolette sono d’obbligo dato che qualsiasi italiano sa quanto poco, di solito, questi ristoranti si avvicinino alla nostra cucina) ed è anche il ponte dei lucchetti della città #cemancava. La città ha alcuni musei gratuiti, tra cui quello archeologico e il museo della città che raccoglie opere di artisti francesi di tutte le epoche, ma anche opere italiane. Se siete a Grenoble, non perdetevi i dintorni! A spostarsi di qualche chilometro dalla città, vi sono molti luoghi adatti al trekking, stazioni sciistiche (ora ancora chiuse ma che apriranno presto) per gli amanti degli sport invernali e non mancano località interessanti come Vizille e il suo castello, sede del Museo della Rivoluzione Francese, ricco di curiosità e testimonianze di quell’epoca, circondato da un parco che ci ha regalato meravigliosi scorci naturali dal deciso gusto autunnale. Papere e cigni nello stagno, cascate naturali, una riserva con cervi, pecore, pavoni e altri animali, fiori e alberi colorati di giallo, marrone, rosso e arancione. Visitare Vizille è stato davvero il modo migliore per trascorrere una domenica d’ottobre in compagnia e per salutare Grenoble.

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La musica che mi frulla in testa

Questo mese, per un motivo e l’altro, sono tornata a guardare in dosi massicce Mtv. Una brutta gatta da pelare. Non è mica più come quando ero giovane… vabeh. Mtv Music, però, non Mtv e basta, che lì ormai non c’è più niente da salvare, a parte Pif. Comunque, mi è entrata in testa questa canzone di un gruppo emergente che il canale musicale ha mandato in onda a palla. Si tratta di La direzione degli Entropia.

E poi, ecco la canzone più bella del mese. Di Macklemore & Ryan Lewis vi avevo già parlato qualche mese fa quando canticchiavo Thrift Shop. Ora il duo riesce a commuovermi con una bellissima canzone dedicata all’amore, in tutte le sue forme, perché, in fondo, è sempre lo stesso amore, Same Love.

 

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Nuova mini-rubrica mensile. Instagram è ormai onnipresente nelle nostre vite, nella mia sicuramente. Vedere per credere. Così ogni mese sceglierò una delle mie foto che meglio rappresenta il mese appena trascorso. Per i prossimi mesi, tuttavia, mi piacerebbe poter ospitare anche voi in questa rubrica. Ogni mese pubblicherò TRE foto tra quelle che verranno taggate, con gli hashtag #unafragolaalmese o #unafragolaalgiorno #instaberrymonth .Tutte le foto dei partecipanti appariranno invece su Storify QUI.
Spero l’idea vi piaccia!

 

“Partecipa anche tu a Insta(berry)Month! #unafragolaalgiorno #unafragolaalmese #instaberrymonth”

clicktotweet

 

 

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Intanto ecco la mia foto… più autunnale di così non si può!

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E con questo è tutto gente. Vi auguro un buon novembre!

23:30 13 commenti

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Qualche giorno fa leggo sulla pagina Facebook di Zelda was a writer di questa iniziativa: Ti guardo nel cuore: un invito per Lucia Annibali. Ho letto l’articolo dedicato a Lucia Annibali e ai suoi 36 anni. Compiuti oggi. Il suo Anno Zero. E mentre leggevo mi è tornata alla mente la notizia, distratta e confusa, che lessi mesi fa e il ricordo di un brivido sulla schiena che, nonostante la fretta con cui leggevo il giornale, è difficile reprimere e, poi, dimenticare. Ma niente più sapevo della vita di questa sfortunata ragazza, un avvocato con una carriera luminosa davanti a sé apparentemente stroncata da un amore malato, fino all’articolo uscito su Corriere.it.

E questa volta leggendo, la pelle d’oca mi è venuta per il coraggio di Lucia.

Lucia che ha sfidato dolori, operazioni, notti buie e silenzi del cuore. Che ha affrontato tutto con un coraggio e  una determinazione incredibili, nonostante tutto le remasse contro e i dottori fossero poco fiduciosi della sua ripresa. Sette interventi e un percorso che forse non finirà mai. Ma Lucia ora appare in piedi in tutta la sua bellezza. Un volto sì sfigurato, ma non è certo una cosa di cui deve vergognarsi lei, ma quegli uomini, tra cui il suo ex compagno, che le hanno inferto questa ferita in preda a un odio che mai riuscirò a capire. Ora questi individui sono in prigione. E lei può riprendere in mano le redini della sua vita.

L’aveva promesso a se stessa: “Prima o poi esco alla scoperto… Che vedano pure come mi hanno ridotta, non sono certo io che devo vergognarmi.” E ora il momento è arrivato.

Il gesto di Lucia mi ha commosso ma anche rafforzato. Viviamo in una società in cui le violenze sulle donne sono all’ordine del giorno. Non sempre le vedi al telegiornale o le leggi tra le pagine di cronaca. Molto spesso sono nascoste e chi ne porta i segni rifugge la realtà, perse in una ragnatela di sofferenze e falsità da cui è difficile uscire. Ma Lucia ha risalito la superficie e stracciato la ragnatela. E ora è pronta a lottare. E se Lucia può farcela, allora possiamo farcela tutte noi. Possiamo imparare e volerci bene, a comprendere e amare le nostre capacità, a  non sminuirci, a non incolpare noi stesse se in cambio di amore riceviamo violenza, a condannare chi ha tramutato la storia del principe azzurro in quella di Barbablù. 

L’Anno Zero di Lucia comincia oggi. E io non posso che augurarle di continuare ad avere questa forza e di vivere una nuova vita piena di tutto ciò che desidera.

Siamo con te Lucia. Un abbraccio forte e tanti auguri!

#augurilucia #tiguardonelcuore

14:18 10 commenti
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