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Una Fragola al Giorno




Era da un po' che non mi facevo vedere da queste parti.


Lavoro che lasci lavoro che trovi, traslochi, viaggi, amici che vanno e amici che vengono, amori falliti e amori nati e pare destinati a durare, le domeniche pigre, i sabato in coma, l'estetista, gli apericena, i cinema improvvisati, i letti da fare e disfare, le sconfitte e le gratificazioni, le sorelle da seguire, la spesa che dimentichi sempre qualcosa, le lavatrici sempre all'ultimo minuto, le consegne a domicilio, le serate che non hai più vent'anni ma le fai lo stesso, i compleanni,  le mostre per rilassarsi e fingere di essere sul pezzo, i libri letti quando non sei stanca morta, Netflix, il prossimo episodio che comincia in 3, 2, 1 secondi, le deadline mai rispettate, gli insight di Facebook e le strategie di comunicazione, il mio lavoro fa schifo il mio lavoro mi piace, le Instagram Stories, il brivido quando controlli i soldi che hai sul conto, i saldi che non compri mai un cazzo, i vestiti amati e che poi non ti piacciono più, lo shopping compulsivo on line, il mare due settimane l'anno, l'indie italiano e le canzoni di Calcutta, i biglietti per Cosmo e i TheGiornalisti per favore no, il freddo e la neve, il caldo e l'afa, le primavere al parco, gli autunni e le foglie da fotografare, io che cerco di dormire ma tanto come sempre sono insonne...

Succedono tante cose nella vita di una persona che non ti accorgi che sono due anni che non aggiorni questo blog. Mettici pure che ti hanno detto che il blogging è morto ed è un attimo che non ti fai viva da queste parti.

Eppure adoravo stare qua. Eppure sento la mancanza di ciò che succedeva in questo luogo.

E boh. Forse potrei tornare. Forse è solo la follia di un giovedì notte, un rimpianto per un tempo che c'è stato e che non sai bene perché ti manchi.

Forse, invece, è la rinascita di qualcosa di nuovo, di diverso. Una fenice.

Forse semplicemente devo andare a dormire.

Ma chissà...

Intanto vi mando un saluto, qualcosa che avrei dovuto fare da tempo e che mi sentivo in colpa ad aver lasciato in sospeso.

Se non dovessimo più vederci, sarà la chiusura di un cerchio. Buona vita e cercate di non usare troppi filtri su Snapchat quando vi fate i selfie (non scherzo, ci sono in giro troppe orecchie da cane, è un attimo e si perde il controllo, esperienza personale eh)

Se invece mi rifaccio viva, vorrà dire solo una cosa. I'm back.
Forse.
Forse no.

Vabeh.

Ciao.


- Photo by Bryan Minear on Unsplash

02:01 6 commenti
pretty woman locandina

Il 23 marzo 1990 usciva nelle sale americane Pretty Woman, probabilmente la commedia romantica più famosa al mondo, trampolino di lancio della carriera di Julia Roberts, rinnovatore della favola in chiave moderna e del vissero per sempre felici e contenti per eccellenza. Io all’epoca avevo cinque anni e credevo che l’apice della felicità fosse avere la combo casa + camper di Barbie e magari anche la carrozza con i cavalli, che con quella ti assicuravi il titolo di bambina più fortunata della classe degli scoiattoli di cui facevo parte. Eppure, quando il film passò finalmente in tv – e a quel punto ero già un po’ più grandicella ma neanche tanto e con le Barbie ci giocavo ancora – fu difficile persino per una bambina come me rimanere indifferente a un film del genere. I primi anni ‘90 per me hanno come colonna sonora la voce di Roy Orbison che canta “Pretty Woman, walkin’ down the street…” e un immaginario fatto di spalline giganti e i capelli rossi e ricci della bella Julia Roberts. In occasione dell’importante anniversario, l’intero cast si è riunito in tv per festeggiare insieme e lasciarsi andare ai ricordi, riaccendendo l’interesse per un film che è un classico intramontabile, una storia d’amore che fa sognare a occhi aperti e che ancora oggi, a distanza di 25 anni e nonostante ci faccia sentire tutte un po’ più vecchiotte, mantiene intatto il suo fascino. Ecco allora i 10 motivi per cui rivedere Pretty Woman ancora una volta (il 27 marzo andrà in onda su Rai Uno).
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E torna anche Due cose Due. Sperando che il prossimo appuntamento non sia tra due mesi. Tra Marzo pazzerello e Aprile dolce dormire, ecco libri, film e curiosità varie che voglio segnalarvi.

Libri

Tra i libri in uscita tra marzo e aprile, entreranno a far parte della mia libreria (o almeno ci spero):

L'avventurosa storia dell'uzbeko muto di Luis Sepulveda. La giovinezza, si sa, è l’età degli ideali, delle grandi battaglie, ma anche del velleitarismo, delle bevute con gli amici, dell’inquietudine sentimentale. E i giovani sudamericani degli anni Settanta non facevano certo eccezione. In questo «romanzo in storie» Luis Sepúlveda racconta il passato e i sogni della sua generazione, e lo fa attraverso la lente dell’affetto e dello humour, che stempera le tensioni e ci riporta intatti le passioni e i momenti di entusiasmo della sua giovinezza militante. Così scopriamo che una rapina in banca poteva essere un esproprio proletario, o addirittura fornire a un cantante mancato un’imperdibile occasione per esibirsi alla chitarra. Poi vediamo all’opera una squadra dell’Esercito di liberazione nazionale impegnata a rubare delle armi, incappando in una serie di intoppi tragicomici, ma attirando anche collaborazioni inattese. E incontriamo in queste pagine, tra gli altri, il bizzarro personaggio del titolo, che non è… né uzbeko né muto. Si tratta infatti del peruviano Ramiro, vincitore di una borsa di studio all’Università Lomonosov, destinato a ricevere un’educazione sovietica nella Patria del Socialismo. Peccato che a Mosca Ramiro non trovi nulla di quello che gli interessa davvero, cioè le ragazze, la musica e l’alcol. Peggio gli va quando tenta di raggiungere Praga, dove si dice che tutte queste cose abbondino, ma approda invece in Uzbekistan… Tra sorriso e nostalgia, queste pagine ci fanno rivivere «il bel sogno di essere giovani senza chiedere il permesso».

02:23 11 commenti
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E si ricomincia. Con il 2015 si riparte con il resoconto mensile per fare un po’ il quadro della situazione. In attesa di un febbraio un po’ più frizzante, vediamo cosa è successo a gennaio.

Gennaio, gennaio, il primo giorno il più gaio, fatto solo di speranza chi ne ha tanta, vive abbastanza.(Gianni Rodari)

I libri di gennaio


Questo mese gli autori che mi hanno fatto compagnia sono inglesi entrambi, anche se appartenenti a epoche diverse. Il sentimento predominante è stato l’amore, in tutte le sue forme e a tutte le età, non sempre lieto ma comunque meraviglioso e toccante. Anche l’ironia ha giocato un bel ruolo in queste letture, la prima più velata e sottile, l’altra travolgente e venata di sarcasmo.

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Torna Due cose due, la rubrica che racconta libri, cinema ed eventi a due a due! Primo appuntamento del 2015, che fin dalle sue prime settimane si sta dimostrando decisamente intenso e pieno di cose da fare, vedere, ecc… segnate tutto!

Libri

Tra i libri in uscita questo mese la mia curiosità si è soffermata in particolare su due titoli:

A con Zeta - Hakan Günday – Marcos y Marcos. C’è una bambina di nome Derdâ: deve abbandonare la scuola e il suo villaggio in Turchia per seguire a Londra un marito crudele. C’è un bambino di nome Derdâ: vive in una baracca dietro un cimitero di Istanbul e si guadagna il pane lucidando le tombe. Come la A e la Zeta, non potrebbero essere più lontani, e in mezzo ci sono tutte le parole che devono ancora dirsi. Derdâ corre per le vie di Londra con un dizionario in mano; si è guadagnata la libertà facendo la pornostar in chador. Derdâ si fa tatuare il nome di uno scrittore sulle dita; corre per le vie di Istanbul con un romanzo in tasca e una pistola in pugno. Loro non lo sanno, ma si stanno correndo incontro. Lui troverà lei in un video porno; lei troverà lui all’incrocio tra letteratura e vita. Si riconosceranno grazie a un libro, a unirli per sempre saranno i corpi e le parole; come la A e la Zeta, saranno l’una per l’altro inizio e fine. Un romanzo tenerissimo e insolente.

 

18:02 9 commenti

2015

Un nuovo anno è cominciato, anche qui su Una Fragola al Giorno. E mentre attendiamo di scoprire cosa riserva il futuro di questo blog, che quest’anno compirà – udite, udite – cinque anni, facciamo un bel riepilogo di cosa è successo nei 12 mesi trascorsi.

Non è stato un anno facile, il 2014. Nuovi ritmi di vita mi hanno portato ad allontanarmi a periodi alterni dal blog e sono ancora in fase di transito per capire come farci stare nel poco tempo libero che ho a disposizione tutte le cose che voglio dire. Ma Una Fragola al Giorno è un pensiero sempre presente nella mia vita, un progetto che mi ha dato tanto, soprattutto nei giorni bui, e continua a darmi tanto anche quando scrivo un solo post a settimana. Un progetto che voglio continuare a far crescere, tra alti e bassi, e che spero riesca ancora a incontrare il vostro apprezzamento e favore.

19:07 13 commenti
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Sabina Fragola
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Musica e libri. Serie tv e film. Viaggi e tempo libero. Molteplici universi, una sola testa pensante. Comunico con il mondo tutto il tempo, quello che resta è su questo blog.

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