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Una Fragola al Giorno

 

Buon lunedì cari fragolosi!

Oggi inizia la settimana e con essa diamo inizio a un nuova rubrica, che in realtà nuova non è. Confusi? Vi aiuto.

Ricordate la rubrica Recommend A… ideata dal blog Chick loves lit? Beh all’inizio di questo 2013 sono andata sulla pagina dedicata alla rubrica per vedere quali temi erano stati proposti per queste settimane, ma ho avuto una brutta sorpresa. La rubrica è scomparsa. Non ho trovato giustificazioni, semplicemente non c’erano più temi né banner né rubrica. Ci sono rimasta male, Recommend a… era una delle mie rubriche preferite.

Così ho pensato di proporla io. Per onestà intellettuale le ho cambiato il nome ed è diventata Recommendation Monday – A book for every week. Le regole sono le stesse: ogni lunedì verrà consigliato un libro sulla base di un tema guida diverso ogni settimana.

Per chi volesse partecipare, a breve stilerò una lista di temi per i nostri suggerimenti.

Spero l’idea vi piaccia. Io, intanto, ho di nuovo il mio lunedì…

banner recommendation

Questa settimana il tema è:

Consiglia un libro dove si parla di cibo (tra le altre cose)

(Non deve essere il tema portante ma deve avere un certo valore all’interno della storia)

Premessa. Io non sono una grande estimatrice di libri con titoli che hanno a che fare con cupcakes, spezie, tortine, muffin, limoni e quant’altro. Non me ne voglia nessuno, ma difficilmente incontrano i miei gusti. Tuttavia il cibo è stato un tema focale di alcune tra le mie miglior letture. E un libro di cui non parlo quasi mai ma che ho tanto apprezzato è un libriccino piccino picciò, che si legge in poche ore, scritto dall’autrice del più famoso L’Eleganza del riccio. Si tratta di Estasi culinarie di M. Barbery

Nel signorile palazzo di rue de Grenelle, già reso celebre dall'"Eleganza del riccio", monsieur Arthens, il più grande critico gastronomico del mondo, il genio della degustazione, è in punto di morte. Il despota cinico e tremendamente egocentrico, che dall'alto del suo potere smisurato decide le sorti degli chef più prestigiosi, nelle ultime ore di vita cerca di recuperare un sapore primordiale e sublime, un sapore provato e che ora gli sfugge, il Sapore per eccellenza, quello che vorrebbe assaggiare di nuovo, prima del trapasso. Ha così inizio un viaggio gustoso e ironico che ripercorre la carriera di Arthens dall'infanzia ai fasti della maturità, attraverso la celebrazione di piatti poveri e prelibatezze haute cuisine. A fare da contrappunto alla voce dell'arrogante critico c'è la nutrita galleria delle sue vittime (i familiari, l'amante, l'allievo, il gatto e anche la portinaia Renée), ciascuna delle quali prende la parola per esprimere il suo punto di vista su un uomo che, tra grandezze pubbliche e miserie private, sembra ispirare solo sentimenti estremi, dall'ammirazione incondizionata al terrore, dall'amore cieco all'odio feroce. Anche in questo romanzo d'esordio Muriel Barbery racconta, assieme ai piaceri e alle tenerezze della vita, l'arroganza e la volgarità del potere (in un ambiente spietato dove - è cronaca di questi anni - un cuoco si uccide perché ha perso una stella Michelin).

 

La Barbery è ampollosa, aulica, enfatica e i suoi personaggi sono egocentrici tronfi e pieni di boria, antipatici e con nessuna volontà di piacere al lettore. Eppure ogni volta che termino un suo libro mi vien voglia di dire che non avrei potuto trascorrere meglio le ore che gli ho dedicato. Che dire, forse quando c’è antipatia, in realtà c’è amore. Di sicuro la Barbery si fa detestare abbastanza da farsi leggere con piacere. Provare per credere!

Titolo: Estasi culinarie
Autore: Muriel Barbery
Editore: Edizioni e/o
Anno: 2008
Pagine: 145
23:04 27 commenti

Recommend A

Recommend A… è una rubrica ideata dal blog Chick Loves Lit e consiste nel “raccomandare” un libro seguendo le indicazioni date di settimana in settimana. Su questo blog la rubrica non avrà cadenza fissa e, quando ci sarà, verrà pubblicata di Lunedì.

Si, lo so, sono in ritardo di un giorno. Ma voi mi perdonerete vero?

Questa settimana il tema era troppo festoso per lasciarselo sfuggire. La “raccomandazione” di oggi è:

fraserecommend

La scelta, in effetti non è delle più semplici. Ho deciso quindi di proporre titoli a cui sono molto affezionata e che per qualche motivo associo al Natale.

Piccole Donne di L. M. Alcott. Uno dei libri caposaldo della mia educazione letteraria da bambina. Una storia splendida che associo al Natale di sicuro perché tale festività è tra i momenti più belli del libro e poi perché il film lo passano sempre in questo periodo!

 

Le quattro sorelle March - la giudiziosa Meg, l'impertinente Jo, la dolce Beth, la vanitosa Amy -si preparano alla vita vivendo sogni e speranze dell'adolescenza sullo sfondo dell'America scossa dalla guerra di Secessione. È sufficiente la prima pagina di "Piccole donne" per immettere il lettore nell'atmosfera casalinga di casa March: il chiacchiericcio fitto delle sorelle, gli echi di un mondo che fuori è pieno di gioia, le evasioni nel sogno. Pagina dopo pagina seguiamo con trepidazione i sogni delle quattro giovani adoloscenti, i loro capricci, i loro slanci, le loro vittorie, le loro amicizie, le loro difficoltà, che Louisa May Alcott ci presenta con un'analisi psicologica così penetrante che ancora oggi sentiamo attuali. Allora entriamo in casa March, sediamoci accanto al caminetto e viviamo insieme a loro questo anno fantastico ricco di strabilianti sorprese... Introduzione di Stefania Bertola.

 

Altro libro immancabile è Canto di Natale di C. Dickens. Un classico che più natalizio non si può!

 

Ebenezer Scrooge, arido e spilorcio finanziere londinese, odia il Natale. Lo considera - anzi - tempo perso, e un ostacolo al proprio arricchimento. Ma la notte della Vigilia, dopo una giornata passata alla scrivania senza nulla concedere all'atmosfera festosa che lo circonda, riceve la visita di tre spiriti: quello del Natale passato, quello del Natale presente e quello del Natale futuro. Nel corso di un fantastico viaggio che farà rivivere a Scrooge tutte le tappe della propria vita e intravedere un ben misero futuro, gli spiriti riusciranno ad aprire i suoi occhi a sentimenti di generosità e amore. Il Canto di Natale non è però solo una favola a lieto fine. È anche uno degli esempi meglio riusciti di critica sociale di Dickens, oltre che una delle più famose e commoventi storie sul Natale.

 

Infine un libro che apparentemente non c’entra niente con le feste ma che ho sempre letto in quel periodo regalando all’atmosfera, se è possibile, ancora più magia: Harry Potter e i doni della morte di J. K. Rowling.

"Mi apro alla chiusura": è uno dei tanti enigmi lasciati da Silente con cui Harry Potter deve confrontarsi in questo ultimo, settimo libro. E la saga stessa, giunta alla sua conclusione, si apre a sorpresa su nuovi mondi, nel passato e nel futuro: getta la luce della meraviglia su dettagli, personaggi ed eventi che sembravano già noti, rivelandone segreti e significati profondi. Insieme a Harry, nella sua disperata ricerca della verità, un caleidoscopio di avventure apparentemente già vissute, piccoli fatti e grandi eventi, seguendo il filo della consapevolezza che si dipana e si acuisce in un crescendo di emozioni, colpi di scena, perdite e conquiste. La conclusione, piena di luce e vapore, sembra indurre a rileggere tutto dall'inizio, per arrivare a chiudere il cerchio. Mai gli interrogativi sono stati così tanti; mai come in questo ultimo volume si ha la piena soddisfazione di una risposta che vada oltre l'apparenza; mai come in questo episodio l'autrice dimostra la sua capacità di sorprendere i lettori, di alimentare un fuoco d'artificio che non cessa di ammaliare il lettore.

 

Ok. Sembra tutta letteratura per l’infanzia. Ma pensateci bene: il Natale non è uno dei periodi più belli vissuti quando eravamo piccini? E quanto appariva magico e incantato? Ecco, questi libri servono a ricordarci il nostro bambino interiore. Perché rileggendoli vi ritroviamo lo stesso incanto che provavamo da bambini. Le letture ideali per un Natale più semplice e spensierato, che emani magia, stupore e tanta dolcezza…

21:28 22 commenti

 

Recommend A

Recommend A… è una rubrica ideata dal blog Chick Loves Lit e consiste nel “raccomandare” un libro seguendo le indicazioni date di settimana in settimana. Su questo blog la rubrica non avrà cadenza fissa e, quando ci sarà, verrà pubblicata di Lunedì.

 

La proprietaria del blog ha al momento messo in pausa la rubrica dato che non aggiorna da qualche settimana, ma dato che sono diveris i temi da me non ancora toccati, ne approfitto. Questa settimana:

Recommend A…book you read this year

(Consiglia un libro che hai letto quest’anno)

Mi sembra un tema più che adatto al periodo. Novembre è quasi finito e manca solo un mese alla fine del 2012. Tempo perfetto per tirare le somme e vedere cosa questo anno che sta per finire ci ha portato. Dal punto di vista libresco, tante letture. Alcune deludenti, altre sorprendenti, molte bellissime. Tra queste ho deciso di consigliarvi un romanzo che ho scoperto grazie ai tanti blog letterari che seguo, pubblicato da una casa editrice nascente, in origine agenzia letteraria, che si è proposta di riportare alla luce tesori sepolti dal tempo o spesso ingiustamente poco considerati, senza particolari ragioni visto il livello e il valore alti di queste opere. Ho terminato di leggerlo pochi giorni fa e sono grata alla Jo March per aver portato avanti questo progetto, perché il romanzo merita davvero. Oggi, dunque, vi consiglio Nord e Sud di Elizabeth Gaskell.

 

Sono le due polarità geografiche e la maturazione della protagonista a fornire i temi cardine del romanzo: Margaret, trasferitasi da Helstone, fiabesco villaggio del sud, a Milton-Northern, popolosa città manifatturiera del nord, si trova bruscamente immessa nel mondo nuovo, e per molti aspetti irriconoscibile, prodotto dall'industrializzazione. La famiglia Hale, che coltiva valori tradizionali, è totalmente estranea alla frenetica vita del centro industriale in piena espansione, alla nascente lotta di classe fra padroni e operai, all'inquinamento e al degrado sociale. Attraverso l'occhio di un'anima incorrotta, Elizabeth Gaskell rappresenta così la corruzione dei tempi nuovi, e non li condanna. Anzi auspica soluzioni che sintetizzino i due opposti, la vita arcaica e quella moderna, in modo che la prima dia contenuto alla seconda. Grazie al vissuto doloroso, suo e dell'ambiente soffocato che la circonda, la sua eroina acquisisce identità, supera i pregiudizi e apprende una nuova etica, incarnando la "congiunzione" fra passato e futuro, fra uomini e donne, fra padroni e operai. Fra nord e sud.

 

 

Il romanzo fu pubblicato per la prima volta a puntate tra il 1854 e il 1855 sulla rivista Household Words. Elizabeth Gaskell, autrice contemporanea alle sorelle Bronte, a esse appare vicina per stile e poetica. Ciò che però la rende diversa è di sicuro quel risvolto sociale che le sue contemporanee, per lei fonte di ispirazione al punto da alludere lungo il romanzo alle loro opere in forma quasi di omaggio, tendono a tralasciare per raccontare storie più universali e meno ancorate al contesto dell’epoca. Sebbene non si possa definirlo un “romanzo sociale” alla Dickens, Nord e Sud è di sicuro uno straordinario affresco di un’epoca di contrapposizioni, tra campagna e città industriale, tra il passato aristocratico e  il futuro borghese. Attraverso la storia di Margareth, eroina ascrivibile in pieno alla tradizione ottocentesca, si ripercorre un passaggio obbligato della società occidentale che ha avuto inizio con la rivoluzione industriale, e, pur senza particolari approfondimenti, l’autrice riflette sulle conseguenze di tale processo. La storia sentimentale, infine, tra Margareth e Mr Thornton non fa che rendere il romanzo estremamente piacevole, alla stregua di un Jane Eyre o un romanzo di Jane Austen. Leggendolo mi sono meravigliata che un tale lavoro in Italia sia pressoché sconosciuto, nonostante la Gaskell non abbia niente da invidiare a altre scrittrici del suo periodo, e non smetterò di ringraziare la Jo March per aver reso questo possibile. Averlo comprato allo scorso Salone del Libro è stata una delle cose migliori fatte in  questo 2012.

Titolo: Nord e Sud
Autore: E. Gaskell
Editore: Jo March
Anno: 2011
Pagine: 560

22:24 12 commenti

 

Recommend A

 

Recommend A… è una rubrica ideata dal blog Chick Loves Lit e consiste nel “raccomandare” un libro seguendo le indicazioni date di settimana in settimana. Su questo blog la rubrica non avrà cadenza fissa e, quando ci sarà, verrà pubblicata di Lunedì.

 

Nuova puntata con la rubrica delle raccomandazioni letterarie. Questa settimana il tema è:

Recommend A book that lived up to your expectations

(Consiglia un libro all’altezza delle tue aspettative)

Per quanto all’inizio la cosa sembrasse semplice, si è invece rivelata alquanto insidiosa. Non deve essere un libro che supera le tue aspettative o le delude. Deve essere un libro di cui tu sapevi già come sarebbe andata a finire. Che ti ha regalato esattamente ciò che ti aspettavi. Che ci ha sperato e ti ha ripagato. Insomma quelle soddisfazioni certe della vita. E io invece sono una frana con questo perché io mi butto nelle letture e non so mai cosa succederà. Certo, anche io ho due o tre salvagenti, ma poi finisce che parlo sempre dei soliti noti. Allora pensa che ti ripensa ho trovato un titolo, con il quale probabilmente mi gioco la fama di lettrice impegnata (???). Perché l’autrice non è altri che la regina del chick lit, ovvero Sophie Kinsella. Lasciatemi spiegare. Io ho bellamente snobbato il chick lit per anni, relegandolo alla categoria delle letture di serie B, C ecc…ma qualche anno fa, per una sfida su anobii mi ritrovo a a leggere il suo Sai tenere un segreto?. E, con sorpresa, mi sono divertita da matti. Ho dovuto rivalutare scrittrice e libri e pur considerandolo un genere molto molto leggero, una ottima pausa per i neuroni che non devono impegnarsi più di tanto, ritengo sia un buon modo per trascorrere qualche ora in tranquillità senza però scadere nel trash. Le storie non sono sempre originalissime ma la Kinsella riesce a renderle piacevoli con una scrittura molto contemporanea che ti mette a tuo agio. Così ho cominciato a leggere di tanto in tanto i suoi romanzi e quando ho acquistato questo libro sapevo cosa mi aspettava. Allegre ore di chiacchiere e qualche sogno ad occhi aperti. Parlo di La ragazza fantasma.

A ventisette anni, niente funziona nella vita di Lara. Il fidanzato l'ha lasciata, ma lei non si arrende e lo perseguita con messaggi e telefonate, la società di cacciatori di teste che ha aperto con la sua migliore amica non decolla, la socia ha pensato bene di trasferirsi a Goa lasciandola in un mare di guai e la sua famiglia la considera un po' picchiatella... Quando si trova costretta dai genitori ad andare al funerale di una vecchia prozia di centocinque anni che non ha mai conosciuto, Lara sente di aver toccato il fondo. Durante la funzione, però, succede qualcosa di incredibile: le appare una ragazza bellissima, diafana, vestita con l'accurata ed eccentrica eleganza degli anni Venti, che le chiede con insistenza: "Dov'è la mia collana? Voglio la mia collana!". Chi è questa ragazza? Di quale collana parla? E com'è che solo lei tra i presenti al funerale la vede? Insomma, va bene lo stress, ma addirittura avere le visioni! In effetti l'immaginazione di Lara è sempre stata molto fervida, ma quello che da questo momento le accadrà sorprenderà anche lei. Ciò che ancora non sa è che la misteriosa ragazza comparsa dal nulla, capricciosa, pungente e stravagante, vestita con meravigliosi abiti vintage, diventerà la sua guida, la sua amica più cara, la confidente perfetta, e che la ricerca dell'agognata collana si trasformerà per entrambe in una sorprendente avventura.

 

La Kinsella è diventata ufficialmente una garanzia.

Titolo: La ragazza fantasma
Autore: Sophie Kinsella
Editore: Mondadori
Anno: 2009
Pagine: 393

 

 

 

 

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Foglie sulla neve #4

Questa foglia parla di Voi. E di me. E di questo blog.

Anche se è ben in evidenza nella colonna qui di lato, non guardo molto la colonnina dei follower. Non ci faccio caso. Ma ultimamente qualcosa sta cambiando. Qualche giorno fa guardo il numero e mi viene un colpo. 300. Diventati oggi 327. OMG. Chiamate Russell Crowe che facciamo il sequel. 300 + 27. Ma quanti sieteeeeeeeeeeeeeeeeeee!

E la cosa, non nego, mi rende felice e soddisfatta. Avere tutta questa gente che mi segue mi confonde e mi imbarazza anche un po’.

I miei follower sono così diversi. Alcuni sono qui dai tempi dei tempi. Altri non li sento da un bel po’. Qualcuno è scomparso. Poi ci sono quelli silenziosi che non commentano mai o commentano una volta l’anno. E sono felice così e quando tornano è sempre festa.

E ci sono quelli che mi seguono attivamente, straordinarie persone che mi riempiono le giornate, che mi onorano della loro presenza, fosse anche per un semplice buongiorno. Siete voi che rendete vivo questo posto, altrimenti sarebbe solo il luogo dei miei vagheggiamenti deliranti. Siete voi a dare un senso a tutto questo. Grazie.

E infine ci sono i newbie, i nuovi, nuovissimi, che fanno capolino, chi timidamente, chi con tanto entusiasmo, su questo blog regalandomi un sorriso. E spero tanto che anche con loro si crei un bel rapporto, che il nostro vicinato duri nel tempo e diventi più forte.

Siete tanti. Di sicuro più di quelli che pensavo quando aprii questo blog, 2 anni e mezza fa. E vi adoro. Non capite quanto…

[that%27sme.jpg]Così, dopo tanto pensarci, ho deciso. Ci metto la faccia. Su questo blog. Tanti saluti all’anonimato. Tanto molti di voi mi conoscono su fb, su twitter, su instagram, non faccio mistero di chi sono, cioè nessuno. Ma la mia faccia mi piace e penso che assumersi la responsabilità delle proprie parole sia bello. Inoltre ormai fingere di essere una strafiga non ha senso con le ricette che vi propongo che non sono affatto light!

Sono poche le cose che mi soddisfano nella vita ultimamente e la sfiga ci mette sempre del suo. Ma questo blog è una mia creazione e mi riempie di orgoglio, anche e soprattutto grazie a voi e al vostro supporto. Così ho deciso di regalarvi il mio sorriso che ultimamente non riesco a sfoggiare tutti i giorni, ma che voi riuscite sempre a tirare fuori.

 

327 Grazie a tutti.

16:22 20 commenti

 

Recommend A

 
 

Recommend A… è una rubrica ideata dal blog Chick Loves Lit e consiste nel “raccomandare” un libro seguendo le indicazioni date di settimana in settimana. Su questo blog la rubrica non avrà cadenza fissa e, quando ci sarà, verrà pubblicata di Lunedì.

Dopo qualche settimana di assenza, torna la rubrica che vi raccomanda un nuovo titolo. Questa settimana il tema è questo:

Recomend A……book that kept you up all night

(Raccomanda un…libro che ti ha tenuto sveglio tutta la notte)

Io sono una lettrice decisamente crepuscolare e notturna. Quando cala il sole, trovo la mia dimensione preferita per potermi dedicare ai tanto amati libri. Così è facile che io faccia le ore piccole, intrappolata tra pagine che non mi vogliono mollare e dalle quali, sono sincera, neanche io voglio separarmi. A volte questa magia è durata fino all’alba e mi sono ritrovata con la luce del giorno alla finestra e io che ancora lì a leggere. Sono probabilmente tra i momenti da lettrice che più ricordo con affetto. Una di queste letture capaci di tenermi insonne per tutta la notte è stato I pilastri della Terra di Ken Follett.

I pilastri della terra

 

Un mistery, una storia d'amore, una grande rievocazione storica: in quella che è la sua opera più ambiziosa e acclamata, Ken Follett tocca una dimensione epica, trasportandoci nell'Inghilterra medievale al tempo della costruzione di una cattedrale gotica. Intreccio, azione e passione si sviluppano così sullo sfondo di un'era ricca di intrighi e tradimenti, pericoli e minacce, guerre civili, carestie, conflitti religiosi e lotte per la successione al trono. Un grande romanzo che si sviluppa lungo più di quarant'anni di storia, i cui indimenticabili protagonisti sono vittime o pedine di avvenimenti che ne segnano i destini e rimettono continuamente in discussione la costruzione della cattedrale.

 

 

 

Questo è un libro di più di mille pagine che non si finisce in una notte. Si legge in più notti. Ricordo quei giorni, in cui vivevo nell’Inghilterra del 1000 d.C, quelle notti trascorse in compagnia di personaggi straordinari e una storia emozionante, che mai stanca. E l’ultima notte, giunta ormai al momento culmine, non ho potuto chiudere occhio fino a quando non sono arrivata alla fine e che soddisfazione poi! Come ho avuto modo di dire molte volte, non pretendo che questo sia considerato un capolavoro della letteratura, né voglio difendere oltremodo Follett se si è preso qualche licenza storica nel narrare gli eventi. Ma questo autore considerato “commerciale” è riuscito a ricreare un universo sotto i miei occhi e regalarmi emozioni che ancora oggi, a distanza di due anni, ricordo vividamente. I pilastri della Terra è il classico libro che una volta letto non puoi che sentirti soddisfatto per una lettura così, perché cose del genere non si vedono tutti i giorni. Leggere per credere…e attenti a fare le ore piccole!

Titolo: I Pilastri della Terra
Autore: Ken Follett
Editore: Mondadori
Pagine: 1030
 
 
 
 
 
 
 
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Foglie sulla neve #1
Oggi ne approfitto anche per iniziare a partecipare a una simpatica iniziativa del blog Senza traccia: Foglie sulla neve. Chi partecipa può scrivere un post o un appendice al nostro post quotidiano (o quasi) in cui descrivere quella piccola cosa che rende unica la nostra giornata.vintique_image L’iniziativa andrà avanti fino al 23 Novembre.
 
 
Oggi inizio con una parola: Muffin. Ieri sera amorcito si è fatto venire una voglia di muffin e così li abbiamo preparati. Solo che, sarà stato il lavoro nel prepararli (ci vuole un po’ e ci sono diversi passaggi), sarà che era domenica sera e avevo ancora il dessert di pranzo sullo stomaco e sulla coscienza, ero in rifiuto da zuccheri e ho deciso di non assaggiarne neanche uno.
Tuttavia, questa mattina, non ho potuto resistere: ho preso uno dei muffin ai mirtilli e me lo sono pappato.
E’ così che si inizia la settimana. In dolcezza.
21:01 25 commenti

 

Recommend A

Recommend A… è una rubrica ideata dal blog Chick Loves It e consiste nel “raccomandare” un libro seguendo le indicazioni date di settimana in settimana. Su questo blog la rubrica non avrà cadenza fissa e, quando ci sarà, verrà pubblicata di Lunedì.

 
 
Le vacanze, è un dato di fatto, sono finite. Ma il ricordo è ancora vivido e così, tanto per rigirare il coltello nella piaga, il Recommend di questa settimana è dedicato, appunto, alle letture vacanziere.
 
Recommend A…book you read on a vacation
(Raccomanda un libro letto durante una vacanza)
 
Da alcuni anni, da quando mi trasferii dalla Puglia per andare a studiare nella mia mai dimenticata Bologna, il concetto di vacanze è sempre strettamente legato alla mia casa e la mia famiglia. Se l’estate dura 3 mesi, per me la stagione vera e propria arriva quando torno giù dai miei. Posso aver girato il mondo, fatto mille cose prima, ma solo quando arrivo lì so che mi sentirò davvero in totale relax. In quel breve periodo, che solitamente coincide con il mese d’agosto, cerco di non organizzare molte partenze o impegnarmi in eventi vari, ma preferisco godermi il mare di casa mia, scoprire le innumerevoli sagre e feste dei paesi vicini, partecipare alle cene con i parenti. So di poter condividere solo una parte del mio tempo con i miei cari e per questo finora ho deciso così e ho posticipato viaggi e avventura in altri periodi dell’anno. Quindi, se mi si chiede cosa ho letto in una delle mie vacanze estive, penso sempre ai libri che mi hanno fatto compagnia sull’amaca che ho sul terrazzo di casa mia, amorevolmente e strambamente curato dai miei genitori, dal quale godo ogni giorno uno spettacolo travolgente, ovvero un tramonto incontrastato che pare senza confini…adoro quei momenti letterari tutti per me, prima che una cuginetta mi venga a cercare, una sorella mi chieda un favore o uno dei miei genitori mi reclami a gran voce riportandomi sulla Terra.
 
Il libro che vi propongo è un libro che appartiene a quella schiera di letture e che mi  è molto caro poiché reduce e ricordo di una delle esperienze più belle della mia vita: l’erasmus a Madrid. Lo comprai, in lingua originale, alla stazione di Atocha quell’inverno ma riuscii a leggerlo solo d’estate, a casa mia. Il connubio tra la terra che ha rapito il mio corazón e l’aria di casa rese quella lettura, complice anche l’essere una delle straordinarie opere di uno dei più grandi scrittori contemporanei, particolarmente magica e suggestiva.
 
Sto parlando di Dell’amore e di altri demoni di Gabriel García Márquez.
 
Da un'antica tomba nel convento delle clarisse di Cartagena emerge una lunghissima chioma rossa. Dal singolare evento, cui il giovane Garcia Màrquez, allora cronista alle prime armi, si trovò ad assistere, scaturisce questo affascinante racconto pubblicato nel 1994, con il quale Gabo torna alle atmosfere di "Cent'anni di solitudine" e ai temi dell'"Amore ai tempi del colera", la passione erotica che diventa malattia, metafora della letteratura e della vita. Al centro della vicenda, ambientata in una Cartagena de Indias perduta in un vago e oscuro passato coloniale, sospeso tra il possibile e il misterioso, c'è la passione innaturale e distruttiva che vede protagonisti una bellissima bambina morsa da un cane rabbioso, un medico negromante e un giovane esorcista posseduto dal mal d'amore. Costruito con la logica di Calderón de la Barca e l'ironia di Cervantes, "Dell'amore e di altri demoni" vive di una prosa insolitamente scarna ed essenziale. Una scrittura decantata e limpida che dà vita a pagine di struggente poesia e di emozionato pudore con cui Gabriel Garcia Márquez riesce ad avvincere il lettore, trascinandolo in un enigmatico universo capace di travolgere i sensi e i sentimenti.
 
 
Titolo: Dell’amore e di altri demoni
Autore: Gabriel García Márquez
Editore: Mondadori (orig. DeBolsillo)
Pagine: 154
21:51 19 commenti

 

Buon Lunedì a tutti!!

Secondo appuntamento con una delle rubriche nuove del blog.

Recommend A

Recommend A… è una rubrica ideata dal blog Chick Loves It e consiste nel “raccomandare” un libro seguendo le indicazioni date di settimana in settimana. Su questo blog la rubrica non avrà cadenza fissa e, quando ci sarà, verrà pubblicata di Lunedì.

In questa punta il libro da consigliare dovrà seguire questo suggerimento:

Recommend A…book published in 2010

(Raccomanda un libro pubblicato nel 2010)

Non sapevo se partecipare o meno questa settimana fino a quando, spulciando tra la mia libreria virtuale su anobii, mi sono ricordata di questo libro e dell’attesa (ben ripagata) che ho vissuto prima di poterlo leggere: Nel segno della pecora di Murakami Haruki.

 

In una semplicissima newsletter, un giovane agente pubblicitario inserisce la fotografia, in apparenza banale, di un gregge: uno degli animali, una pecora bianca con una macchia color caffè sulla schiena, suscita tuttavia l'interesse di un inquietante uomo vestito di nero, stretto collaboratore del Maestro, un politico molto potente i cui esordi si perdono nel torbido passato coloniale giapponese. Al giovanotto viene affidato l'incarico - ma si tratta in sostanza di un ordine - di ritrovare proprio quella pecora: unico indizio, la foto in questione, ricevuta per posta dal Sorcio, un amico scomparso da anni. Accompagnato da una ragazza con le orecchie bellissime e dotata di poteri sovrannaturali, attraverserà tutto il Giappone sino a raggiungere la gelida regione dello Hokkaido, vivendo una vicenda mirabolante e al tempo stesso realistica nella descrizione di luoghi e circostanze. Considerato l'esordio letterario di Murakami, "Nel segno della pecora" introduce molti dei temi cari all'autore: la solitudine dell'uomo, l'arroganza e lo strapotere della politica, la nostalgia per l'atmosfera esaltante degli anni Sessanta, la passione per il rock e il jazz, l'irrompere del surreale nella prosaicità della vita quotidiana. Un romanzo che ci trasporta in uno di quegli scenari onirici che nelle storie di Murakami fanno da cassa di risonanza ai nostri dubbi e alle nostre ansie più profonde. (Antonietta Pastore, traduttrice del libro)

 

 

Se siete fan di Murakami non potete perdervelo. Se non lo siete ma lo scrittore nipponico vi intriga, qui troverete le origini della sua scrittura così particolare e unica nel suo genere. E non potrete poi più farne a meno…Questa è, in realtà una riedizione poiché il libro era uscito nel ‘92 per Longanesi e in Giappone nel 1982. Ma nel 2010 la sua uscita era attesa con ansia nell’ambiente dei fan dello scrittore come nel mondo dei lettori in generale (poiché quella prima edizione era ormai introvabile) e la casa editrice Einaudi ne fornì una versione rivisitata con una nuova traduzione, quella di Antonietta Pastore, questa volta dal giapponese. Appena trovato in libreria, in quel 2010, lo comprai emozionata, quasi in adorazione, e la sua lettura fu tra le più piacevoli dell’anno. Ora lo si trova anche nella versione ET (tascabile) e si tratta di un titolo che consiglio vivamente.

Titolo: Nel segno della pecora
Autore: Murakami Haruki
Editore: Einaudi
Pagine: 298

 
 
 
 
 
 
 
Buona Lettura!
01:11 22 commenti

 

Buon Lunedì! Come anticipato dal titolo, questa settimana inauguro una nuova rubrica (tanto per cambiare). Si intitola “Recomend A…” (Ti consiglio un…) ed è una rubrica creata dal blog Chicks love it, consistente nel consigliare di settimana in settimana un LIBRO in base alle indicazioni date dalla creatrice del meme. Ringrazio Yuko86 di Living for Books per avermi fatto scoprire il meme. Naturalmente, come per la Top Ten Tuesday, questo non sarà un appuntamento fisso, ma verrà creato un post solo quando avrò un libro adatto alle indicazioni della settimana.

Recommend A

Questa settimana:

Recommend A…book that made you emotional

(Raccomanda un libro che ti ha reso emotivo/ti ha emozionato)

Solitamente sono una persona che si emoziona quando legge dei bei libri. E si commuove. Ma non sempre. A volte, quando tutti piangono per un libro, io non verso neppure una lacrima. Ed è vero anche il contrario: dove non piange nessuno, io mi commuovo da morire. Per questo tema però ho deciso di consigliare un libro che mi ha davvero commosso ed emozionato e quasi tutti coloro che l’hanno letto erano concordi con me in quanto a impatto emotivo:

 

Trama:

A quindici anni, Mariam non è mai stata a Herat. Dalla sua kolba di legno in cima alla collina, osserva i minareti in lontananza e attende con ansia l'arrivo del giovedì, il giorno in cui il padre le fa visita e le parla di poeti e giardini meravigliosi, di razzi che atterrano sulla luna e dei film che proietta nel suo cinema. Mariam vorrebbe avere le ali per raggiungere la casa del padre, dove lui non la porterà mai perché Mariam è una harami, una bastarda, e sarebbe un'umiliazione per le sue tre mogli e i dieci figli legittimi ospitarla sotto lo stesso tetto. Vorrebbe anche andare a scuola, ma sarebbe inutile, le dice sua madre, come lucidare una sputacchiera. L'unica cosa che deve imparare è la sopportazione.
Laila è nata a Kabul la notte della rivoluzione, nell'aprile del 1978. Aveva solo due anni quando i suoi fratelli si sono arruolati nella jihad. Per questo, il giorno del loro funerale, le è difficile piangere. Per Laila, il vero fratello è Tariq, il bambino dei vicini, che ha perso una gamba su una mina antiuomo ma sa difenderla dai dispetti dei coetanei; il compagno di giochi che le insegna le parolacce in pashtu e ogni sera le dà la buonanotte con segnali luminosi dalla finestra.
Mariam e Laila non potrebbero essere più diverse, ma la guerra le farà incontrare in modo imprevedibile. Dall'intreccio di due destini, una storia indimenticabile che ripercorre la Storia di un paese in cerca di pace, dove l'amicizia e l'amore sembrano ancora l'unica salvezza.

Titolo: Mille splendidi soli
Autore: Khaled Hosseini
Editore: Piemme
Pagine: 432

 

 

 

 

Buona lettura!

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